In questa giornata di PASQUA, in
cui tutti desideriamo serenità e ci facciamo gli auguri con la colomba con il
ramoscello di ulivo, simbolo di PACE, vorrei tornare alla mostra RISSO ‘Palestina
nel cuore’ (ormai chiusa) e alla PACE in Medio Oriente, tanto invocata in molti
dei 72 manifesti, della mostra, che ricordo, vanno dal 1969 al 2004.
Inizio da un Manifesto del 1973,
più di 50 anni fa.
Praticamente, da allora, 2
generazioni di palestinesi sono nati, vissuti e molti morti, in un paese, il
loro, praticamente sempre in guerra.
Sono parecchi i manifesti in cui la
parola PACE compare, molti anche con una grafica molto bella dal punto di vista
artistico.
Per inciso, uno dei manifesti indica
il 30 Marzo come giornata della terra palestinese.
Il 30 marzo in
Palestina è il Giorno della Terra, che ricorda i caduti negli scontri del 30
marzo 1976 quando l’esercito israeliano inviò le proprie forze in tre paesi
(Sachnin, Arraba e Deir Hanna) allo scopo di reprimere le manifestazioni che
ebbero luogo a seguito della decisione delle autorità israeliane di espropriare
vasti terreni agricoli.
Il potere delle parole: commuovono, uniscono, scaldano il cuore. Oppure
feriscono, offendono, allontanano. In Rete, spesso l’aggressività domina tra tweet, post, status e
stories.
È vero che i social media sono luoghi virtuali, ma è vero che le
persone che vi si incontrano sono reali, e che le conseguenze sono reali. Per questo oggi, specie in Rete, dobbiamo stare attenti a come usiamo
le parole.
Parole O_Stili ha l’ambizione di ridefinire lo stile con cui le persone
stanno in Rete, vuole diffondere l’attitudine positiva a scegliere le parole
con cura e la consapevolezza che le parole sono importanti.
L’associazione Parole O_Stili è nata a Trieste nell’agosto 2016. Parole O_Stili ha l’obiettivo di:
Responsabilizzare ed educare gli
utenti della Rete a scegliere forme di comunicazione non ostile.
Promuove i
valori espressi nel “Manifesto della comunicazione non ostile”.
Organizzare iniziative di sensibilizzazione e formazione.
Parole O_Stili si rivolge a tutti i cittadini consapevoli del fatto che
“virtuale è reale”, e che l’ostilità in Rete ha conseguenze concrete, gravi e
permanenti nella vita delle persone.
È una carta che elenca dieci princìpi di stile utili a migliorare lo
stile e il comportamento di chi sta in Rete. Il Manifesto della comunicazione non ostile è un impegno di
responsabilità condivisa.
Vuole favorire comportamenti rispettosi e civili. Vuole che la Rete sia un luogo accogliente e sicuro per tutti.
“Sono figlio di due venditori
ambulanti: nessuno nella mia famiglia si era mai laureato, e anche io sono
spesso stato a un passo dal mollare tutto.
Non è questa gran cosa, forse, ma
se adesso mi volto indietro so cos’è che mi ha salvato: studiare. Per cui
adesso vorrei dire una cosa a te, che magari hai quindici anni, o venti, e ti
sembra che niente serva a niente.
Studia. Non farlo perché ti
dicono che devi: fallo per te. Fallo per riuscire a leggere un post e capire
davvero quello che dice, ma soprattutto cosa sta cercando di venderti. Fallo
per sgamare quando dall’alto di un microfono qualcuno ti sta offrendo una
soluzione facile: studiare è anche scoprire quanto siano sempre false, le
soluzioni facili.
Studia. Non farlo per diventare
ricco: se per ricchezza non intendi la facilità di tradurre in parole i
pensieri, e i pensieri in azioni; se per ricchezza non intendi il valore di un
verso che ti ispira, la capacità di commuoversi davanti a un dipinto, l’impeto
rivoluzionario di chi ha sempre voglia di chiedersi: perché?
