mercoledì, aprile 30, 2025
Parole O_Stili: Parole per parlare di obesità in modo inclusivo - 04_DIET CULTURE
martedì, aprile 29, 2025
LA CONCLUSIONE DELLA VICENDA RE3
Sorge a questo punto una domanda, che è anche una riflessione.
La battaglia l’hanno persa le Associazioni che si sono attivate o l’ha persa la Città di Paderno Dugnano?
LIBRO: Più uno. La politica dell’uguaglianza
di Ernesto Maria Ruffini. Avvocato, direttore dell’Agenzia delle Entrate sino al 31 Dicembre 2024.
In un’epoca caratterizzata da incertezza e crisi sociale, è
sempre più necessaria una politica che torni a essere collettiva e
partecipativa.
Attraverso un resoconto tra storia, aneddoti personali e
riflessioni da uomo delle istituzioni, Ernesto Maria Ruffini ci invita a
riscoprire il valore della democrazia come strumento di crescita comune.
La politica va vissuta non come terreno di divisioni ma come
spazio per il dialogo, per la collaborazione tra individui che possano fare la
differenza.
Solo così la “lentezza” e la complessità della macchina
democratica possono contrapporsi ai rischi del populismo e
dell’individualismo.
Più uno è un invito all’azione, un richiamo
all’importanza di fare il primo passo verso un impegno sociale condiviso.
Solo rimettendosi al centro del discorso pubblico il
cittadino può tornare protagonista della politica.
“Perché l’unico modo di andare avanti è farlo insieme, in
prima persona plurale. Ogni giorno, più uno!”
lunedì, aprile 28, 2025
CAI - STORIE di VIAGGI: la salita al Peak LENIN (7134 m)
Nuova mostra RISSO: “dalla CINA arte e propaganda” a Paderno Dugnano - ingresso libero
I 79 manifesti di questa nuova proposta espositiva della Raccolta RISSO
provengono da una realtà per noi lontana: la Cina al tempo degli anni 60 e 70
della rivoluzione culturale, a noi poco familiare per quanto riguarda il canone comunicativo e la sensibilità artistica.
Ma sono proprio queste dimensioni spaziali, temporali e culturali a suscitare curiosità, interesse, anche sorpresa per la carrellata di manifesti raggruppati secondo un semplicissimo criterio: da una parte gli episodi per la costruzione di un nuovo stato dal punto di vista politico, ideologico, organizzativo e tecnico, dall'altra la quotidianità delle attività produttive, delle relazioni sociali e con la natura.
DA VEDERE!
e resterà aperta al pubblico dal 9 al 15 Maggio 2025, dalle 10.00 alle 12.00,
presso lo studio RISSO, sito in Via G. Rotondi, 44 / Via 25 Aprile, 19 (interrato) Paderno Dugnano
La crisi climatica è colpa dell’Occidente? Telmo Pievani intervista Amitav Ghosh, scrittore Indiano
Ascolta il podcast di LUCY: La crisi climatica è colpa dell'Occidente? Amitav Ghosh incontra Telmo Pievani - Lucy
Scienza, religione, popoli indigeni: chi salverà il pianeta dalla catastrofe? A partire dal suo ultimo libro, "Fumo e ceneri" (Einaudi, 2025, traduzione di Norman Gobetti e Anna Nadotti), abbiamo esplorato con Amitav Ghosh la poli-crisi globale, per ripensare il nostro rapporto con la Terra oltre il paradigma del progresso.domenica, aprile 27, 2025
PARCO BORGHETTO: ottenuta la targa di LUOGO del CUORE, ed ora si apre la possibilità di presentare un PROGETTO di RIQUALIFICAZIONE
LIBRO: Attraversare i confini
di Valerio Nicolosi
In nome dei confini, gli stati nazionali hanno trascinato il
mondo in conflitti sanguinosi.
Per ridisegnare quelle linee, spesso stabilite in modo arbitrario e senza considerare il bisogno di autodeterminazione dei popoli, ci sono state insurrezioni, guerre civili e atti di terrorismo.
E oggi il concetto di “confine” è al centro del dibattito pubblico, tanto da monopolizzare ogni campagna elettorale sia della destra nazionalista sia della sinistra più sociale: dobbiamo accogliere i migranti che spingono lungo le frontiere dell’Occidente o dobbiamo difenderci dall’invasione, dobbiamo salvare i più bisognosi o dobbiamo proteggere le nostre radici della commistione culturale?
