lunedì, marzo 25, 2024

LIBRO: "A piedi scalzi" di Sergio Daniel, ex Sindaco di Varedo

 

In questo momento storico di generale disorientamento, di falsi miti alla ribalta e di mancate certezze, spunta un libro, lontano dai riflettori dei premi di letteratura, delle grandi lobby editoriali.

Si chiama “A piedi scalzi” di Sergio Daniel. Sergio Daniel per anni, prima come maestro di tecniche di laboratorio, lavoravamo nello stesso istituto di ricerca, e poi soprattutto come Sindaco di Varedo, per due mandati, fino al 2011, e dopo anni dall’aver terminato il suo mandato di Sindaco, è ancora molto amato dai suoi Cittadini.

Sergio Daniel è una persona accanita nel voler abbattere le barriere fra persone di diverso colore, religione o orientamento politico.

"A piedi scalzi" è l’autobiografia di Sergio Daniel: partendo dall’infanzia trascorsa a Monastier di Treviso, poi l’educazione in seminario, l’arrivo a Milano, il lavoro, l’impegno politico e varie vicissitudini personali. 

Un libro bello, genuino, onesto fino al midollo e che mostra quanta gente e quante cose belle si possano ancora incontrare o vedere in questo paese. Aiuta a conciliarsi con un mondo, prevalente dell’apparenza e non della sostanza, ma che mostra ancora dei lati meravigliosi dell’essere umano. Anche questo può vincere i periodi di crisi. Leggetelo. Alla fine, vi domanderete: “Ma è una fiaba?”. No, è tutto vero ed è la storia di un uomo come noi.

http://www.clubautori.it/sergio.daniel/a.piedi.scalzi

Sergio Daniel inoltre, nel 2022 ha vinto la 21esima edizione del Premio Nazionale Biennale di Poesia "Città di Rovigo". Il suo componimento "Settantesimo anno" ha ricevuto il premio speciale della giuria.

La poesia vincitrice è ispirata al suo 70esimo compleanno. Il grave infarto subito una decina di anni fa è stata l’occasione per ripensare alla sua vita e rimettere in ordine i pensieri. 

"Ho ripensato a quello che ho vissuto quando avevo 20 anni, erano periodi di lotte dure, gli “anni di piombo”, io in quel periodo ero solo a Milano. Ho vissuto esperienze forti che hanno costruito la persona che sono oggi".

La poesia "Settantesimo anno":

Il vento che in questi giorni
ha reso terso il cielo, mi ha
ricordato quando lo sfidavo
e camminavo contro per
chilometri, con il senso di
spingere ogni passo
contro il destino. E mi è caro
il ricordo di ogni momento.
Avevo vent’anni ed il vento
mi scompigliava i pensieri,
mi rendeva veri i sogni e
allontanava le delusioni.
Forse era soltanto amore
la forza che mi si opponeva,
che mi faceva mancare
il respiro, che dava ai miei
sensi un abbraccio tenero e forte,
una carezza. Mi scoprivo in
balia della mia tenerezza.
L’anima nuotava nella tempesta
degli anni di piombo ed i flutti
non erano sogni ma speranze
ed io galleggiavo avvinghiato
alle mie radici, agli ideali.
Vorrei non perdere nemmeno
un momento di quel vissuto,
quando il dolore era sempre
un atto d’amore. Adesso,
quando si alza il vento,
riprovo a giocare con il mio
destino. E ritrovo nel mio lungo
cammino, il respiro che mi era
mancato. Ritornano le voci
delle persone amiche, tutte le
ragioni per cui ho lottato.
Mi ritorna amore. Come il vento,
mi investe, mi abbraccia. Ed il tempo
passato vivendo non è
che un lungo sospiro.


GRAZIE SERGIO!




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