Studia. Non farlo per il pezzo di
carta: fallo perché studiare ti permette di non abbassare mai la testa davanti
ai potenti, di guardarli negli occhi e inchiodarli alle loro responsabilità.
Fallo perché nessuno possa mai ridurti a pedina del suo gioco: studiare non è
riempire la testa di cose, ma liberarla da chi ti ci vuole mettere i piedi
sopra.
Studia: se davvero vuoi fregare
il sistema, non c’è altro modo. Studia perché ogni parola che ti rifiuti di
conoscere oggi è un calcio in culo in più domani, diceva Lorenzo Milani. E fa
anche rima.
Studia perché la sola cosa che
impari, non studiando, è la rassegnazione. Il dire sempre di sì. Il pensare
“Tanto, cosa vuoi che cambi”.
Studia perché hai qualcosa di
prezioso, lì dentro. Tu non lo sai, o forse non ci credi, ma c’è: e studiare è
l’unico modo per farla venir fuori.
Studia. Non farlo per far
contenti i tuoi: fallo per te. Fallo per imparare a riconoscere la bellezza,
quando ce l’hai davanti; per difenderla, quando qualcuno te la vuole portare
via. Fallo perché è l’unico modo per far sì che ce ne sia ancora: là fuori, e
soprattutto dentro di te.”
CHE ALTRO aggiungere? STUDIA! SEMPRE!
Enrico Galiani - biografia:
Nasce a Pordenone nel 1977 da genitori di professione venditori
ambulanti
Si laurea in Lettere e Filosofia all'Università Ca'
Foscari di Venezia, con 110 e lode, diventando la prima persona
nella sua famiglia a completare gli studi universitari. Poi prende il diploma
di Specializzazione e Abilitazione all'insegnamento, ma prima di diventare
insegnante pratica diversi lavori: il cameriere, l'educatore e il
pubblicitario.
Nel 2006, a 29 anni, inizia ad insegnare ed entra in ruolo nel
2009.
Dal 2023 insegna italiano, storia e geografia alle scuole
medie.
Molto apprezzato per il suo modo di insegnare alternativo,
Galiano viene spesso paragonato a John Keating, il professore del film L'attimo
fuggente. Nel 2015 si è conquistato un posto nella lista dei 100
insegnanti migliori d'Italia stilata dal sito web Masterprof.it, mentre nel
2020 è stato inserito da Il Sole 24 Ore nella classifica dei
10 professori più influenti in Italia che sono diventati dei punti di
riferimento online.
Molto attivo sui social, nel 2015 ha creato una webserie chiamata
Cose da prof, che nel tempo ha superato le 20 milioni di visualizzazioni.
Grazie alle sue lezioni originali è diventato uno degli insegnanti che
partecipano al programma La Banda dei
FuoriClasse, trasmesso da Rai Gulp.
Dal 2021 Galiano è in tour per presentare il progetto
teatrale interattivo Eppure Studiamo Felici, nome che richiama il
titolo del suo romanzo d'esordio, Eppure cadiamo felici. In questo
spettacolo Galiano, in vece dell'insegnante, si rivolge agli spettatori come se
fossero una classe vera e propria e presenta una lezione, usando però una
chiave comica e ironica.
Dal 2022, invece, è presente in teatro il progetto Prof,
posso andare in bagno?, nel quale Galiano racconta aneddoti divertenti
accaduti tra i banchi di scuola.
Nel 2017 pubblica il suo
romanzo d'esordio, Eppure cadiamo felici, che vince la quarta
edizione del Premio
Internazionale di Letteratura Città di Como per la miglior
opera prima e la dodicesima edizione del Premio per la Cultura
Mediterranea per la sezione narrativa per giovani. Al 2023 questo romanzo è stato
tradotto e pubblicato in francese], in tedesco, in polacco e in
olandese.