Ma mentre la politica si scontra sulla permeabilità delle
nostre frontiere al flusso degli esseri umani, in nome del profitto garantiamo
il movimento globale di merci, di capitali e di chi questi capitali li
possiede.
Vi sono, dunque, confini e confini: aperti per chi ha
privilegi di nascita e di censo, chiusi per tutti i poveri, i disperati, i
profughi.
Grazie alla sua esperienza da reporter, Valerio Nicolosi ci
fa camminare lungo tutto l’orlo del mondo occidentale: davanti al fiume che
divide Grecia e Turchia, attraverso la Rotta balcanica, sulle imbarcazioni di
fortuna che provano la traversata del Mediterraneo, lungo il confine che
dall’Ucraina alla Finlandia delimita la “fortezza Europa”, fino ad arrivare al
muro che circonda la Palestina.
Attraversare i confini con Nicolosi significa osservare il
nostro mondo con gli occhi dell’altro, con lo sguardo di chi si ritrova dalla
parte sbagliata del confine.
sabato, aprile 26, 2025
LIBRO: Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne)
di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro
La storia ci insegna che, quando i popoli smettono di
scambiare, allora finiscono per combattere. L’unico modo per raggiungere il
fine politico della pace è utilizzare lo strumento economico del commercio e
del libero scambio.
venerdì, aprile 25, 2025
25 Aprile: VIVA la LIBERAZIONE! Antifascisti da sempre
Il 25 aprile è un giorno di festa!
Nel 2025 celebriamo l’ottantesimo Anniversario della
Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Un traguardo carico di memoria, ma
anche di responsabilità.
Ottant’anni fa, donne e uomini, lavoratori, partigiani,
studenti, operai e contadini lottarono per liberare il nostro Paese
dall’oppressione fascista e dall’occupazione nazista. Tra loro, tanti militanti
sindacali e figure che hanno contribuito alla ricostruzione democratica del
Paese.
Nel celebrare questa importante ricorrenza, si chiama tutte
e tutti a una memoria attiva, che non si limiti alla commemorazione, ma si
traduca in impegno quotidiano contro ogni forma di fascismo, razzismo,
intolleranza, disuguaglianza e sfruttamento.
È con questo lavoro quotidiano, paziente e spesso
invisibile, che oggi si esprime la militanza antifascista.
Oggi, come allora, ci sono forze che mettono in discussione
i valori antifascisti su cui si fonda la nostra Costituzione. La
precarizzazione del lavoro, la negazione dei diritti sindacali, l’attacco al
pluralismo, la criminalizzazione del dissenso: sono questi i volti moderni di
una cultura autoritaria contro cui è necessario vigilare e lottare.
Per invitare alla riflessione e alla diffusione della
memoria, ANPI Adele Bei e la CGIL hanno scelto di produrre un piccolo volume
fotografico dal titolo "Antifascisti da sempre", dove si ripercorrono
attraverso le immagini del nostro archivio storico i momenti più rilevanti del
movimento antifascista di questo Paese e del contributo che le lavoratrici e i
lavoratori, le pensionate e i pensionati hanno dato alla lotta di Liberazione e
alla costruzione della Repubblica democratica.
Questo volume racconta questo legame attraverso le immagini
del nostro archivio storico, descrive il percorso che le donne e gli uomini hanno
fatto in questi ultimi cento anni e mostra in modo lampante come le modalità
dei fascisti non siano mai veramente cambiate, a partire dagli assalti alle
nostre sedi.
Nonostante le immagini ci raccontino il filo rosso che lega
le modalità delle aggressioni fasciste, il processo di “normalizzazione” della
destra reazionaria oggi è arrivato al suo culmine, con spazi istituzionali e
popolari occupati grazie ad un sapiente populismo.
La destra propone soluzioni semplici e inefficaci a problemi complessi, attraverso ricette biecamente reazionarie che si presentano come moderate. Si appropriano di parole d’ordine che non sono le loro, modificandone il senso fino a svuotarlo completamente. Fa parte della “memoria rovesciata” che tentano di costruire e che dobbiamo continuare a combattere.
