martedì, giugno 10, 2025

Il test di intelligenza più veloce del mondo. 3 domande. Provatelo

Il test di intelligenza più veloce del mondo compie vent'anni. Solo tre domande. Ed è ancora valido.

Elaborato nel 2005 da un gruppo di ricercatori del Mit di Boston misura la capacità di riflettere di ciascuno di noi prima di rispondere a quesiti complessi

Compie vent'anni il test d'intelligenza più veloce del mondo, messo a punto nel 2005 dagli scienziati dell'MIT di Boston guidati dal professor Shane Frederick: si tratta non di un modo per misurare il quoziente intellettivo (QI), ma la nostra capacità di riflessione. Per farlo bastano tre domande. Non sono ovviamente domande qualsiasi: ognuna di loro nasconde un trabocchetto e per arrivare a quella giusta è necessario pensarci un po’ su.  

Da tempo il test spopola in rete, ma, per dare un'idea della difficoltà reale dietro la semplicità apparente, va detto che dei 3.000 partecipanti all’esperimento originale (soggetti di varia estrazione socio-culturale, fra i quali anche studenti di Yale e Harvard), pochissimi lo hanno passato: solo il 17 per cento. 
Se volete mettervi alla prova, ecco le tre domande. 

Prima domanda: una mazza e una palla da baseball costano in tutto 1,10 dollari. La mazza costa un dollaro più della palla. Quanto costa la palla?

Seconda domanda: Se 5 macchine ci mettono 5 minuti a fabbricare 5 congegni, quanto tempo ci mettono 100 macchine a fabbricarne 100?

Terza domanda: In un lago c’è una chiazza di ninfee che ogni giorno diventa il doppio del giorno prima. Se ci vogliono 48 giorni perché la macchia arrivi a occupare tutto il lago, quanto tempo ci vuole perché le ninfee occupino metà lago? 

Domani le risposte.

 

lunedì, giugno 09, 2025

Parole O_Stili: Digital Detox Festival

 

Spegni tutto. Riaccendi ciò che conta.
SAURIS (UDINE)  - 20-22 Giugno 2025
Digital Detox Festival - Disconnettersi per ritrovare se stessi
 
TALK & PRESENTAZIONI: Oltre 40 speaker – tra filosofi, scienziati e monaci
ESPERIENZE IMMERSIVE: Camminate, rituali, laboratori e silenzi rigeneranti nella natura.
SERATE UNPLUGGED: Musica, parole e incontri autentici sotto le stelle.
 
Viviamo sempre connessi. Ma non sempre presenti.
Ogni giorno trascorriamo in media 6 ore e 40 minuti davanti a uno schermo.
In un anno, sono più di 2.400 ore sottratte alla vita vera.
È come se vivessimo solo 9 mesi l’anno. Gli altri 3 mesi?  Li regaliamo agli schermi.
55% delle coppie litiga per colpa dello smartphone
80% dei bambini tra i 3 e i 5 anni usa dispositivi digitali
70% degli italiani usa il telefono durante le cene romantiche
È tempo di una pausa consapevole.
 
Viviamo in un tempo in cui siamo sempre connessi, ma non sempre presenti.
Notifiche, schermi, richieste continue: la tecnologia è ovunque. 
Ma… a quale prezzo? Stress. Ansia. Distrazione. Isolamento. 
Relazioni interrotte nel bel mezzo di una frase.
Corpi stanchi. Menti in allerta. Cuori scollegati. Emozioni che attendono, mentre controlliamo l’ennesima notifica.
Il Digital Detox Festival nasce da una domanda semplice, ma potente: 
E se ci concedessimo una vera pausa? Una pausa autentica.
Senza schermi. Senza urgenze. Senza “mi piace”.
Solo silenzio, respiro, contatto.

domenica, giugno 08, 2025

LIBRO: Autobiografia della scuola

 

«Cercando e ricomponendo i viaggi in Italia di cui è rimasta traccia, riaffiora una storia di diverse generazioni di maestri e professori. Una storia molecolare d'Italia che si delinea, tra dinamiche soggettive e reti precostituite, attraverso le vite e le relazioni degli insegnanti, le amicizie che si creano, i riflessi delle memorie»

Giovani maestri e insegnanti di prima nomina sono andati per generazioni a imparare e professare il mestiere lontano da casa, nella propria regione o anche, spesso, più lontano, da Nord a Sud e da Sud a Nord.

A partire dai diari, dai documenti ufficiali, dai romanzi e dalle lettere, Mario Isnenghi ricostruisce queste vicende di docenti con la valigia, esploratori e testimoni d'epoca.

Ne scaturisce la storia di formazione dell'Italia e degli italiani - dall'Unità agli anni Sessanta del Novecento - intrecciata alle vite e alle relazioni degli insegnanti, alle amicizie nate lungo il cammino e ai riflessi delle memorie condivise.

Le aule diventano luogo universale e individuale, di autoaffermazione, di rivalsa ma anche di emarginazione e di sconfitta.

La dichiarazione d'amore per la scuola di un grande storico che non ha mai smesso d'essere un insegnante.


sabato, giugno 07, 2025

Parole O_Stili: SEXALESCENZA

"Sexalescenza" è un neologismo non ancora molto usato ma che circola da qualche mese online.

Una parola che racconta un cambiamento sociale profondo: quello delle donne e degli uomini tra i 60 e i 70 anni che non si riconoscono nella parola "vecchiaia".

Anzi, la riscrivono. E lo fanno con energia e consapevolezza.

Proprio come nel secolo scorso l’adolescenza ha definito una nuova fase della vita, oggi la sexalescenza descrive una generazione inedita: tecnologica, curiosa, attiva, ancora desiderosa di imparare, viaggiare e mettersi in gioco.

Non si tratta di rincorrere la giovinezza perduta, ma di scegliere di vivere con meno stereotipi.
Non è una moda, ovviamente, ma un’evoluzione culturale.

Hai più di 60 anni e vuoi scoprire se stai vivendo anche tu la tua “sexalescenza”? 

Se ti riconosci nelle prossime affermazioni, allora sì, la stai vivendo anche tu!

  • non smetti di fare progetti, anche a sessant’anni
  • guardi al futuro con lucidità e desiderio
  • riconosci il valore dell’esperienza, senza nostalgia
  • ti senti parte della contemporaneità, senza farti schiacciare dai luoghi comuni.

