mercoledì, marzo 01, 2017

RAPPRESENTAZIONE TEATRALE ALL'AUDITORIUM TILANE

BALLATA LIRICA
Auditorium Tilane

Venerdì 31 marzo ore 21
Inghilterra...

XIX secolo...
Due personaggi in uno spazio claustrofobico ad aspettare il momento dello svelamento.
Cosa è accaduto in quella fatale notte in cui...?
Il sogno ci aiuta a vivere...
La poesia è l'ancora di salvezza.
Ma si può fare ancora poesia, qui?
E la Verità metterà la parola Fine?

La ballata del carcere di Reading (The Ballad of Reading Gaol) è un celebre componimento poetico di Oscar Wilde, scritto dopo la sua scarcerazione il 19 maggio 1897 dalla prigione di Reading e pubblicato nel 1898.ll tema principale attorno al quale gravita il racconto è la pena di morte, congiunta al senso di alienazione di ogni detenuto, costretto a compiere quotidianamente azioni ripetitive volte alla pura e semplice sopravvivenza. Wilde fu condannato a due anni di lavori forzati presso la prigione di Reading nel Berkshire per omosessualità. In carcere fu anche testimone dell'impiccagione di Charles Thomas Wooldridge, uno tra i pochi uomini che conobbe durante la detenzione. Il giovane era stato incriminato per l’ omicidio della sua amata. Tutto ciò suscitò in Wilde una profonda riflessione sulla maniera in cui tutti possiamo considerarci malfattori e in cui tutti abbiamo bisogno di essere perdonati. In questa prospettiva, i crimini più gravi necessitavano del più grande perdono. La sua profonda fede nella vita come un'opera d'arte (life as a work of art), che fino a quegli anni rappresentò la pura espressione dell'estetismo mondiale, divenne da quegli anni così tremendamente pessimistica che continuò a logorarlo anche dopo la sua scarcerazione fino alla sua morte.

In Ballata lirica riviviamo gli ultimi momenti di vita di Charles Thomas Wooldridge, assistendo alla teatralizzazione della sua personalità sdoppiata. Sono veramente due i personaggi che si agitano in quello che pensiamo essere il “carcere”, o si tratta della coscienza di Charles/Thomas che spinge la parte inconscia di se stesso ad ammettere le proprie colpe? Il carcere è la mente?
Condotto per scene brevi in una prosa poetica, il lavoro ci introduce nel mondo affascinante, inquietante e multisignificante del simbolismo e del romanticismo ottocentesco. Con tematiche che legano amore e morte, passione e vendetta, sempre attuali. E l’arte come possibilità di riscatto.

A questo link una critica allo spettacolo:
http://doppio-sogno.blogspot.it/2013/05/uno-spettacolo-tutto-da-vivere-in.html?m=0