giovedì, maggio 02, 2024

Il Circolo dei Lettori: incontro sul romanzo 'Aria di famiglia' di Alessandro Piperno

 


Cosa succede quando a cinquant’anni ti ritrovi all’improvviso un moccioso tra i piedi? 

Se ne parla a Casa Manzoni, eccezionalmente lunedì 6 maggio, alle ore 18.30, per un incontro dedicato al nuovo romanzo Aria di famiglia di Alessandro Piperno (Mondadori), che narra l’odissea esistenziale di un professore in crisi e di un bambino entrato improvvisamente nella sua vita per stravolgerla. Insieme scopriranno cosa significhi costruire una famiglia. 

 

Con l’autore dialogherà Mauro Novelli, presidente del Centro Nazionale Studi Manzoniani. 

 

Per maggiori informazioni, consultare la locandina allegata.

Per la partecipazione in presenza, l’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

L’incontro verrà anche trasmesso in diretta streaming sul nostro canale YouTube.



martedì, aprile 30, 2024

Parole O_Stili – Smartphone e minori: qualcuno ha la soluzione?

 

Da anni, la comunità scientifica è impegnata in un acceso dibattito sull'impatto che l'utilizzo di smartphone e social media hanno sulla salute mentale delle nuove generazioni.

 

Al centro della discussione c'è la correlazione tra l'esposizione prolungata a questi dispositivi e l'aumento di ansia, depressione, bassa autostima, ecc… Numerosi studi hanno evidenziato una connessione statisticamente significativa tra questi due fenomeni. Altri, invece, sottolineano che la relazione potrebbe essere più complessa e influenzata da molteplici fattori.

L'argomento è di particolare attualità in seguito all'uscita negli Stati Uniti dell’ultimo libro dello psicologo sociale Jonathan Haidt dal titolo: “La generazione ansiosa: come il grande ricablaggio dell’infanzia sta causando un’epidemia di malattie mentali”.

Nel libro, si individua la causa principale della correlazione tra digitale e disagi psicologici in un cambiamento radicale del modo in cui i più piccoli vivono l'infanzia.

Per comprendere bene la tesi dello psicologo americano, approfondiamo alcuni capisaldi della sua teoria.

 

Prima di proseguire con la lettura, è importante precisare che la posizione di Parole O_Stili non coincide completamente con la tesi di Haidt.

O meglio, il tema della correlazione dell’utilizzo di smartphone e dei social media con il regolare sviluppo della salute mentale di intere generazioni è un tema enorme: ci sta fortemente a cuore. Proprio per questo spesso ci soffermiamo a parlarne e ancor più lo faremo nel prossimo futuro crediamo infatti che rifletterci insieme facendosi aiutare da psicologi, pedagogisti, sociologi, ecc… sia un dovere di noi adulti.

 

Le tesi di Haidt sono state perfettamente riassunte in un articolo pubblicato su The Atlantic dal titolo “End the phone-based childhood now.  The environment in which kids grow up today is hostile to human development.”, che abbiamo qui sintetizzato.  

 

Il gioco

A partire dagli anni '70, l'iper-protezione dei genitori ha portato i bambini a trascorrere meno tempo giocando liberamente, con un danno significativo per il loro pieno sviluppo sociale, cognitivo ed emotivo.

Ascesa delle tecnologie digitali

Nel 2011 solo il 23% degli adolescenti americani possedeva uno smartphone, mentre nel 2015 la percentuale era salita al 73%. Questo rapido cambiamento ha trasformato l'infanzia in un'esperienza più sedentaria, solitaria, virtuale e incompatibile con un sano sviluppo umano.

Il tempo online

Oggi gli adolescenti americani trascorrono in media tra le sette e le nove ore al giorno online (dati Gallup), dedicando sempre meno tempo ad attività fisica e lettura.

 

Ma quali sono le soluzioni proposte da Jonathan Haidt per sconfessare le conseguenze negative di social e dispositivi digitali sui minori?

· Niente smartphone prima dei 14

· Niente social prima dei 16

· A scuola senza telefono

· Dare loro maggiore fiducia e indipendenza con attività offline.

 

Se a questo punto della lettura hai un po’ di ansia fai un respiro profondo.