Tra le caratteristiche riconoscibili negli individui di questa nuova frangia sociale, ritroviamo la capacità di non sentirsi limitati dall’età, di saper stare al passo con i tempi, usando il computer come se l’avessero fatto per tutta la vita.

Mantengono il contatto con i figli che sono lontani, si dimenticano il vecchio telefono e comunicano con gli amici attraverso e-mail o whatsapp.

Se un tempo in quella fascia d’età si era considerati vecchi, ora ci si trova di fronte a persone nel pieno della forza fisica ed intellettuale, che ripensano alla propria giovinezza senza nostalgie, riconoscendola come un’epoca non scevra di cadute e difficoltà.

I “sexalescenti” sono in grado di celebrare ogni mattina il sorgere del sole, di fare progetti per la propria vita e non per quella altrui e di sorridere a sé stessi per qualche segreto motivo che forse, sanno e sapranno soltanto loro.

 

venerdì, giugno 06, 2025

LIBRO: “Donald. Storia molto più che leggendaria di un Golden Man” di Stefano Massini

Sembra che l’esistenza di ogni essere umano si giochi su un totale di dieci minuti, la somma di quei fatidici istanti in cui nelle nostre vite succede qualcosa di decisivo. 

Questo libro è la storia dei dieci minuti di un uomo che da quando ha avuto coscienza di sé ha sempre desiderato una cosa soltanto: il dominio. 

Una biografia dunque? Semmai una ballata, vorticosa e trascinante, picaresca, onirica, graffiante eppure terribile. 
Narrata dalla voce inconfondibile di Stefano Massini, che con “Lehman Trilogy” ha portato per la prima volta un italiano al trionfo negli Stati Uniti, ecco l’odissea inesorabile di un bambino che diventa ragazzo d’oro e poi imprenditore senza scrupoli, fino all’attimo esatto in cui decide di indossare la maschera che tutti, oggi, conosciamo come Donald J. Trump. 

Si può narrare l’uomo più potente della terra come lo farebbe un cantastorie dei secoli passati, intrecciando la storia e la leggenda, la cronaca e il mito, l’orrore e la parodia? 

Nel raccontare la vita del suo ingombrantissimo, esagerato, predestinato protagonista, Stefano Massini parte dal principio: una famiglia di origini tedesche, un vialetto curato che attraversa un prato tagliato perfettamente, una casa immersa nella quiete idilliaca del Queens. 
Per stemperare la leggenda nell’umorismo e sabotare la mitologia con il sarcasmo, la parola incantatrice di Massini scende nei dettagli infinitesimali e li annoda alla traiettoria di un’esistenza affollata di personaggi: i genitori, il preside, l’autista, la Golden Wife. 
E poi l’avvocato, colui che di Donald annusa il potenziale e per primo ne percepisce il fluido, che gli insegna il disincanto e l’utilitarismo. Che lo spinge verso il successo, fino alla conquista di New York, fino alla torre più alta di tutte che porta il suo nome. 
Nel mondo, intanto, la storia continua a scorrere: i discorsi incendiari di Malcolm X, Lee Oswald che esce di casa armato di fucile, Elvis Presley e Frank Sinatra, Muhammad Ali che vola come una farfalla... 
Ma mentre accade tutto questo, i nostri occhi sono rivolti esclusivamente alle avventure di quel ragazzo con la pelle arrossata e i capelli biondi che velocemente diventa uomo, si fa chiamare «Golden Boy», seduce le ragazze e non rispetta l’autorità degli altri. 
Accarezziamo l’erba dei campi da baseball dove gioca, lo vediamo indossare il primo vestito elegante e salire su una Cadillac, lo scortiamo lungo la sua scalata trionfale del mercato immobiliare… 
Finché vediamo prendere forma l’ultima grandiosa idea: la politica come “exit strategy”. Al disastro finanziario, all’inattualità, alla vecchiaia, forse alla morte. 

Stefano Massini ha scritto la “chanson de geste” di un personaggio opaco, inafferrabile, che fa della menzogna un’arte e del successo un’ossessione. Ecco a voi la storia dei dieci minuti cruciali e delle fatalità che hanno reso Donald J. Trump l’antieroe del secolo scorso e il grande terrore del millennio appena iniziato.

 

giovedì, giugno 05, 2025

Domenica 22 Giugno: FESTA del PARCO BORGHETTO


Durante la "FESTA del PARCO BORGHETTO" che si terrà Domenica 22 Giugno dalle 14.00 alle 19.00, verrà comunicata la classifica ufficiale FAI della raccolta voti/firme per il "PARCO BORGHETTO - Luogo del Cuore FAI"

Il programma della Festa è il seguente:




mercoledì, giugno 04, 2025

Parole O_Stili: Parole per parlare di obesità in modo inclusivo – 09_Mantenimento del peso


Il mantenimento del peso si verifica quando l’energia introdotta attraverso l’alimentazione è in equilibrio con l’energia spesa dall’organismo. 

Questo equilibrio, in condizioni di buona salute, permette al peso corporeo di rimanere stabile nel tempo, consentendo all’organismo di svolgere al meglio tutte le sue funzioni vitali. 
Tuttavia, il mantenimento del peso può essere compromesso da una serie di fattori fisiologici, psicologici e ambientali. 
Dopo una significativa perdita ponderale, ad esempio, può essere l’organismo a mettere in atto meccanismi di adattamento per risparmiare energia, tra cui la riduzione del metabolismo basale – un fenomeno noto come "adattamento metabolico". 
Inoltre, le cellule adipose sembrano conservare una "memoria" epigenetica che le predispone a riaccumulare grasso, aumentando così il rischio di recuperare il peso perso. 
Per le persone con obesità, la perdita di peso rappresenta una sfida ulteriore, spesso ostacolata da fattori genetici, epigenetici, ambientali e comportamentali. 
Anche la predisposizione genetica e l’ambiente obesogenico (approfondito al nr. 10) contribuiscono significativamente alle difficoltà di dimagrimento. 
Sia che si tratti di mantenere il peso dopo una significativa perdita, sia che ci si confronti con le difficoltà nel perderne, è essenziale adottare un cambiamento dello stile di vita a lungo termine. 
La prevenzione delle ricadute e un sostegno costante nel tempo rappresentano pilastri fondamentali per garantire risultati duraturi. 