Negli anni successivi, con la casa editrice Garzanti,
pubblica i romanzi:
Tutta la vita che vuoi (2018),
Più forte di ogni addio (2019)
Dormi stanotte sul mio cuore (2020).
Nel 2021 viene pubblicato Felici contro il mondo, il
seguito di Eppure cadiamo felici.
Nel 2019 pubblica il libro Basta un attimo per tornare
bambini.
Sempre con Garzanti vengono pubblicati anche due saggi:
L'arte di sbagliare alla grande nel 2020 e
Scuola di felicità per eterni ripetenti nel 2022.
Nel 2022, con la casa editrice Salani, Galiano
pubblica il suo primo racconto per ragazzi:
La società segreta dei salvaparole, in cui mira a trasmettere la bellezza e l'importanza del
linguaggio e ad avvicinare i più giovani al mondo della lettura.
L’acqua è la base della
civiltà ed è fondamento della storia umana, passata, presente e futura.
Parlare di acqua significa
parlare di cultura.
Sono almeno 3 i motivi per
parlare di acqua:
1.Richiesta
crescente di acqua nel mondo
·1,6 miliardi
di persone soffrono la scarsità di acqua economica
·2,2 miliardi
di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile e servizi idrici di
base
2.Crisi idrica
come uno dei principali rischi a livello globale
·La crisi
idrica è tra i pericoli a più alta probabilità e più alto impatto per la
popolazione
·La crisi
idrica è causa di un aumento del 10% della migrazione globale tra il 1970 e il
2000
3.Problemi di
accesso all’acqua
·2 persone su
5 non hanno una struttura per lavarsi le mani con sapone e acqua nelle loro
case
·Più di 630
milioni di persone utilizzano servizi igienici condivisi con almeno un’altra
persona
·Negli ultimi
20 anni, nel mondo, il 74% dei disastri naturali è legato all’acqua, in aumento
del 50% negli ultimi 10 anni e con una frequenza maggiore di 4 volte rispetto
al 1980
·In Italia
780 Comuni sono stati interessati da eventi meteorologici estremi dal 2010 a
Ottobre 2022
La filiera
dell’acqua in Italia è lunga e complessa.
L’Italia è uno dei paesi che consuma più acqua potabile in Europa: oltre 9
miliardi di metri cubi di acqua prelevata ogni anno (1° paese dell’UE) con 152,4 metri cubi per
abitante (2° paese UE dopo la Grecia)
L’Italia può contare su un’acqua prelevata di buona qualità e tra le
migliori d’Europa, poiché proveniente per l’84,8% da fonti sotterranee, che
sono naturalmente protette e richiedono minori processi di trattamento per la
sua potabilizzazione.
Nonostante questo, nel 2021, ancora il 28,5% dei cittadini italiani non si
fida a bere l’acqua del rubinetto, con un picco negativo in Sicilia, dove
raggiunge si raggiunge il 59,9%.
Lo stress idrico è una delle più grandi preoccupazioni a livello globale
in termini di risorse idriche ed ambientali. La crescente pressione sull’acqua
dolce, il cambiamento climatico, l’uso insostenibile delle risorse idriche e la
crescente domanda da parte della popolazione mondiale stanno mettendo in
pericolo la fornitura di acqua potabile e l’agricoltura.
Lo stress idrico si verifica quando c’è una mancanza di acqua dolce per
soddisfare le esigenze umane e ambientali. Questo fenomeno è spesso causato da
condizioni meteorologiche avverse, da una crescente domanda di acqua potabile a
causa della crescita della popolazione, dall’agricoltura intensiva e dalla
scarsa gestione delle risorse idriche.
La causa
principale dello stress idrico è il prelievo eccessivo di risorse idriche, sia
superficiali che sotterranee. L’agricoltura è la maggiore utilizzatrice di
acqua a livello globale, consumando dal 60 al 70% della risorsa.