È questo lavoro quotidiano, paziente e spesso invisibile,
che fanno le compagne e i compagni che nell’ANPI e nella Cgil esprimono la loro
militanza antifascista. Le fotografie raccolte in un secolo di militanza e
resistenza raccontano meglio di mille parole il valore dello stare insieme, del
lottare contro ogni fascismo vecchio e nuovo e del costruire democraticamente
una società più giusta.
L’ottantesimo Anniversario della Liberazione dal regime
fascista e dall’occupazione nazista in Italia ci è sembrata una buona occasione
per ricordare, attraverso questo libro, il nostro impegno lungo più di un
secolo.
Il 25 aprile è un giorno di festa e questo importante
anniversario ci dà l’opportunità per fare qualche riflessione su che cosa è
stato il nazifascismo, che cosa ha significato essere antifascisti nel secolo
scorso e che significato assume oggi. Un momento per ritrovarsi, ricordare,
costruire e rinsaldare legami basati su una forte consapevolezza di come è
andata la Storia, di cosa sia stato il fascismo e di come le donne e gli uomini
che l’hanno combattuto abbiano fatto la differenza.
Questa lotta è proseguita nel tempo, mantenendo viva la
memoria storica della resistenza contro l’oppressione. Il legame tra sindacato
e antifascismo lo ritroviamo in questa pubblicazione attraverso testimonianze
fotografiche che raccontano decenni di impegno e sacrificio.
Sono immagini simbolo di un progetto che continua a essere valido e vivo anche ai giorni nostri, quando il pericolo di nuove forme di discriminazione e oppressione torna ad essere presente. In questo senso, l'antifascismo non è solo una dimensione storica, ma un impegno costante per la difesa della democrazia e dei diritti civili.
È con questo spirito che invitiamo tutti i cittadini a
partecipare alle celebrazioni della Festa della Liberazione in questo 80esimo
anniversario.
giovedì, aprile 24, 2025
LIBRO: “La cina è aragosta” di Giada Messetti
«Cinquant'anni fa sarebbe stato impossibile immaginare la
Cina di oggi» sostiene Giada Messetti. E questo perché, come afferma un suo
amico cinese, «la Cina è un'aragosta».
L'immagine è particolarmente azzeccata perché come
l'aragosta, che crescendo è costretta ad abbandonare il vecchio carapace e ad
aspettare, vulnerabile, che se ne formi uno nuovo, anche la Cina di oggi sta
vivendo una fase di muta faticosa e complessa.
Dopo aver raccontato nei suoi saggi precedenti l'attualità e
le dinamiche culturali del Celeste Impero, in questo nuovo libro Giada Messetti
si concentra sulla società cinese.
Durante i suoi ultimi viaggi, avvenuti dopo la riapertura
delle frontiere, ha incontrato molte persone di diversa provenienza ed
estrazione sociale. Ha così potuto appurare sul campo quante cose siano
cambiate nella vita quotidiana dei cinesi: dall'atteggiamento dei giovani verso
il lavoro e il loro futuro, alla nuova consapevolezza delle donne riguardo la
famiglia e il loro ruolo tradizionale, fino alla voglia degli anziani di
godersi gli anni della pensione.
Ma non solo, statistiche alla mano, ha fotografato
l'evoluzione di abitudini e stili di vita e ha potuto constatare quanto sia
ormai generale l'attenzione all'ambiente: il cielo sopra Pechino è finalmente
azzurro, segno di una vera svolta green.
Una testimonianza di prima mano, non ideologica e quindi
preziosa, proprio quella che serve per contrastare gli stereotipi ancora troppo
diffusi in Occidente.
Perché il Dragone, benché al momento soffra di seri problemi
interni, come l'invecchiamento della popolazione, il rallentamento della
crescita, la disoccupazione giovanile e la crisi immobiliare, è ancora in
ascesa e capace di ridefinire le dinamiche economiche e geopolitiche del mondo.
Perciò tentare di comprenderne le contraddizioni e le
sfumature, in questo momento storico di grandi cambiamenti, è davvero cruciale.
mercoledì, aprile 23, 2025
Parole O_Stili: Parole per parlare di obesità in modo inclusivo - 03_FAT SHAMING
“Dovresti perdere peso, staresti meglio”“Sei così coraggiosa/o a vestirti in quel modo con quel corpo.”