Tra le strategie più efficaci si annoverano l’educazione alimentare, l’attività fisica regolare, il supporto psicologico e le terapie farmacologiche.

martedì, giugno 03, 2025

LIBRO: “The Game” di Alessandro Baricco

 

Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un'insurrezione mentale. 

Chi l'ha innescata - dai pionieri di Internet all'inventore dell'iPhone - non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento. 
Niente più confini, niente più élite, niente più caste sacerdotali, politiche, intellettuali. 
Uno dei concetti più cari all'uomo analogico, la verità, diventa improvvisamente sfocato, mobile, instabile. 
I problemi sono tradotti in partite da vincere in un gioco per adulti-bambini. 
Perché questo è The Game.

Il libro

Prima scena.
Calciobalilla, flipper, videogioco. Prendetevi mezz’ora e passate dall’uno all’altro, in quest’ordine. Pensavate di giocare, invece avete attraversato lo spazio che separa una civiltà, quella analogica, da un’altra, quella digitale. Siete migrati in un mondo nuovo: leggero, veloce, immateriale.

Seconda scena.
Prendete l’icona che per secoli ha racchiuso in sé il senso della nostra civiltà: uomo-spada-cavallo. Confrontatela con questa: uomo-tastiera-schermo. E avrete di fronte agli occhi la mutazione in atto. Un sisma che ha ridisegnato la postura di noi umani in modo spettacolare.
«Qualsiasi cosa si pensi del Game, è un pensiero inutile se non parte dalla premessa che il Game è la nostra assicurazione contro l’incubo del Novecento. La sua strategia ha funzionato, oggi le condizioni perché una tragedia come quella si ripeta sono state smantellate. Ormai ci siamo abituati, ma non va mai dimenticato che c’è stato un tempo in cui, per un risultato del genere, avremmo dato qualsiasi cosa. Oggi, se ci chiedono in cambio di lasciare la nostra mail ci innervosiamo».
 

lunedì, giugno 02, 2025

Parole O_Stili: Anche il PAPA si è occupato di Intelligenza Artificiale

 

C’è una frase che Papa Francesco ha ripetuto più volte, anche al G7 del 2024: L’algoritmo deve essere al servizio dell’uomo, non il contrario.

Un impegno, quello della Chiesa Cattolica sul tema dell’IA, che inizia nel 2020 con il Rome Call for AI Ethicsuna dichiarazione per promuovere trasparenza, responsabilità, imparzialità, inclusione, sicurezza e privacy nell’uso dell’IA, firmata anche da colossi come IBM e Microsoft.
Non un noioso documento per addetti ai lavori, ma un invito a:- non trattare gli algoritmi come dèi;- non scambiare l’efficienza per giustizia;- non sostituire la coscienza con una riga di codice.
Nel 2023 la Call ha assunto una dimensione interreligiosa, con la firma anche di rappresentanti delle fedi ebraica e musulmana. Per dare concretezza a queste intenzioni, la Chiesa ha anche promosso iniziative concrete per favorire un’IA “umana”: è nato, ad esempio, un Osservatorio permanente sull’IA e la dignità umana, che non si limita a pubblicare rapporti ma si occupa di formazione nelle università cattoliche di mezzo mondo.
Non ultimo a gennaio di quest’anno il Vaticano ha redatto due documenti:
“Antiqua et nova” (2025), la nota sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, e
“Le Linee guida vaticane per un uso dell’IA” centrato sull’essere umano, che vietano pratiche che aumentano le disuguaglianze o minacciano i diritti.

A sorpresa Papa Leone XIV, in un discorso ai cardinali in cui spiegava le motivazioni della scelta del suo nome, ha detto: «Diverse sono le ragioni, però principalmente perché il Papa Leone XIII con la storica Enciclica Rerum Novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; e oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro».

La formazione scientifica di Papa Leone XIV (Robert Francis Prevost), laureato in matematica, influenzerà il suo approccio all’intelligenza artificiale in modo significativo, combinando rigore analitico, attenzione all’etica e una visione sociale radicata nella dottrina della Chiesa.

Qual è la linea sul tema dell’IA:

1. Difesa della dignità umana. L’obiettivo prioritario è garantire che lo sviluppo e l’uso dell’IA non compromettano la dignità della persona umana, ma la pongano sempre al centro di ogni processo tecnologico e decisionale.
2. Giustizia sociale e lavoro. Il Papa sottolinea che l’IA avrà un impatto sul mercato del lavoro pari o superiore a quello della rivoluzione industriale.
3. Responsabilità e discernimento. Leone XIV richiama la necessità di una riflessione etica profonda sull’IA. Ha posto l'accento sul rischio di una dipendenza eccessiva dai mezzi dell'intelligenza artificiale, affinché si possa “orientare gli strumenti al bene di tutti così che possano produrre il benefici per l’umanità”.

Con Papa Leone XIV, la Chiesa entra nel tempo dell’intelligenza artificiale

Il nuovo Pontefice ha scelto di accendere una luce sul futuro: quello in cui la tecnologia non è più solo uno strumento, ma uno spazio che abitiamo ogni giorno — a scuola, sul lavoro, nelle relazioni.
In questo nuovo incontro tra fede e algoritmo, c’è una sfida grande e concreta: costruire un’innovazione che non dimentichi mai l’umano.
E magari, chissà, anche le grandi istituzioni del nostro tempo — quelle che chiamiamo poteri, sistemi, imperi — sapranno riconoscere in questa rivoluzione una possibilità per cambiare forma senza perdere anima.

Approfondimento: Parole O_Stili ha parlato di IA e umanesimo durante l’ultima edizione del Festival della comunicazione non ostile con Pierluigi Dal Pino, Senior Regional Director Government Affairs Western Europe di Microsoft. GUARDA IL PANEL

domenica, giugno 01, 2025

LIBRO: La lingua verde. Dubbi, risposte e consigli per un italiano impeccabile

Sbagliare capita a tutti, e non sempre è una questione di ignoranza: spesso dipende dalla complessità della nostra lingua magnifica e sempre in evoluzione

Questo libro è il compagno perfetto per tutti coloro che, almeno una volta nella vita, hanno avuto un dubbio linguistico. 
Sapientemente ordinato in sequenza alfabetica, è un volume ricchissimo nel contenuto e pronto a risolvere ogni dubbio relativo ad accenti, apostrofi, coniugazioni, neologismi, sintassi e a tutte le piccole e grandi insidie dell'italiano. 
Non solo: questa piccola guida, davvero utile a tutti, offre anche una preziosa riflessione sulla bellezza del rinnovamento continuo della nostra lingua e su come spesso la si consideri erroneamente polverosa o desueta. 