•L’acqua è un
bene e non una merce, e la gestione dell’acqua non
può essere un business di privati che sovvenziona anche costose consulenze
strategiche.
•Prima di
discutere del prezzo dell’acqua discutiamo dei costi e dei
profitti, degli investimenti e degli sprechi; partendo dal 42% delle perdite
della rete di distribuzione, dalle concessioni a scarso valore per le acque
minerali che alimentano l’utilizzo indiscriminato delle
plastiche, del modo in cui vengono controllati gli inquinanti e delle
responsabilità per i costi di potabilizzazione, etc
Nel frattempo, gli italiani dovrebbero
prendere coscienza di questa insostenibile posizione nella “matrice dei
consumi” e di questo non invidiabile record; ed agire di conseguenza...
PIUTTOSTO CHE
significa ANZICHE’ e si usa correttamente davanti a proposizioni ➔avversative e
➔comparative e
indica cioè una preferenza accordata a un elemento rispetto a un altro.
Uso
corretto:
·Piuttosto che dire sciocchezze, rimani in silenzio
·Preferisco andare in bicicletta piuttosto che usare l’automobile.
Da qualche decennio si è diffuso l’uso di PIUTTOSTO CHEcon
il significato disgiuntivo di O, OPPURE, a indicare un’alternativa
equivalente o con significato aggiuntivo di OLTRE CHE.
Il fenomeno probabilmente ha avuto origine nel parlato del Nord Italia e
ben presto la novità è stata accolta dai conduttori televisivi, dai
giornalisti, dai pubblicitari e in seguito anche dalle riviste e dai
quotidiani, contribuendo a diffondere un uso improprio.
Questa sera, se vogliamo uscire, possiamo andare al cinema piuttosto che (= oppure) a teatro
Al
mercato potete trovare ogni tipo di verdura: pomodori piuttosto che (=
oltre che) peperoni, piuttosto che melanzane.
Si
tratta di usi decisamente sconsigliabili
non solo nello scritto, ma anche nel
parlato
LORENZO
BAGLIONI: nato nel 1986, Lorenzo Baglioni è cantante, autore, comico e
matematico.
·Dal 2012 fa dello spettacolo il suo principale settore di
attività, dopo essersi laureato in Matematica a Firenze e aver insegnato alle
scuole superiori.
·Nel 2013, come attore, recita nel film “Sta Per Piovere” di
Haider Rashid, nella parte del protagonista, e in diversi spettacoli presso il
Teatro Stabile di Innovazione di Rifredi a Firenze.
·Nel 2014, Lorenzo è anche autore teatrale: il suo primo
spettacolo originale, dal titolo "La Grammatica della Fantasia", un
tributo a Gianni Rodari. In televisione, partecipa a “Quelli Che il Calcio”, su
Rai 2, gira due puntate di "Il bello delle donne", su Canale 5, e dal
2016 fa parte del cast di “Colorado”, sempre su Canale 5. Su Lady Radio, con
Gregory Eve, è conduttore del programma "Le Chiacchiere".
·Nel 2015 debutta nella stand-up comedy con lo spettacolo “SELFIE”.
Musicalmente, scrive diverse canzoni con finalità spesso pubblicitarie o
divulgative: propone una rivisitazione di "Vengo anch'io, no tu no!"
di Jannacci, diffusa attraverso i canali promozionali della onlus "Vorrei
Prendere il Treno" e resa disponibile su iTunes a scopo benefico;
·Nel 2016 scrive la canzone "Firenze da Quassù" in
occasione del progetto comunale di riqualificazione di Piazzale Michelangelo. Inoltre,
nello stesso anno, si dedicano a canzoni di divulgazione scientifica proposte
sul web attraverso video e trasmesse in radio; ancora nel 2016 scrive una
canzone per Oxfam e per la Regione Toscana sul tema del bullismo e, sempre in
collaborazione con la Regione, si dedica alla composizione di un brano per il
progetto GiovaniSì; alla Maratona RAI di Telethon presenta il pezzo “Canto
anch’io”. Lorenzo è stato premiato dalla città di Firenze con “Il fiorino
d'oro" ed è stato scelto tra i candidati dei "Macchianera Internet
Awards" per la categoria "Miglior rivelazione 2016".