Contrastare la grassofobia richiede un cambiamento culturale significativo, che passa anche attraverso l'adozione di un linguaggio più rispettoso e inclusivo, così da creare ambienti più accoglienti per tutti i tipi di corpo
martedì, aprile 22, 2025
Vittime sempre più giovani e genitori all’oscuro di tutto
Da “La Repubblica del 16 Aprile – di Alessandra Ziniti
Per arrivare al “Dopo questa cosa, sarai più grande".
Nel manuale degli adescatori sono le frasi più ricorrenti.
Toccano le corde più intime fragili in un'adolescente quella della fiducia, del
rapporto esclusivo, della crescita.
Barbara Strappato, vicedirettrice della polizia postale,
la rete rischia di diventare un luogo anche fisicamente pericoloso?
Quello che è successo a Busto Arsizio non è un evento
eccezionale, ci sono adescatori di minorenni che restano confinati sul web ma
tanti altri che, al momento giusto, lanciano l'amo della prova di fiducia,
quella del primo puntamento virgola e riescono a portare le loro vittime fuori
dalla loro cameretta punto e sono sempre più giovani non uomini maturi come
accadeva un tempo?
Dove si nascondono le insidie?
Non solo sui social o sulle piattaforme di incontri, come si
crede punto oggi uno dei luoghi più pericolosi sono le chat dei videogiochi. È
lì che gli adescatori si fingono coetanei, utilizzano il linguaggio degli
adolescenti punto il problema è che loro sono abilissimi. Mentre dall'altra
parte non c'è nessuno che verifica le conversazioni di questi ragazzi
Non è facile, per i genitori, riuscire a controllare le
conversazioni online dei figli.
E però dobbiamo essere consapevoli che, se un'adolescente
riesce a percepire un qualche tipo di rischio anche dal mutamento dei termini
di una conversazione, così non è per i più piccoli. Sotto i 14 anni non sono in
grado di cogliere i segnali, restano totalmente imbrigliati in questo rapporto
di pseudo fiducia che si instaura sul web con uno sconosciuto che ti coinvolge,
ti lusinga.
E l’età scende sempre di più punto a partire dagli anni
della pandemia abbiamo casi di bambine e bambine anche di 9-10 anni vittime di
estorsione sessuale punto sono lasciati troppo spesso soli davanti ai
dispositivi, neanche davanti ai videogiochi. Ed è sempre più complicato in un
paese come il nostro dove, alla prima comunione, ai bambini si regala il
cellulare.
I genitori hanno gli strumenti per valutare questi rischi?
Non sempre virgola e questo è un altro problema reale su cui
anche noi della polizia postale stiamo cominciando ad intervenire andando a
parlare loro nei luoghi di lavoro, nelle aziende punto perché non basta più
andare nelle scuole punto gli adulti virgola che spesso non hanno idea di
quello che si cela nella rete, devono essere consapevoli ma devono anche
trovare il linguaggio giusto per parlare con i loro figli. Se no, continueremo
a rincorrere ragazzini senza via d'uscita.
La mancanza di dialogo in famiglia è così diffusa ?
In modo impressionante sa qual è la prima cosa che ci dicono
i ragazzini che si rivolgono a noi?
“I miei genitori non devono sapere nulla”. E allora, se è più
facile parlare con una persona in divisa o con uno sconosciuto piuttosto che
con il papà o la mamma o un fratello o una sorella maggiore vuol dire che in
casa c'è un problema.
Eppure, atterrisce qualsiasi genitore il pericolo che una
figlia possa subire violenza da una persona conosciuta online.
C'è anche un altro aspetto da considerare: sempre più spesso
oggi il primo approccio alla sessualità avviene sul web. Ed è un approccio ad
un sesso violento privo di qualsiasi percezione dell'altro, di corporeità
dell'altro, che abbatte le barriere. Pensano di essere al sicuro a casa, dietro
uno schermo ma se poi accettano un incontro non hanno difesa.
I siti di incontri, piattaforme come OnlyFans, anche
quelli sono pericolosi per i più giovani?
Profili aperti, immagine condivise, sempre più svestite.
Foto che finiscono scambiate, vendute su siti erotici, che diventano oggetto di ricatto.
Quello che diciamo sempre loro è: siate gelosi del vostro corpo. E anche qui, il controllo dei genitori è praticamente nullo.