La lingua italiana è più viva che mai, e Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, fuoriclasse in materia, ci aiutano a riscoprirla, a impararne le vecchie e nuove sfumature e a innamorarcene attraverso risposte immediate e giochi divertenti per sentirci più sicuri nel suo utilizzo.


sabato, maggio 31, 2025

REFERENDUM 2025 - Quesito n.5: Più integrazione con la cittadinanza italiana

Referendum 5. Più integrazione con la cittadinanza italiana

Quesito: «Volete voi abrogare l'articolo 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”?»

Il QUINTO referendum abrogativo propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. Nel dettaglio si va a modificare l’articolo 9 della legge n. 91/1992 con cui si è innalzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni.

Il referendum sulla Cittadinanza Italiana non va a modificare gli altri requisiti richiesti per ottenere la cittadinanza quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica. Questa modifica costituisce una conquista decisiva per circa 2 milioni e 500mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano. Allineiamo l’Italia ai maggiori Paesi Europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.

 

venerdì, maggio 30, 2025

REFERENDUM 2025 - Quesito n.4: Più sicurezza sul lavoro

 

Referendum 4. Più sicurezza sul lavoro

Quesito: «Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”?»

Il QUARTO quesito interviene in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Arrivano fino a 500mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Quasi 1000 i morti, che vuol dire che in Italia ogni giorno tre lavoratrici o lavoratori muoiono sul lavoro. Modifichiamo le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Cambiamo le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.

 


giovedì, maggio 29, 2025

REFERENDUM 2025 - Quesito n.3: Riduzione del lavoro precario

Referendum 3. Riduzione del lavoro precario

Quesito: «Volete voi l’abrogazione dell’articolo 19 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81 recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque”, alle parole “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni”, alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b bis)”; comma 1 -bis , limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4, limitatamente alle parole “,in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”?» 

Il TERZO quesito referendario punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine per ridurre la piaga del precariato. In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.

 

mercoledì, maggio 28, 2025

Parole O_Stili: Parole per parlare di obesità in modo inclusivo – 08_Stili di vita

Quando parliamo di “stili di vita” in relazione all’obesità, ci riferiamo a un insieme di comportamenti quotidiani che influenzano in modo diretto la salute e il peso corporeo. 

Questi comportamenti includono le abitudini alimentari, il livello di attività fisica, il consumo di alcol e persino le modalità di gestione dello stress. 

Tuttavia, i due aspetti principali che concorrono a determinare l’obesità sono la suscettibilità genetica, stimabile intorno al 40-70%, cioè la predisposizione genetica dell’individuo a sviluppare obesità, e i fattori ambientali. 

È importante riconoscere che l’obesità non è solo una questione di responsabilità individuale, ma anche il risultato di condizioni sistemiche. 

Livello educativo, occupazione, relazioni sociali e reddito influenzano profondamente gli stili di vita, con un impatto spesso più significativo di quanto si pensi. 

Gli stili di vita, quindi, sono il risultato di un equilibrio tra scelte individuali e contesto sociale. 

Per combattere efficacemente l’obesità, è fondamentale agire su entrambi i fronti: sostenere le persone nel migliorare i propri comportamenti, ma anche trasformare l’ambiente in cui vivono affinché queste scelte siano più accessibili e sostenibili.

martedì, maggio 27, 2025

REFERENDUM 2025 - Quesito n.2: Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese

Referendum 2. Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese

Quesito: «Volete voi l’abrogazione dell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, recante “Norme sui licenziamenti individuali”, come sostituito dall’art. 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n. 108, limitatamente alle parole: “compreso tra un”, alle parole “ed un massimo di 6” e alle parole “La misura massima della predetta indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro che occupa più di quindici prestatori di lavoro.”?»

Il SECONDO quesito riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. In quelle con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700mila) in uno stato di forte soggezione. Obiettivo è innalzare le tutele di chi lavora, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato affinché sia la/il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite.


lunedì, maggio 26, 2025

REFERENDUM 2025 - Quesito n.1: Stop ai licenziamenti illegittimi

Referendum 1. Stop ai licenziamenti illegittimi

Quesito: «Volete voi l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, recante “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183” nella sua interezza?»

Il PRIMO dei quattro referendum sul lavoro chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni le lavoratrici e i lavoratori penalizzati da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui la/il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto. Abroghiamo questa norma, diamo uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.

 

domenica, maggio 25, 2025

LIBRO: “Il femminismo della mia vicina” di Luciana Castellina e Ginevra Bompiani

 

Luciana Castellina e Ginevra Bompiani, grandi amiche, grandi personalità, si raccontano come donne e come femministe, tracciano un bilancio e fanno progetti.

Ripercorrono la propria vicenda a partire dall'infanzia, fino al rapporto con l'altro sesso e alla maternità;
la formazione femminista, Bompiani nel gruppo Rivolta Femminile e Castellina nel Pci e nell'Udi;
e ragionano sul femminismo storico e su quello contemporaneo, sul dibattito attuale e sulle principali battaglie: dalla legislazione al Me Too, dal concetto di identità al pensiero della differenza, dalla questione linguistica alle quote rosa.
La storia intellettuale di Bompiani e quella politica di Castellina si incontrano in un'amicizia che è fatta anche di contrasti, di posizioni diverse, ma che trova una piena convergenza nella necessità della lotta di genere.

Un libro che ha lo sguardo rivolto al passato e al futuro in un'epoca in cui l'unica rivoluzione che sembra riuscita è il nuovo modo di concepire la donna e di denunciare il patriarcato.


sabato, maggio 24, 2025

CONFERENZA: 'Città bene comune - Rigenerazione urbana e territoriale al plurale. Itinerari in un campo sfocato' con Arturo Lanzani


La conferenza sarà tenuta da Arturo Lanzani,  neo-confermato presidente del Parco GruBria, professore di “Geografia del paesaggio e dell’ambiente” del Politecnico di Milano.