È vero che molti aspetti della tesi dello psicologo americano sono condivisibili e corretti. Tuttavia, in altri casi, Haidt descrive in modo forse troppo semplicistico una realtà molto più complessa e articolata.

 

Qual è la risposta di Parole O_Stili a questo tipo di dibattito? Consapevolezza, consapevolezza, consapevolezza... che si traduce in qualcosa di molto concreto: la forza dell'esempio.

 

Come genitori e adulti, spesso assumiamo un atteggiamento incoerente, delegando agli smartphone il compito di accudire i nostri figli o affidando ai social media il racconto della nostra vita familiare. Un comportamento contraddittorio che ci preclude la possibilità di pretendere dai più giovani una gestione sana del loro tempo online.

 

Tuttavia, siamo consapevoli che la gestione della vita digitale dei minori sia una sfida complessa, ma non impossibile. Lo dimostrano esempi come quello del Comune di Arcore, dove un gruppo di genitori ha realizzato un'alleanza educativa per stabilire alcune regole per l'ingresso nel mondo online degli adolescenti. In sintesi: le famiglie di tutti gli studenti di tutte le scuole decideranno insieme quando consegnare lo smartphone e quali regole adottare, parteciperanno a dei momenti formativi di educazione digitale.    

 

Inoltre, ti segnaliamo uno strumento concreto che può aiutarti a accompagnare un bambino o una bambina nell’approccio allo smartphone. Si tratta del nostro libretto “Il mio primo telefono”, pensato per bambini, genitori e insegnanti che vogliono vivere la Rete con consapevolezza e senza rischi, con oltre 30 pagine di suggerimenti, consigli e giochi ispirati ai dieci principi del Manifesto della comunicazione non ostile.


lunedì, aprile 29, 2024

                           

                            Dicono di noi..





sabato, aprile 27, 2024

25 Aprile 2024: Racconti di un padre antifascista

 


Dai ricordi di un amico:

“Mio padre, democristiano, anticomunista e antifascista, non molto prima di morire, nel 1979, mi disse:

  "Se vuoi capire cosa è stato il fascismo, leggi “I diari di Ciano”"

e mi diede il libro che vedete nelle foto. 

A 14 anni non capii, lo lessi molti anni dopo, fu una rivelazione e stasera, in occasione del 25 Aprile, mi ritrovo a rileggerlo. 

Ve lo consiglio. È il diario scritto da Galeazzo Ciano, ministro degli esteri; è veritiero, perché scritto in segreto e pubblicato dopo che Mussolini lo fece uccidere.

Ciano, giorno per giorno, descrive lo sprofondare della dittatura verso l'abisso, dal 1939 al 1943, ma soprattutto ha spiegato come tutto quello che è accaduto, di terribile, negli ultimi anni del ventennio, non è un errore finale, un incidente di percorso, ma una conseguenza preparata dalla cultura fascista fin dai primi anni e pertanto voluta e inevitabile.

Inoltre, Ciano sottolinea che i tedeschi fin dall’inizio hanno pensato di dominarci e l'alleanza, presentata dai fascisti come paritaria, in realtà era una servitù degli italiani. 

Scioccante è la premessa al diario che il 23 dicembre 1943 Ciano scrisse in carcere, poco prima di essere ucciso dai fascisti.  Ve la allego:








martedì, aprile 23, 2024

Parole O_Stili: Pornografia e il nuovo libro di Lilli Gruber

 

NON FARTI FOTTERE di Lilli Gruber

Numero speciale de “Il Megafono giallo” su di un tema nuovo e con un'ospite speciale: una delle giornaliste italiane più famose di sempre, Lilli Gruber

Parla di pornografia online e di quello che vuol dire in termini di sviluppo cognitivo per i minori, di sicurezza digitale e di rafforzamento degli stereotipi di genere a sfavore delle donne.