A questo ora si aggiunge l'insidia dell'intelligenza
artificiale
L'abbiamo già riscontrato. Voci replicate, immagini
modificate, testi scritti da adulti che sembrano quelli di un bambino. Ai
nostri figli oggi non possiamo imporre quasi nulla, l'unica difesa è crescere
ragazzi consapevoli e parlare con loro a viso aperto anche di temi difficili
come la sessualità.
lunedì, aprile 21, 2025
Clorofilla versus Emoglobina
La clorofilla ha Magnesio mentre l'emoglobina ha Ferro.
domenica, aprile 20, 2025
LIBRO: “Il tempo della stravaganza” di Stefano Bollani
sabato, aprile 19, 2025
I glicini di Paderno Dugnano
Potrà sembrare una cosa un po' sciocca, ma tutti gli anni,
con l’arrivo della primavera, una delle cose che mi rende particolarmente
felice è il vedere per la città i glicini fioriti.
Molti giardini privati, cancellate, parchi, angoli selvatici un pò defilati, si fanno notare per il loro profumi e colori insoliti.
Profumi e colori che permangono solo per una decina di
giorni, ma che non si dimenticano facilmente, sempre in attesa di riscoprirli la
primavera successiva, magari più intensi e accesi.
Questa è una carrellata dei glicini incontrati in una passeggiata per Paderno, certa che ce ne siano molti di più…in attesa di essere fotografati, nel tentativo di prolungare un po' di più la loro fioritura… che ahimè, con la pioggia di questi giorni, sarà più breve del solito
venerdì, aprile 18, 2025
Parole O_Stili: “Mi baciano il cul...”
“Mi baciano il cul…”
Facciamo un test (di quelli facilissimi).
Chi ha pronunciato questa frase in pubblico?
- Lucia, rappresentante d’Istituto a Poggibonsi
- Mario, consigliere al Circolo Pensionati “La Ginestra”
- Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti d’America
Esatto, il Presidente Trump!
Nel corso di un discorso alla cena presidenziale del Comitato Nazionale
Repubblicano del Congresso, il presidente USA ha affermato che molti Paesi lo
stavano chiamando e “baciando il mio cu**” per negoziare le
tariffe doganali, poco prima della loro entrata in vigore.
Poche ore dopo, in un’altra stanza della Casa Bianca,
un altro membro dell’amministrazione ha scelto toni decisamente accesi. Questa
volta si tratta di Elon Musk, a capo del nuovo Dipartimento per l’Efficienza
Governativa. In un post pubblicato su X, Musk ha attaccato duramente Peter
Navarro, economista e figura chiave nella politica dei dazi americani,
definendolo — testualmente — “più stupido di un sacco di mattoni” (“dumber
than a sack of bricks”).
L’uso dell’insulto, la riduzione eccessiva
della complessità e il rifiuto delle forme linguistiche
istituzionali rappresentano oggi tratti strutturali di
un modello comunicativo che si dichiara apertamente anti-sistema. Si
tratta di un linguaggio che rompe, in modo deliberato, con il decoro e con le
convenzioni del discorso politico tradizionale.
Ma forse l’aspetto più preoccupante è un altro: ci siamo abituati.
Abbiamo finito per normalizzare questa forma di
comunicazione ostile, al punto che parole e toni che un tempo avremmo
ritenuto inaccettabili, oggi vengono accolti con indifferenza o, peggio, con
compiacimento.
Cosa succede quando a parlare così è il Presidente degli
USA?
Quando queste pratiche linguistiche vengono adottate dal
presidente degli Stati Uniti – la figura più alta e simbolica della democrazia
americana e mondiale – questo tipo di linguaggio diventa modello,
esempio, e viene quindi legittimato.
Quando il presidente degli Stati Uniti sceglie di usare
parole offensive o divisive il rischio è di far percepire le istituzioni non
come luoghi di garanzia per tutti e tutte, ma come strumenti al servizio di una
parte sola. Un linguaggio basato sul “noi contro loro” alimenta
la rabbia e, in un clima così, chi ha un’idea diversa non viene ascoltato ma
attaccato, mentre il compromesso – che in democrazia è fondamentale – viene
visto come una debolezza, non come un valore.