La  conferenza dal titolo certamente interessante con ospiti decisamente qualificati, 
si terrà mercoledì 28 maggio - ore 18.00, presso la Casa della Cultura (Via Borgogna, 3 - Milano)

Il potere calmante della voce

Da L’Internazionale del 24/1 Maggio 2025 di Asha Dore, The Washington Post, Stati Uniti 

Gli esercizi vocali e di respirazione possono aiutare a tranquillizzare sé stessi e gli altri. È una pratica che si può fare ovunque, con benefici supportati dalla ricerca scientifica.
Per anni ho insegnato che usare la voce è uno dei modi più facili per calmarsi. Nel mio lavoro di logopedista aiuto persone con disturbi della comunicazione e del linguaggio e assisto le famiglie di chi affronta tratta menti difficili legati a ictus, tumori alla testa e al collo e altri problemi medici.
Nella mia vita lavorativa e personale ho scoperto che un lavoro efficace sulla voce può portare al rilassamento.
Il segreto è la respirazione profonda e lenta, con il controllo delle vibrazioni che risuonano nel corpo e che creiamo ogni volta che parliamo, facciamo i gargarismi o cantiamo.
Le pieghe vocali, meglio note come corde vocali, sono due fasce di tessuto all’interno della laringe. Quando non parliamo sono aperte e ci consentono di respirare.
Quando parliamo, invece, al passaggio dell’aria che proviene dai polmoni si avvicinano producendo vibrazioni che creano suoni ed echi nella gola, nel naso e nella bocca (per sentirle basta poggiare con delicatezza le dita alla base della gola mentre si emettono dei suoni).
Negli anni novanta lo psicologo e ricercatore Stephen Porges ha proposto la teoria polivagale, che collega il rilassamento del sistema nervoso al respiro, al battito cardiaco, all’apparato digerente e alla voce.
Anche se la teoria non ha riscosso un consenso generale, negli ultimi trent’anni la ricerca ha dimostrato che il controllo delle vibrazioni nel collo può stimolare una risposta rilassante simile a quella di altre tecniche di mindfulness.
“La vibrazione delle pieghe vocali stimola il nervo laringeo ricorrente, che è un ramo del nervo vago”, spiega Mathilde Shisko, allenatrice della voce che lavora per l’organizzazione non profit Polyvagal institute, fondata tra gli altri da Porges che è anche a capo del Traumatic stress research consortium dell’università dell’Indiana.
“Ogni vocalizzazione con una prosodia, come il canto, i vocalizzi o la cantilena, suscita una risposta del sistema nervoso parasimpatico che ci permette di riposare, digerire e rinfrancarci”, sostiene Shisko.
Il lavoro sulla voce si può praticare ovunque. Bastano dai tre ai cinque minuti, anche se esercizi più prolungati probabilmente danno risultati migliori. In piedi o da seduti, l’importante è che la schiena sia dritta e rilassata.
I vocalizzi sono il primo passo e la ricerca dimostra che aiutano a rilassarsi. In uno studio che ha confrontato gli effetti calmanti di canto, attività fisica e sonno, il primo ha prodotto nei partecipanti l’indi ce di stress più basso con effetti positivi al livello cardiovascolare, respiratorio e psicologico.
Un altro studio ha dimostrato che i vocalizzi hanno effetti benefici sulla parte del cervello che controlla l’umore, l’ansia, le capacità cognitive e la memoria. Due minuti di questa pratica si possono introdurre in vari momenti del giorno: alla fine di un allenamento, lungo il tragitto per il lavoro, a letto oppure in bagno prima di un incontro importante.
Per esercitarsi basta inspirare a fondo per tre o quattro secondi, espandendo il torace e la pancia, e poi espirare per una decina di secondi emettendo un lungo “mmm” con le labbra chiuse. Si raccomanda di prestare attenzione a cosa si sente nel corpo prima, durante e dopo l’esercizio.
Se si ha tempo si possono provare tonalità diverse per vedere quale funziona meglio. “Accogliere le vibrazioni interne, per esempio cantando a bocca chiusa, spesso favorisce un rilassamento ulteriore”, dice Nathan Morgan, coordinatore degli istruttori del Seattle voice lab che offre terapia e formazione.
“La pratica permette agli studenti di concentrarsi e di migliorare la creatività e la libertà espressiva”, spiega. Molte persone conoscono il mantra “om” che conclude la lezione di yoga, ma forse non sanno che le ricadute positive sono supportate dalla ricerca.
Da un sondaggio che ha coinvolto più di 400 partecipanti di 32 paesi che praticano il canto con regolarità, è emersa una qualità della vita migliore e un maggior accesso alla consapevolezza e al cosiddetto flusso, cioè uno stato in cui si è totalmente immersi in un’attività.
Si consiglia di cominciare con una vocale e di finire con un suono protratto: accertarsi che gola e bocca siano rilassate, inspirare lentamente e cantare la vocale aperta “a” oppure “o” per poi concludere con un lungo “mmm”.
Helen Lavretsky, docente di psichiatria e direttrice del programma di ricerca su umore, stress e benessere in età avanzata all’ Ucla di Los Angeles, ha studiato i benefici fisiologici della cantilena. Secondo lei i vocalizzi regolano il respiro, calmano il sistema nervoso, “migliorano il sonno, riducono le infiammazioni e possono avere effetti positivi contro l’invecchiamento”.
Se una persona cara è tesa in genere lo si sente nella voce. Se è arrabbiata o triste lo si nota dall’espressione del viso. Gli attori e i musicisti definiscono spesso il corpo come uno “strumento”, e a ragione. Le loro interpretazioni ci suscitano emozioni. Non è magia: si chiama coregolazione emotiva, ed è un processo in cui il senso di calma di una persona aiuta chi le sta intorno a rilassarsi. “Parliamo con il cuore, quasi in senso letterale”, sostiene Shisko, spiegando che il nervo vago è collegato alla voce, al respiro e alla frequenza cardiaca.
Si pensi a un genitore che calma il figlio appena nato parlandogli dolcemente o a una serie televisiva in cui il detective adotta un tono pacato e un’espressione neutra per far sentire il sospettato così al sicuro da spingerlo a confessare. Sono esempi di come si può influenzare il sistema nervoso altrui.
La mia collega Rebecca Tourino Collinsworth, artista teatrale e direttrice creativa di una compagnia di Seattle, insegna e lavora con la voce da oltre vent’anni.
“Dico sempre ai miei studenti che i suoni che emettiamo non devono avere alcuna qualità vocale particolare”. Quando si pratica la respirazione occorre fare molta attenzione alle sensazioni che si provano nella bocca, nella gola e nel torace, consiglia l’artista.
Le sensazioni contano più della qualità del suono. “L’impulso a ‘fare bene’ può essere controproducente, per ché introduce una tensione che può inibire la voce”.
Gli studi dimostrano anche che usare la voce in gruppo crea coregolazione. “Imparare a farlo con gli altri senza esibirsi per loro può rivelarsi un’esperienza dirompente”, dice Tourino Collinsworth.
L’importante è provarci. “Qualunque forma di attenzione e di curiosità verso il respiro e la voce è tempo ben speso”.