Partiamo da alcuni dati:

· il 46% dei minori di 15 anni non ha sugli smartphone filtri anti-pornografia. Una percentuale preoccupante, che ci racconta la disattenzione e il disinteresse di moltissimi genitori per la vita dei propri figli e delle proprie figlie. [Fonte Istituto Piepoli 2023]

· solo il 7 % degli adolescenti non ha mai fruito di video pornografici. [Fonte Consiglio Nazionale Delle Ricerche]

· il 18,5% (di cui 23,9% studenti; 10,8% studentesse) è dell’avviso che sia l’uomo a dover dirigere il rapporto sessuale in risposta a una domanda posta per indagare la presenza di una visione stereotipata della sessualità. [Fonte Consiglio Nazionale Delle Ricerche] 

Da quest’ultima domanda emerge una fotografia particolare: analizzando la correlazione tra la frequenza di consumo di video porno e la percezione stereotipata delle relazioni sessuali, emerge che più ci si espone alla pornografia, più si rafforza l'idea che le pratiche sessuali debbano conformarsi a stereotipi di genere dove l’uomo è il predatore e la donna è la preda


INTERVISTA a Lilli Gruber sul tema della pornografia

Da dove nasce l’idea di un libro come “Non farti fottere”, dedicato al tema della pornografia ma anche dello sviluppo e della sicurezza digitale?

Avete presente l’espressione “l’elefante nella stanza”? Indica qualcosa che tutti vedono e che tutti fingono di non vedere. Nella nostra stanza collettiva, la nostra convivenza civile, l'elefante è il porno gratuito online. L’Italia è l’ottavo miglior cliente mondiale di Pornhub, questo significa che tantissimi di noi consumano pornografia che riduce le donne perlopiù ai loro orifizi a disposizione dell’esplosione del piacere maschile. Dettaglio inquietante: stando alle statistiche, l’età media di accesso al porno è 12 anni. Quindi un fenomeno enorme, e che impatta sulla vita dei più giovani e vulnerabili che apprendono lì la loro educazione sessuale e sentimentale. Cosa aspettiamo ad affrontare il problema? Ma nessuno ne parla: né le istituzioni, né il nostro dibattito pubblico. Qualcuno doveva cominciare a parlarne e ho deciso di farlo io.

Parole O_Stili mette sempre al centro le parole, è per questo che le chiediamo qual è oggi il significato della parola “pornografia”, proprio alla luce di una generazione e di un mondo che vivono sempre connessi?

C’è una differenza significativa, nel modo in cui intendiamo questo termine, rispetto al passato. La pornografia è sempre stata il mestiere di esibire atti e dettagli sessuali in cambio di soldi. Oggi, invece, tantissima pornografia è gratis. E’ un grande supermercato digitale in cui già guardare le vetrine è un’enorme abbuffata, e paghi se vuoi entrare nelle boutique e scegliere qualcosa che ti piaccia di più. Ma moltissimi clienti si limitano alle vetrine e tra questi i più piccoli. Così possono passare ore in questi enormi sex-mall online, a guardare video di dieci minuti di sesso standardizzato e spesso violento. E questo sta creando una vera e propria emergenza sociale ed educativa.

I media tradizionali in che modo possono contribuire a intervenire tempestivamente e in protezione dei minori?

I media tradizionali non hanno il compito di intervenire a protezione dei minori. Possono però fare la loro parte per informarli, ideando e producendo format che li aiutino a orientarsi nelle complessità tanto del mondo digitale quanto del mondo del sesso. Anni fa La7D aveva proposto “La Mala Educaxxxion”, un programma che parlava di sesso con chiarezza e senza volgarità, in cui interveniva anche la pornostar Roberta Gemma, che intervisto nel libro. La buona informazione può aiutare a non lasciare soli i giovani davanti a schermi su cui compare di tutto.

Se vuoi acquistare il libro ti lasciamo il link: Non farti fottere, di Lilli Gruber edito da Rizzoli.

Esatto, le nuove generazioni non possono essere lasciate sole davanti a uno schermo.

Così come non basta vietare l’accesso al materiale pornografico, in quanto questo è disponibile in tante modalità. Ad esempio, lo sai che una buona percentuale circola nelle chat? In un rapporto dell’azienda IBSA dello scorso anno emerge come in Italia esistano almeno 147 gruppi e canali Telegram dedicati allo scambio e alla divulgazione di contenuti di “revenge porn” (ovvero l’invio, la pubblicazione o diffusione di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito senza il consenso della persona cui si riferiscono e destinati a rimanere privati) e di altri materiali intimi non consensuali.