In questo tipo di comunicazione contano più le emozioni che
la ragione. Le parole vengono scelte per colpire. E quando il
linguaggio diventa un’arma, la politica smette di essere un luogo di confronto.
Anni fa, nel 2017, Parole O_Stili ha voluto dare un piccolo contributo per migliorare il confronto politico attraverso il Manifesto della comunicazione non ostile per la politica. È una bussola nata con l'obiettivo di promuovere un linguaggio rispettoso e responsabile nel dibattito politico, sia online che offline. È una delle declinazioni del Manifesto ed è pensato per chi opera nella sfera pubblica e istituzionale, in particolare per politici, giornalisti, attivisti e comunicatori politici.
giovedì, aprile 17, 2025
MUSICA: “we call it jazz” dal 12 Aprile al 18 Maggio a Milano
We call it Jazz: un viaggio nel cuore di New Orleans a Milano
mercoledì, aprile 16, 2025
Parole O_Stili: Parole per parlare di obesità in modo inclusivo - 02_BODY SHAMING
“Dovresti fare più sport, sei troppo grassa/o.”
“Ma che capelli ha? Come può uscire così?”
“Sembra uno scherzo della natura.”
martedì, aprile 15, 2025
LIBRO: "L'algoritmo bipede" di Martina Ardizzi
Che cosa succede al nostro cervello quando le nostre mani
iniziano a utilizzare una tecnologia inventata dalla nostra stessa mente?
Un viaggio affascinante tra neuroscienze, evoluzione e
innovazione che ci racconta come siamo diventati esseri umani e come (forse)
stiamo diventando qualcos'altro.
Martina Ardizzi ci guida con leggerezza e ironia attraverso
i meccanismi più profondi della nostra mente, svelando come ogni nostro
strumento - dal primo sasso scheggiato ai visori virtuali - non sia solo un
oggetto esterno, ma una vera e propria protesi del nostro pensiero.
Un saggio che trasforma la complessità scientifica in una
narrazione coinvolgente, dove scopriamo che il cervello umano non è un organo
chiuso, ma un sistema dinamico che si adatta costantemente all'ambiente,
incorporando tecnologie, linguaggi e nuove esperienze.
Il racconto che si dipana in queste pagine ci restituisce la
meraviglia di scoprirci esseri in continua evoluzione, capaci di immaginare
mondi nuovi e reinventarci senza sosta.
Un libro che non solo spiega come funzioniamo, ma ci
invita a riflettere su chi siamo e chi potremo diventare.
lunedì, aprile 14, 2025
LIBRO: “Le radici del mondo. EVA, le Donne e la Bibbia" di Adriana Valerio
La Bibbia o, meglio, la sua interpretazione, ha esercitato
un'influenza profonda sulla storia delle donne in Occidente.
Per lungo tempo, infatti, il testo sacro è stato
utilizzato per definire l'identità maschile e femminile, confinando le donne in
rigidi ruoli stabiliti da modelli gerarchici e patriarcali.
Ruoli di presunta inferiorità e subalternità che tuttavia
le innumerevoli figure femminili presenti nella Sacra Scrittura - da Sara a
Maria, da Ester alla Maddalena - così come gli studi biblici degli ultimi
decenni sembrano smentire.
In questo saggio affascinante e sapiente, la storica e
teologa Adriana Valerio condivide il frutto di oltre quarant'anni di lavoro
proponendo una rilettura delle figure femminili della Bibbia che supera le
interpretazioni tradizionali.
Andando oltre la semplice lettura del testo, smaschera i
pregiudizi storici e indaga il complesso rapporto tra il sacro e le questioni
di genere, con particolare riferimento alla reinterpretazione del mito di Eva.
Perché proprio Eva?
Perché «la prima donna è un archetipo dalle mille
sfaccettature e dai tanti significati».
Perciò i temi che emergono in queste pagine non appartengono
al passato né sono confinati a curiosità storico-accademiche, ma interrogano
profondamente l'attualità: l'essere in relazione, il generare vita, la cura del
creato, l'impegno per la pace, l'essere stranieri, l'esercizio del dubbio, il
dolore della maternità e tanto altro ancora.
Ecco, quindi, che il mito di Eva, al pari delle vicende
delle tante figure femminili che popolano il testo biblico, ha una
straordinaria eco nel presente e al tempo stesso è un invito a guardare al
futuro, un futuro inedito «che va atteso e costruito», e «scuote perché ci
richiama nel profondo del nostro essere: alle radici del mondo e della nostra
storia».