 

venerdì, maggio 23, 2025

RHO-MONZA: Sempre in attesa delle mitigazioni ambientali


dal sito di LEGAMBIENTE: SEMPRE IN ATTESA DELLE MITIGAZIONI AMBIENTALI - Legambiente Circolo Grugnotorto Paderno Dugnano

Proviamo a parlare ancora del Progetto di mitigazioni ambientali, nel territorio di Paderno Dugnano, connesse all’autostrada A52 (ex Rho Monza).

Dobbiamo dire, purtroppo, che le modalità e i tempi con cui questo progetto cammina faticosamente sul suo percorso, ormai da 10 anni, rischia di procurare stati di depressione a cui però siamo determinati a resistere.

Quanto era stato detto nell’assemblea pubblica del luglio 2022 https://www.youtube.com/watch?v=jLvBBXXDC8s lasciava pensare che ci si fosse avviati finalmente alla conclusione. E sono passati 3 anni. Abbiamo ripreso questo tema in occasione dell’inaugurazione della “porcata” il 30/11/23 https://www.legambientepadernodugnano.org/notizie/page/5/ e, a quella data, avevamo ricevuto indicazioni che le piantumazioni avrebbero avuto inizio nell’autunno 2024, avendo Serravalle già acquistato gli alberi a pronto effetto nell’autunno precedente. Ma di alberi non se ne sono visti.

Tentiamo un’altra volta di fare un punto sintetico della attuale situazione per quanto ci è dato conoscere. Lo facciamo per tutti in generale, ma soprattutto per coloro che vivono questa vicenda più direttamente, abitando a ridosso dell’autostrada e si chiedono/ci chiedono quale conclusione avrà. Se l’avrà e quando.

Il problema è, ovviamente, complesso e articolato. E vede coinvolti diversi attori : Serravalle, Città Metropolitana, i Ministeri romani ( Ambiente, Infrastrutture, Finanze), il Comune. Ne manca uno e cioè l’Osservatorio Ambientale, voluto dal Ministero dell’ambiente nel 2014 con il compito di vigilare sull’esecuzione dell’opera fino ad un anno dopo la sua conclusione. Per noi era una garanzia. Peccato che sia stato smontato nel 2018 con il risultato che da allora la cabina di regia è finita, di fatto, nelle mani di Serravalle. E questo, a nostro avviso è stato e rimane il problema principale.

Sono molte le questioni aperte che sono oggetto dell’interlocuzione che abbiamo in atto con l’Amministrazione Comunale di Paderno Dugnano, ma in questo momento ci focalizziamo su un punto fondamentale dal quale dipende la soluzione di molti dei problemi oggi ancora sul tavolo. Parliamo del finanziamento del Progetto di mitigazioni ambientali, contenuto nelle Delibere di Giunta n° 175 del 29/11/2018, integrato e modificato in alcune parti dalla Delibera n° 30 del 31/3/2022. 
Su questo aspetto negli ultimi anni si è detto di tutto e di più. Oggi la situazione, detta in estrema sintesi, pare essere questa:

  • L’importo complessivo del Progetto di mitigazioni, sia per la parte in carico a Serravalle, sia per quella in carico al Comune più il rimborso delle spese già effettuate, è stato accettato e approvato dal Ministero dell’Ambiente.
  • I fondi provengono dai pedaggi autostradali che Serravalle tratterrà per la realizzazione delle mitigazioni, anziché versarli, come sarebbe tenuta a fare, al Ministero delle Infrastrutture ed entreranno nel bilancio di Serravalle.
  • Questa modalità deve essere autorizzata/certificata dalla Corte dei Conti che svolge la funzione di controllo sulla gestione finanziaria dello Stato, con la cosiddetta “bollinatura”.
  • I tempi previsti per la bollinatura erano maggio/giugno 2025.

Le fasi successive, subito dopo la bollinatura della Corte dei Conti, prevedono la messa in atto delle gare per l’affidamento della direzione e della esecuzione dei lavori e a seguire l’inizio concreto della realizzazione delle opere di mitigazione.

Quindi, in questo momento, non possiamo fare altro che attendere il momento di svolta della bollinatura. Nel frattempo ci auguriamo che trovino soluzione anche altri quesiti che abbiamo sottoposto all’Amministrazione Comunale, collegati al Progetto complessivo (per es. la cessione di alcune aree di Città

STATI UNITI: La guerra commerciale è già persa

Da L’Internazionale del 9 Maggio: Adam Posen, Foreign Affairs, Stati Uniti

Gli Stati Uniti sono la parte più debole nello scontro con la Cina. Perché molte delle cose che comprano da Pechino sono difficilmente sostituibili.

“Se un paese perde miliardi di dollari negli scambi commerciali praticamente con qualsiasi paese con cui fa affari”, ha scritto una volta il presidente de gli Stati Uniti Donald Trump in un tweet del 2018, “le guerre commerciali sono una buona cosa, e si vincono facilmente”. 

Ad aprile, quando l’amministrazione Trump ha imposto dazi superiori al 100 per cento sulle importazioni degli Stati Uniti dalla Cina, scatenando una pericolosa guerra commerciale, il segretario del tesoro statunitense Scott Bessent ha dichiarato: “Penso che questa escalation della Cina sia stato un grave errore, perché hanno in mano delle carte ridicole. Cosa ci perdiamo noi se i cinesi alzano i dazi contro di noi? Noi esportiamo in Cina un quinto di quello che loro esportano da noi, ecco per ché questa per loro è una mano perdente”

L’amministrazione Trump è convinta di avere quella che la teoria dei giochi definisce una dominanza dell’escalation con la Cina e con qualsiasi altro paese con cui hanno un disavanzo commerciale. 