·Nel dicembre 2017, Baglioni viene selezionato per
partecipare alla sessantottesima edizione del Festival di Sanremo (2018) nella
categoria Nuove Proposte con la canzone “Il Congiuntivo”.
·Nel 2018 partecipa al Festival di Sanremo e pubblica il suo
primo album BELLA, PROF!
·Nel 2021 esce l’album SIAMO LE FOTO CHE SCARTIAMO
Il Green Week Festival 2024 a
Parma è un evento dedicato alla green economy e alla
sostenibilità. Si terrà dal 2 al 7 aprile 2024 e
coinvolgerà esperti, relatori e personalità di rilievo nel campo della
sostenibilità. L’evento è suddiviso in due parti:
1.Tour delle “Fabbriche della
Sostenibilità”:
Nei primi tre giorni della Green Week, cinquanta aziende di
tutte le regioni italiane apriranno le porte delle proprie sedi ai visitatori.
Durante questo tour, sarà possibile scoprire le iniziative e le pratiche
sostenibili adottate da queste aziende.
2.Festival della Green Economy a Parma: Successivamente, il festival si
sposterà a Parma e offrirà visite guidate, workshop, seminari e talk per
approfondire i temi legati all’ambiente e all’economia circolare.
Tra i numerosi relatori interverranno:
Dario Fabbri - giornalista, analista
di geopolitica e autore di “Geopolitica umana” (Gribaudo)
Federico Fubini - editorialista Corriere della Sera
Stefano Mancuso - neurobiologo delle piante e direttore
Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale
Carlos Moreno - direttore scientifico “Entrepreneurship Territory
Innovation” IAE Paris Sorbonne Business School, professor at IAA, International
Academy of Architecture e autore de La città dei 15 minuti (ADD)
Davide Oldani - chef e autore di “Visioni Pop. Una passione
lunga 20 anni” (Gribaudo)
Daniele Paci – agronomo
Mario Tozzi - primo ricercatore CNR e
Divulgatore scientifico
Andrea
Rinaldo - vincitore Stockholm Water Prize 2023
Gli eventi si
terranno in presenza, ma verranno anche trasmessi su canali digitali per
garantirne la massima fruizione e diffusione.
In questo momento storico di
generale disorientamento, di falsi miti alla ribalta e di mancate certezze,
spunta un libro, lontano dai riflettori dei premi di letteratura, delle grandi
lobby editoriali.
Si chiama “A piedi scalzi” di Sergio Daniel. Sergio Daniel per
anni, prima come maestro di tecniche di laboratorio, lavoravamo nello stesso
istituto di ricerca, e poi soprattutto come Sindaco di Varedo, per due mandati,
fino al 2011, e dopo anni dall’aver terminato il suo mandato di Sindaco, è
ancora molto amato dai suoi Cittadini.
Sergio Daniel è una persona accanita nel voler abbattere le
barriere fra persone di diverso colore, religione o orientamento politico.
"A piedi scalzi" è
l’autobiografia di Sergio Daniel: partendo dall’infanzia trascorsa a Monastier
di Treviso, poi l’educazione in seminario, l’arrivo a Milano, il lavoro,
l’impegno politico e varie vicissitudini personali.
Un libro bello, genuino, onesto
fino al midollo e che mostra quanta gente e quante cose belle si possano ancora
incontrare o vedere in questo paese. Aiuta a conciliarsi con un mondo,
prevalente dell’apparenza e non della sostanza, ma che mostra ancora dei lati
meravigliosi dell’essere umano. Anche questo può vincere i periodi di crisi.
