martedì, maggio 14, 2024

 

                              Sabato 18 ore 18

                               MATTEOTTI




martedì, maggio 07, 2024

Hannah Arendt: Il totalitarismo e la banalità del male


“Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l'individuo per il quale la distinzione fra realtà e finzione, fra vero e falso non esiste più.”

La Arendt fa riflettere sul potere del totalitarismo, ovvero quello di manipolare la mente e il cuore degli individui, di cancellare la loro capacità di giudizio, di discernimento, di critica.

Un totalitarismo basato non solo sulla convinzione ideologica, ma anche sulla confusione, sull’inganno, sulla menzogna.

Un totalitarismo che crea una realtà fittizia sostituendo la realtà storica, la verità fattuale.

Un totalitarismo che vuole rendere gli individui incapaci di distinguere il vero dal falso, il reale dal fittizio, il bene dal male.

L’autrice mostra come il totalitarismo sia nato dalle crisi della modernità, dalle contraddizioni della società di massa, dalle frustrazioni dell’individuo isolato.

Arendt ci mostra come il totalitarismo sia stato possibile grazie alla complicità, alla passività ed all’indifferenza di molti.


"Le origini del totalitarismo" (1951) è un classico della filosofia politica e della politologia del Novecento. Per la Arendt il totalitarismo rappresenta il luogo di cristallizzazione delle contraddizioni dell'epoca moderna e insieme la comparsa in Occidente di un fenomeno radicalmente nuovo. 

Le categorie tradizionali della politica, del diritto, dell'etica e della filosofia risultano inutilizzabili; quanto avviene nei regimi totalitari non si può descrivere nei termini di semplice oppressione, di tirannide, di illegalità, di immoralità o di nichilismo realizzato, ma richiede una spiegazione "innovativa". 

Lungi dal presentare una struttura monolitica, l'apparato istituzionale e legale totalitario deve rimanere estremamente duttile e mobile, al fine di permettere la più assoluta discrezionalità. Per questo gli uffici vengono moltiplicati, le giurisdizioni tra loro sovrapposte e i centri di potere continuamente spostati. Soltanto il capo, e una cerchia ristrettissima di collaboratori, tiene nelle sue mani gli ingranaggi effettivi della macchina totalitaria. 

Nelle Origini tale macchina viene smontata e analizzata pezzo per pezzo: i metodi propagandistici, le formule organizzative, l'apparato statale, la polizia segreta, il fattore ideologico e, infine, il campo di sterminio, istituzione suprema e caratteristica di ogni regime totalitario.

Le origini del totalitarismo : Arendt, Hannah, Guadagnin, Amerigo: Amazon.it: Libri

Sono passati sessant’anni da quando, nel 1963, "La banalità del male" uscì per la prima volta. 

E' il resoconto del processo a Eichmann, e l'analisi di come lo sterminio di gran parte degli ebrei d’Europa – una delle più terribili manifestazioni del Male – si fosse concretizzata a opera di uomini normalissimi, e non ha perso nulla della rilevanza che aveva nel 1963. 

Anzi, se possibile, il suo valore si è andato accrescendo, suffragato da numerosi drammatici esempi di crudeltà e massacri perpetrati da organizzazioni e Stati che fondavano (e fondano) il perseguimento dei crimini più atroci su individui come Eichmann: persone sprovviste di qualsiasi tipo di eccezionalità, semplicemente concentrate sulla corretta esecuzione del compito loro assegnato dall’autorità. 

Il Male che Eichmann incarna, infatti, appare alla Arendt “banale”, e perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori più o meno consapevoli non sono che piccoli, grigi burocrati. I macellai di questo secolo non hanno la “grandezza” dei demoni: sono dei tecnici, si somigliano e ci somigliano. 

È una verità che ciascuno è chiamato a tenere presente, specialmente in un’epoca di rinnovate tensioni, guerre e atrocità, come quella che stiamo vivendo. 

L’onestà intellettuale che Arendt mette in campo in questo libro, e che le valse anche diversi attacchi dallo stesso mondo ebraico, è l’unica arma che ci permette di riconoscere il Male, anche nelle sue forme più banali, quelle che potrebbero radicarsi in ciascuno di noi.