La dominanza dell’escalation, come si legge in un rapporto della Rand corporation, significa “avere la capacità di intensificare un conflitto in modi che risulteranno svantaggiosi o costosi per l’avversario, mentre l’avversario non può rispondere con lo stesso comportamento”. 

Se la logica dell’amministrazione Trump è corretta, allora la Cina, il Canada e qualsiasi altro paese dovesse rispondere ai dazi statunitensi starebbe effettivamente giocando una mano perdente. 

Questa logica però è sbagliata: nella guerra commerciale è la Cina ad avere la dominanza. 

Gli Stati Uniti ricevono merci vitali da Pechino, che non si possono sostituire nel giro di poco tempo né si possono produrre internamente a costi accessi bili. 

Ridurre questa dipendenza potrebbe essere un buon motivo per prendere dei provvedimenti, ma combattere la guerra in corso prima di averlo fatto è la ricetta per una sconfitta quasi certa, a un prezzo altissimo. 

Le affermazioni dell’amministrazione statunitense sono fuori strada per due ragioni. 

Innanzitutto, entrambi i paesi ne escono danneggiati, perché tutti e due perdono accesso ai prodotti di cui hanno bisogno. Una guerra commerciale è un atto distruttivo che mette a rischio anche le forze e il fronte interno di chi attacca: se chi si difende non ritenesse di poter danneggiare l’aggressore, si arrenderebbe. Il paragone con il poker fatto da Bessent è fuorviante perché il poker è un gioco a somma zero: io vinco solo se tu perdi. Il commercio, invece, è un gioco a somma positiva: nella maggior parte delle situa zioni ci guadagnano tutti. Nel poker l’unico modo per recuperare una puntata è vincere. Nel commercio si ottiene sempre qualcosa, nella forma dei prodotti e dei servizi comprati.

L’amministrazione Trump pensa che più cose si importano meno si ha da perdere: dato che gli Stati Uniti hanno un disavanzo commerciale con la Cina, allora i cinesi sono più vulnerabili. 

È un errore fattuale, non un’opinione discutibile. Bloccare gli scambi commerciali riduce le entrate reali e il potere d’acquisto di un paese. I paesi esportano per guadagnare i soldi con cui comprare cose che non hanno o cose troppo costose da produrre internamente. Per di più, anche se ci si concentra solo sul saldo commerciale bilaterale, per gli Stati Uniti ci sono scarse prospettive di vittoria. 

Nel 2024 le esportazioni statunitensi di beni e servizi in Cina sono state di 199,2 miliardi di dollari e le importazioni dalla Cina di 462,5 miliardi, con un disavanzo di 263,3 miliardi. Il vantaggio spetta all’economia in surplus. La Cina, il paese in surplus, rinuncerà alle vendite, la sua unica moneta; gli Stati Uniti, il paese in disavanzo, rinunceranno a beni e servizi che non producono in modo competitivo o non producono affatto. 

Ma il denaro è sostituibile: se perdi entrate, puoi tagliare le spese, trovare altri mercati, distribuire il peso dei mancati guadagni in tutto il paese o attingere ai risparmi (per esempio con stimoli fiscali). La Cina, come la maggior parte dei paesi in surplus, mette i soldi da parte invece di investirli. Questo significa che, in un certo senso, ha troppi risparmi. Gli aggiustamenti sarebbero relativamente facili. Non ci sarebbero grandi carenze e si potrebbe sostituire gran parte delle vendite agli Stati Uniti con vendite interne o verso altri paesi. I paesi in disavanzo spendono più di quanto risparmiano. Nelle guerre commerciali rinunciano o riducono le forniture di prodotti di cui hanno bisogno (per ché a causa dei dazi costano di più) e che non sono neanche lontanamente intercambiabili o sostituibili come il denaro. Di conseguenza, l’impatto si fa sentire su determinati settori, luoghi o famiglie che devono affrontare la mancanza di prodotti a volte necessari, alcuni dei quali non sostituibili a breve termine. 

I paesi in disavanzo, inoltre, importano capitali, e questo rende gli Stati Uniti più vulnerabili ai cambiamenti di percezione sull’affidabilità del loro governo e sull’attrattiva del paese come posto in cui fare affari. 

Quando l’amministrazione Trump prende decisioni capricciose per imporre un enorme aumento delle tasse e provoca una grande incertezza sulle filiere del settore manifatturiero, il risultato sarà una riduzione degli investimenti negli Stati Uniti e, di conseguenza, un aumento dei tassi d’interesse sul debito. 

In sintesi, l’economia statunitense subirà danni enormi in caso di un’ampia guerra commerciale con la Cina. Di fatto soffrirà di più, e le sofferenze non faranno che aumentare se gli Stati Uniti intensificheranno il livello del conflitto. 

Trump sarà anche convinto di mostrare i muscoli, ma di fatto sta mettendo l’economia statunitense alla mercé di un inasprimento del conflitto da parte cinese. Gli Stati Uniti soffriranno la mancanza di importazioni critiche, dagli ingredienti di base di gran parte dei prodotti farmaceutici ai semiconduttori a basso costo usati nelle automobili e negli elettrodomestici fino ai minerali indispensabili ai processi industriali, compresa la produzione di armi. 

Lo shock nelle forniture provocato dalla drastica riduzione o dall’azzeramento delle importazioni dalla Cina, l’obiettivo delle affermazioni di Trump, si tradurrà nella stagflazione (con trazione del pil insieme all’aumento dell’inflazione), l’incubo macroeconomico che si realizzò negli anni settanta e nel periodo della pandemia di covid-19. In una situazione simile le autorità hanno a disposizione solo scelte terribili e poche possibilità di prevenire la disoccupazione, a meno di non far aumentare ulteriormente l’inflazione. 

L’aggressione economica

Nel caso di una guerra vera e propria, se si ha il timore di essere invasi sarebbe un suicidio provocare l’avversario prima di essersi armati. Questo è sostanzialmente il rischio che si corre con l’aggressione economica di Trump: tenuto conto che l’economia statunitense dipende interamente da fonti cinesi per prodotti essenziali è sconsiderato non assicurarsi forniture alternative o una produzione interna adeguata prima di troncare i rapporti commerciali. 