Un'analisi unica del testo sacro che saprà sorprendere e
stimolare nuove riflessioni.
domenica, aprile 13, 2025
Raccolti più di 5100 voti/firme per il "PARCO BORGHETTO - Luogo del Cuore FAI"
La manipolazione dei media. Le dieci regole per il controllo sociale di Noam Chomsky
Ogni giorno siamo sottoposti a centinaia di stimoli esterni che inevitabilmente influenzano la nostra opinione. Anche la persona più obiettiva e imperturbabile inevitabilmente viene condizionata da qualcosa o qualcuno.
Che sia la stampa, la televisione, il mare magnum di internet.
Non più solo un quarto potere, ossia la capacità della stampa di orientare l’opinione pubblica, ma anche un quinto e un sesto potere.
Basti pensare al ruolo ancora dominante del piccolo schermo e quello sempre più penetrante dei social network.
Tutto parte da una domanda: e se ciò che pensiamo in realtà derivasse da quello che gli altri – il potere in primis- vogliono farci credere?
A questo interrogativo ha risposto Noam Chomsky, linguista, filosofo, teorico della comunicazione e anarchico statunitense.
È lui a stilare le dieci regole per il controllo sociale, vale a dire le strategie utilizzate per la manipolazione del pubblico attraverso i mass media.
Si inizia con la strategia della distrazione, messa in atto per sviare la nostra attenzione dai veri problemi e focalizzarla su quelli che hanno meno importanza. Segue la regola basata sulla creazione di un problema, come ad esempio una crisi economica o una minaccia terroristica, a cui si offre la soluzione.
Tutto questo deve però avvenire in maniera graduale per evitare traumi e sommosse.
La decisione, poi, deve essere dolorosa e necessaria e la si dovrà spiegare alle persone come se fossero bambini, privi quindi di assoluta analisi critica facendo leva sulla emotività piuttosto che sulla riflessione. Alla base di tutto il mantenimento di un popolo mediocre e ignorante.
D’altronde, come sostiene Chomsky, i sistemi democratici, non essendo intenzionati a mantenere l’obbedienza con la forza, devono non solo controllare ciò che il popolo fa, ma anche quello che pensa.
Ecco perché, il filosofo ha elaborato la lista delle dieci regole per il controllo sociale.
La necessaria premessa è che i più grandi mezzi di comunicazione sono nelle mani dei grandi potentati economico-finanziari, interessati a filtrare solo determinati messaggi.
Ma in che modo essi condizionano le nostre vite?
Vediamo nel dettaglio il decalogo per il controllo sociale.
1. La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è dunque distrarre la massa, sviarla dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazione di continue distrazioni e informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico di interessarsi alle conoscenze essenziali nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica.
Mantenere insomma l’attenzione del pubblico imprigionata da temi senza vera importanza e deviandola dai veri problemi sociali.
2. Creare il problema e poi offrire la soluzione
Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare.
Tanti sono gli esempi: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3. La strategia della gradualità
Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.
Offrirle al “pubblico” poco alla volta, invece, consente al potere di far accettare tali condizioni in maniera meno traumatica e come inevitabili.
4. La strategia del differire
È più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. E poi, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.
5. Rivolgersi alle persone come a dei bambini
Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende a usare un tono infantile.
Se qualcuno, infatti, si rivolge a una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà a una risposta o a una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno.
6. Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione
Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, o per indurre comportamenti.
7. Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità
Fare in modo che la gente sia incapace di comprendere le tecniche e i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori”.
8. Stimolare il pubblico a essere favorevole alla
mediocrità
Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti.
9. Rafforzare il senso di colpa
In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di repressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire.
10. Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca
Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente.
Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo e un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.
Puntando al sapere e all’analisi, al confronto e alla pluralità delle opinioni, tornando a essere massa critica e non accettando aprioristicamente ciò che ci viene imposto. Scavando oltre la superficie.
È questa la vera sfida che si presenta prepotente ancora
oggi.
Alcuni libri di Noam Chomsky:
Media e potere
Terrorismo occidentale
Anarchia. Idee per l’umanità liberata
Linguaggio e problemi della conoscenza