La banalità del male : Arendt: Amazon.it: Libri

Inoltre, anche se un po’ lunga (45 minuti), suggeriamo la visione della puntata del programma RAI ‘Il tempo e la storia’ con il Professore Emilio Gentile, storico. Emilio Gentile - Wikipedia

Anche il film di Margarethe Von Trotta uscito nel 2013 nelle sale italiane è basato sulla filosofa tedesca Hannah Arendt che nel 1961 seguì il processo al criminale nazista Eichmann a Gerusalemme e la genesi del libro "La banalità del male" che rivoluzionò la letteratura sulla Shoah. Eichmann è stato spesso considerato, anche per sua esplicita dichiarazione, un "grigio burocrate che eseguiva solamente gli ordini dei gerarchi importanti"

Sorgente di vita 2012/13 - Hannah Arendt (film Von Trotta) - 21/04/2013 - Video - RaiPlay

 

Infine, l’intervista del Corriere della Sera a Shalom Nagar, l’uomo che giustiziò Eichmann:

«Io avevo pietà dei miei carcerati, anche se erano terroristi. Gli arabi sono stati creati pure loro a somiglianza di Dio. Sono un popolo, hanno un’anima. Proprio come noi. E la legge ebraica dice che non devi uccidere. Non dice: non devi uccidere Mosè o Maometto. Dice che non devi uccidere. E basta»

Ho giustiziato Eichmann. Mai più - Corriere della Sera


In conclusione, Hannah Arendt ci stimola ad analizzare tanti aspetti dell’Italia in cui oggi viviamo, a partire dal significato di democrazia, alla passività ed all’indifferenza di molti, all’impegno e alla responsabilità che ognuno di noi ha nei confronti degli altri, alla conoscenza della storia e ai suoi corsi e ricorsi, all’importanza dell’informazione, soprattutto del ruolo della RAI nel garantire un servizio culturale e informativo. Ruolo che ha svolto e che deve continuare a svolgere in futuro per garantire la pluralità, libertà di espressione e l’indipendenza dell’informazione  pubblica.


domenica, maggio 05, 2024

Alla riscoperta della Biblioteca TILANE

 

Ho colto l’occasione della visita guidata organizzata da Tilane per approfondire la conoscenza della Biblioteca della mia città, da me frequentata un po' di anni fa, ma un pò trascurata negli ultimi anni. Ora che ho più tempo a disposizione ho colto l’opportunità…

Lasciatemelo dire, è proprio bella!

Ma andiamo con ordine:

Progetto e Realizzazione sono stati eseguiti da GAE AULENTI (famosa architetta italiana 1927-1912) e si svolgono negli anni 2006-2009, periodo in cui il Sindaco era Gianfranco Massetti.

Il Progetto parte dalla ristrutturazione di un edificio industriale sede di un opificio, le TILANE appunto, e riprende la struttura della Stazione Cadorna di Milano, come a sottolineare il filo di collegamento ferroviario tra Cadorna e il filo di cotone dell’opificio.

E questo spiega il simbolo di Tilane…una matassa di filo

Nella descrizione di una rivista sui lavori di Gae Aulenti sono da notare le parole di Marguerite Yourcenar pronunciate il giorno dell’inaugurazione, che ben sintetizza lo spirito del progetto:

“Fondare biblioteche è come costruire granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito…”.

Parole quanto mai attuali…

 

 

Questa la storia! Ma rivisitare oggi la biblioteca, raccontata da due ottime guide, le bibliotecarie Sonia e Giorgia, è stato emozionante.

Eccovi ora un po' di foto scattate durante la visita e rappresentative dei diversi ambienti, ognuno dei quali adibito ad uno scopo diverso, sempre rispettando il progetto e lo stile originale, con un arredamento di design.












L’edificio già meta di visite dell’Ordine degli Architetti, ci auguriamo rientri nei luoghi della Design Week 2025, come lo sono state Villa Bagatti e Villa Borsani di Varedo nel 2024.

Ma soprattutto speriamo che sia pienamente usufruita dai Cittadini padernesi e diventi sempre più un luogo di cultura, scambio di idee e socializzazione.

LA STORIA – Tilane     https://www.tilane.it/progetto/

Gae Aulenti – Il mio nome in fondo – Tilane   https://www.tilane.it/podcast/aulenti/

 

Un GRAZIE a tutti quelli che hanno lavorato e ancora lavorano perché questo progetto sia sempre VIVO !





giovedì, maggio 02, 2024

Il Circolo dei Lettori: incontro sul romanzo 'Aria di famiglia' di Alessandro Piperno

 


Cosa succede quando a cinquant’anni ti ritrovi all’improvviso un moccioso tra i piedi? 

Se ne parla a Casa Manzoni, eccezionalmente lunedì 6 maggio, alle ore 18.30, per un incontro dedicato al nuovo romanzo Aria di famiglia di Alessandro Piperno (Mondadori), che narra l’odissea esistenziale di un professore in crisi e di un bambino entrato improvvisamente nella sua vita per stravolgerla. Insieme scopriranno cosa significhi costruire una famiglia. 

 

Con l’autore dialogherà Mauro Novelli, presidente del Centro Nazionale Studi Manzoniani. 

 

Per maggiori informazioni, consultare la locandina allegata.

Per la partecipazione in presenza, l’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

L’incontro verrà anche trasmesso in diretta streaming sul nostro canale YouTube.