Si potrebbe considerare tutto questo una mera tattica negoziale, a prescindere dalle affermazioni e dalle azioni di Trump e Bessent. 

Anche da questa prospettiva, però, la strategia farà più danni che altro. Il problema dell’approccio economico di Trump è che per essere credibile ha bisogno di una quantità enorme di minacce autolesioniste, e questo significa che i mercati e le famiglie si aspetteranno un lungo periodo di incertezza. Statunitensi e stranieri investiranno di meno nell’economia degli Stati Uniti e non avranno più fiducia nel fatto che la Casa Bianca possa rispettare un accordo. Sarebbe perciò difficile raggiungere una soluzione negoziata o un accordo per attenuare le tensioni. 

La capacità produttiva degli Stati Uniti, di conseguenza, subirà un declino e questo non farà che rafforzare l’influenza della Cina e di altri paesi sugli Stati Uniti. 

L’amministrazione Trump si sta imbarcando nell’equivalente economico della guerra del Vietnam, una guerra voluta che presto si trasformerà in un pantano, indebolendo la fiducia, sia interna sia internazionale, nell’affidabilità e nella competenza degli Stati Uniti. E si sa com’è an data a finire.

 

giovedì, maggio 22, 2025

Agenda building comunicazione referendum: come si costruisce l’agenda e si induce a cosa (non) pensare

come si costruisce l’agenda e si induce a cosa (non) pensare
giovedì 5 giugno 2025 ore 21
alla Casa della Cultura di Milano (Via Borgogna, 3) e in streaming
  • con Anna Dichiarante (giornalista L’Espresso)
  • e Giorgia Serughetti (filosofa politica unimi)
coordina Federica Cattaneo.
(entrata libera, streaming libero e in differita (4) ArciAtea APS - YouTube )

Si esamineranno i meccanismi della comunicazione che vengono chiamati agenda building e agenda setting, riferiti anche ai prossimi referendum su lavoro e cittadinanza.
L’agenda politica è l’elenco dei temi al centro dell’attenzione delle élite dirigenti e dei cittadini.
La nostra attenzione è inevitabilmente limitata e viene spesso modellata attraverso un processo di agenda building, cioè di costruzione dell’agenda delle questioni politiche e sociali a cui prestiamo maggiore attenzione, ai temi di cui maggiormente si discute.
Ciascuno di noi può contribuire a definire l’agenda ma, ovviamente, è avvantaggiato chi ha più potere e chi controlla i mezzi di informazione.
L'agenda setting è il modo in cui i media decidono quali sono temi e le notizie da trattare o da NON trattare; in altri termini, prima ancora di discutere nel merito di una questione (di esprimere una valutazione positiva o negativa sul tema) si “impone” di parlare soprattutto di alcuni argomenti e non di altri.
È chiaro che la scelta dei temi non dipende solo dalla volontà del proprietario dei media; è l’egemonia culturale che orienta una fase storica, quindi anche l’opinione quotidiana dei cittadini, che rende un fatto più o meno “notiziabile” o da trascurare perché considerato di scarso interesse, indipendentemente (o quasi) dall’orientamento politico del giornalista.
Inoltre, la diffusione dei media informatici e il postmodernismo accentuano la “concentrazione” dell’attenzione su alcuni temi tramite flames, fiammate spesso effimere e superficiali.

Altre info:


 

Presentazione LIBRO: "Cinquantasette giorni. Ti porto con me alla Casa di Paolo Borsellino" 27 Maggio 2025




mercoledì, maggio 21, 2025

Reddito di Libertà: il contributo economico destinato alle donne vittime di violenza, seguite dai centri antiviolenza e dai servizi sociali

Portale Inps - Reddito di Libertà

Cos’è

Reddito di Libertà: dal 12 maggio 2025 è online servizio per nuove domande per il Reddito di Libertà, il contributo economico destinato alle donne vittime di violenza, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza e dai servizi sociali. 

A chi è rivolto

Si rivolge alle donne:

  1. vittime di violenza;
  2. residenti nel territorio italiano:
    • cittadine italiane;
    • cittadine comunitarie;
    • in caso di cittadine di Stato extracomunitario in possesso di regolare permesso di soggiorno, comprese le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o di protezione sussidiaria;
  3. in condizione di povertà, legata a uno stato di bisogno straordinario o urgente, dichiarato dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale;
  4. seguite da un centro antiviolenza riconosciuto dalla Regione e da un servizio sociale.

    • cittadine italiane;
    • cittadine comunitarie;
    • in caso di cittadine di Stato extracomunitario in possesso di regolare permesso di soggiorno, comprese le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o di protezione sussidiaria;

Come funziona

Il Reddito di Libertà è un contributo finalizzato a sostenere le donne nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza favorendo:

  • l’autonomia abitativa e personale;
  • il percorso scolastico e formativo dei figli minori.

La misura:

  • ha un importo massimo di 500 euro mensili, concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi;
  • è compatibile con altri strumenti di sostegno come l’Assegno di Inclusione.

Le donne in possesso dei requisiti, comprese quelle che non hanno ripresentato la domanda entro il 18 aprile 2025, possono presentare la domanda utilizzando il modulo SR208, tramite i comuni di riferimento.

Le domande sono accolte sulla base delle risorse disponibili a livello regionale tenendo conto della data e dell’ora di invio delle stesse. Quelle presentate nel 2025, comprese quelle ripresentate entro il 18 aprile 2025, restano valide sino al 31 dicembre 2025.


Tutti i dettagli nel messaggio 7 maggio 2025, n. 1429.

L’INPS, inoltre, ha elaborato le domande ripresentate nella fase transitoria e ha determinato l’esito delle stesse, sulla base delle risorse disponibili a livello regionale, utilizzando come criterio la data e l’ora di invio della domanda originaria.

Come specificato dalla circolare INPS 5 marzo 2025, n. 54, le domande presentate all’INPS e non accolte potevano essere  ripresentate entro il 18 aprile 2025, previa verifi ca da parte del comune dei requisiti per accedere al contributo. I comuni possono consultare l’esito delle domande ripresentate accedendo alla sezione “Reddito di Libertà” del servizio “Trasmissione domande, istruzioni e software delle prestazioni sociali”.