mercoledì, marzo 13, 2024

Donne: Libere di scegliere se e come avere figli di Ilaria Maria Dondi

 

Non esiste un solo tipo di madre, né un solo tipo di donna senza figli; perché non esiste un unico modello femminile al quale uniformarsi. Esistono, invece, tanti modi di essere donne, e solo liberandosi dalle gabbie degli stereotipi si potrà scardinare il sistema patriarcale.

Qualunque cosa una donna faccia o abbia fatto nella vita, che abbia raggiunto qualche tipo di successo o conduca una vita «ordinaria», difficilmente potrà sfuggire all’indagine sul suo stato riproduttivo. Ha figli? Se sì, sarà una madre sufficientemente brava e conforme agli standard che la società impone? Se non ne ha, come mai? E soprattutto: intende averne? Le donne sono costantemente definite dal loro essere o non essere madri e, sulla base di questa divisione, spesso sono state messe le une contro le altre, per giocare una partita in cui hanno tutto da perdere e nulla da guadagnare. Attraverso un inventario inedito di tipologie di madri e di donne senza figli, Ilaria Maria Dondi racconta come esistano mille modi di essere madri e mille di non esserlo, oltre le aspettative, i giudizi e i pregiudizi, gli stereotipi, le imposizioni e persino le leggi. E ci mostra così come, solo difendendo in modo collettivo la diversità delle proprie scelte o condizioni, si possa scardinare «il padre di tutti gli inganni», la menzogna riproduttiva che nei secoli ha reso le donne oggetti al servizio dell’uomo. Perché soltanto dando dignità e diritti alla diversità in tutte le sue forme, ogni persona potrà essere finalmente libera.

Evitando il rischio, sempre dietro l’angolo, di essere retorica, il lavoro di Dondi si configura come una lettura piacevolissima e scorrevole, a tratti anche accademica, ma nella dose giusta. Segue un percorso lineare ma non per questo meno dinamico e tiene incollato il lettore permettendogli di crearsi una propria idea, liberamente.

Considerato l’argomento delicato, il libro ha il vantaggio di stimolare la discussione, ma porta con sé la difficoltà di essere all’altezza del proprio compito. Lo sforzo dell’autrice è stato anche quello di presentarsi ad un lettore/lettrice con un approccio senza pregiudizio, per poter essere in grado di rivolgersi anche a lui/lei.


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