Leggetelo. Alla fine, vi domanderete: “Ma è una fiaba?”. No, è tutto vero ed è
la storia di un uomo come noi.
Sergio Daniel inoltre, nel 2022 ha vinto la
21esima edizione del Premio Nazionale Biennale di Poesia "Città di
Rovigo". Il suo componimento "Settantesimo anno" ha ricevuto il
premio speciale della giuria.
La poesia vincitrice è ispirata al
suo 70esimo compleanno. Il grave infarto subito una decina di anni fa è stata l’occasione per ripensare alla sua vita e rimettere in ordine i pensieri.
"Ho ripensato a quello che ho vissuto quando avevo
20 anni, erano periodi di lotte dure, gli “anni di piombo”, io in quel periodo
ero solo a Milano. Ho vissuto esperienze forti che hanno costruito la persona
che sono oggi".
La poesia
"Settantesimo anno":
Il vento che
in questi giorni
ha reso terso il cielo, mi ha
ricordato quando lo sfidavo
e camminavo contro per
chilometri, con il senso di
spingere ogni passo
contro il destino. E mi è caro
il ricordo di ogni momento.
Avevo vent’anni ed il vento
mi scompigliava i pensieri,
mi rendeva veri i sogni e
allontanava le delusioni.
Forse era soltanto amore
la forza che mi si opponeva,
che mi faceva mancare
il respiro, che dava ai miei
sensi un abbraccio tenero e forte,
una carezza. Mi scoprivo in
balia della mia tenerezza.
L’anima nuotava nella tempesta
degli anni di piombo ed i flutti
non erano sogni ma speranze
ed io galleggiavo avvinghiato
alle mie radici, agli ideali.
Vorrei non perdere nemmeno
un momento di quel vissuto,
quando il dolore era sempre
un atto d’amore. Adesso,
quando si alza il vento,
riprovo a giocare con il mio
destino. E ritrovo nel mio lungo
cammino, il respiro che mi era
mancato. Ritornano le voci
delle persone amiche, tutte le
ragioni per cui ho lottato.
Mi ritorna amore. Come il vento,
mi investe, mi abbraccia. Ed il tempo
passato vivendo non è
che un lungo sospiro.
GRAZIE SERGIO!
domenica, marzo 24, 2024
Le macchine possono pensare?
Questa domanda inquietante, posta
da Alan Turing nel 1950, sembra aver trovato una risposta: oggi è possibile
conversare con un computer senza riuscire a distinguerlo da un essere umano. I
nuovi agenti intelligenti, come ChatGPT, si sono dimostrati capaci di svolgere
compiti che vanno ben oltre le intenzioni iniziali dei loro creatori. Ancora non
comprendiamo appieno il motivo: sebbene siano stati addestrati per specifiche
abilità, altre competenze sono emerse spontaneamente mentre leggevano migliaia
di libri e milioni di pagine web. Forse questo è
il segreto della conoscenza, e ora è nelle mani delle nostre creazioni? Cosa altro
potrebbe emergere mentre proseguiamo su questa strada? Nel suo libro
Machina Sapiens, Nello Cristianini esplora queste idee alla base della nuova
tecnologia e dell’epoca che ci attende.
Nello
Cristianini, è un informatico e scrittore italiano, professore di Intelligenza Artificiale
presso l'Università di Bath (Regno Unito).
Quando nel 2011 la crisi dello
spread porta alla nascita del «governo dei professori», il nuovo esecutivo con
a capo Mario Monti interviene con tagli e inasprimenti della pressione fiscale.
Misure che riescono a mettere sotto controllo i conti pubblici, rivelandosi
però altamente impopolari.
Gli esecutivi che da allora si
sono succeduti alla guida del Paese, diversi per composizione e agenda
politica, hanno avuto un tratto comune, quello di voler porre fine
all’«austerità». E di tornare a spendere, se possibile senza alcun vincolo,
distribuendo risorse prese a prestito a beneficio di famiglie e cittadini.