Il problema del consumo di materiali pornografici non è intrinseco all’atto stesso, non è una questione di bigottismo, bensì è legato al fatto che né la scuola né lo Stato accompagnano i ragazzi e le ragazze in questa parte così importante della loro vita.

Nessuno li mette in guardia sul fatto che i contenuti che consumano siano spesso pura fantasia, che le relazioni sessuali rappresentate trasmettono messaggi distorti sul sesso e sui rapporti di genere. Inoltre, non ricevono alcuna guida su come approcciarsi in maniera sana e autentica al mondo del sesso, che è intrinsecamente legato all'amore.

E se a navigare sui siti di porno mainstream sono gli adulti? Quali possono essere le conseguenze? Ad esempio, secondo gli attivisti e i ricercatori di #StopDataPorn, PornHub non rispetta le regole del GDPR in Europa in quanto non chiede il permesso di usare i dati sulle preferenze sessuali degli utenti e condivide le informazioni che raccoglie con altre aziende della sua società madre, MindGeek.

“Gli utenti di Pornhub non hanno la possibilità di scegliere di non farsi tracciare dai cookie con facilità. Il sito non indica con chiarezza i dati che condivide con terze parti e il suo algoritmo "assegna" alle persone una preferenza sessuale in base ai video che guardano” ha dichiarato l’avvocato Alessandro Polidori a Wired UK.

Come segnala Fanpage: “Molte compagnie pornografiche riescono a raccogliere grandi quantità di dati su chi le visita. Secondo uno studio del 2019 che ha analizzato 22.484 siti Web pornografici, il 93% ha fatto trapelare dati degli utenti condividendo con aziende terze dati sensibili, e il 79% ha utilizzato cookie di tracciamento da società esterne”.

Altra problematica delle piattaforme di porno mainstream è la diffusione di contenuti oggetto di revenge porn. Una denuncia avvenuta qualche anno fa dalle pagine del New York Times, sempre contro Pornhub, ha messo l’azienda con le spalle al muro tanto da obbligare a riprogettare la piattaforma per poter bloccare il caricamento di contenuti non verificati e moderare le chat e i commenti.  Ci sono inoltre anche altri pericoli della navigazione sui siti pornografici come quello del furto dei dati attraverso l’installazione di malware che possono estrarre dai dispositivi informazioni personali, credenziali di account e dati finanziari, ecc…  Le novità su questo tema sono che dalla prossima settimana le piattaforme di contenuti per adulti dovranno rispettare gli obblighi rafforzati previsti dal Digital Services Act (Dsa).

“Gli obblighi includono la presentazione alla Commissione di relazioni di valutazione del rischio, l’adozione di misure di mitigazione per ridurre i rischi sistemici legati alla loro attività, il rispetto di ulteriori obblighi di trasparenza, anche relativi alla pubblicità, e la fornitura di accesso ai dati per i ricercatori.”.

 


sabato, aprile 20, 2024

A proposito di commercio di vicinato: la Macelleria dei Fratelli QUAGGIA

 

Direi che possiamo parlare non solo di commercio di vicinato, ma di negozio storico!

La Macelleria dei Fratelli QUAGGIA è aperta da 62 anni, quando i loro genitori intrapresero l’attività in Via Tripoli, 6 al Villaggio Ambrosiano di Paderno Dugnano.

I fratelli Quaggia, sebbene già in pensione da qualche anno, per il momento non intendono lasciare il lavoro e il loro negozio; è la loro passione! E finché i centri commerciali e le tasse glielo permetteranno, continueranno imperterriti a soddisfare le esigenze dei loro clienti e a farci quattro chiacchere... come nei negozi di un tempo…

Hanno prodotti particolari, che non sempre si possono trovare nella grande distribuzione: i sottaceti Acetelli… i ditalini lisci…i nervetti con le cipolle… la fiorentina… ma soprattutto le loro fantastiche GIRELLE, carne di vitello arrotolata con pancetta e formaggio!

Io le girelle le ho provate… e mi sto ancora leccando i baffi!