A una sola condizione, però: che
tali interventi venissero presentati sempre e in ogni caso privi di costi, come
se il debito pubblico non fosse anche il debito degli italiani.
Una tentazione che si è rivelata
irresistibile. Un vizio bipartisan. Un collante straordinario che ha trovato
tutti d’accordo.
Perché servire pasti gratis,
facendo passare il messaggio che a nessuno alla fine spetti saldare il conto,
genera consenso e fa vincere le elezioni.
Non importa se questa attitudine
rappresenta una scelta miope, irresponsabile e profondamente iniqua, che peserà
sul futuro delle giovani generazioni.
Promettere la luna, infatti, è un
modo facile per arrivare al potere.
Ma la verità è che non
esistono pasti gratis. E quando le illusioni svaniscono, quando gli espedienti
contabili non bastano più, il rischio è che il prezzo più alto lo paghi la
democrazia.
Con le elezioni Comunali ed
Europee che si avvicinano, questo è sicuramente un aspetto da considerare
quando andremo a votare, perché in ogni caso, una democrazia con pochi votanti
è comunque una democrazia azzoppata
Veronica De Romanis ha
studiato economia all’Università La Sapienza di Roma e alla Columbia University
di New York. È stata membro del Consiglio degli Esperti presso il ministero
dell’Economia e delle Finanze. Attualmente insegna Economia Europea alla Luiss
Guido Carli di Roma e alla Stanford University a Firenze. È autrice, tra gli
altri, di Il Metodo Merkel (2009) e L’austerità fa crescere (2017).
Più di 30 oratori da tutto il
mondo in una sola giornata per approfondire l'avvincente tema della longevità e
sfruttare tutte le opportunità che la Scienza ci metterà a disposizione. Un
evento informativo e divulgativo aperto a tutti, tradotto in italiano e
inglese, unico evento di rilevanza internazionale sulla longevità completamente
gratuito.
La mattinataverterà sulle sfide
socio-demografiche e il progetto The City of Longevity di Nic Palmarini,
Direttore del National Innovation Centre for Ageing (NICA) del Regno Unito,
assieme a:
·Stefano Boeri, noto architetto milanese
·Giorgio Gori, sindaco di Bergamo
·Pierfrancesco Maran, Assessore alla Casa
e Piano quartieri del Comune di Milano
·François Sarkozy, presidente di FSNB Health &
Care e Lars Hartenstein, co-Leader of the McKinsey Health Institute.
Sarà l’occasione di comprendere
come le imprese stanno ridisegnando la loro offerta per recepire le sfide di
una popolazione che vivrà più a lungo e in salute assieme ad aziende di primo
livello che sveleranno i loro progetti e proiezioni nel futuro.
SI parlerà di come
l’organizzazione del lavoro possa operare in un’ottica di longevità e senior
work ability.
Nel pomeriggio, protagonista sarà
la comunità scientifica con l’incontro “Le nuove frontiere della Medicina
della Longevità” chiamata a interrogarsi sui progressi e il futuro della
Longevity Medicine.
Argomenti trattati: gli orologi
biologici, il fenomeno dell’Inflammaging (infiammazione cronica senile e asintomatica)
e le tecniche correlate, gli studi sui centenari, l’importanza dell’attività
fisica per rimanere sani a lungo, la rapamicina per curare le malattie
dell’invecchiamento.
Tutte queste ricerche possono
raggiungere il pubblico ed impattare da subito sulle aspettative di salute e
longevità.
A chiudere la giornata del 25
marzo, la tavola rotonda “Perché le donne invecchiano in modo diverso”,
per riflettere a 360 gradi sul tema della longevità al femminile e disegnare le
specificità di questa realtà con la partecipazione un’esperta di nutrizione,
una professoressa di psicologia dei consumi e salute, una neurologa, un’antropologa
culturale.