domenica, novembre 30, 2025

TAVOLATA LETTERARIA: Presentazione del libro "Da grande volevo fare il comunista" di Ferdinando Larizza - Giovedì 4 Dicembre - ore 20.00 - Ristorante "L' Angolo di Rino"

 


Con questo incontro si inaugura a Paderno Dugnano 
una nuova serie di eventi culturali 

 TAVOLATA LETTERARIA

promossa dall'Assessore al Commercio MARCO COLORETTI 
e patrocinata dal Comune di Paderno Dugnano

Gli eventi si terranno di volta in volta in locali/bar/ristoranti 
situati nel Comune di Paderno, 
con l'intento di promuovere la CULTURA e la RISTORAZIONE LOCALE
I commercianti che volessero rendersi disponibili ad accogliere i prossimi eventi possono contattare l'Assessorato al Commercio.

Il primo evento sarà la presentazione del libro 
"Da grande volevo fare il Comunista"
di Ferdinando Larizza

GIOVEDI'  4 Dicembre ore 20.00
presso il Ristorante "L'Angolo di Rino"
via Gorizia, 17 Paderno Dugnano

L'incontro prevede la presenza al tavolo 
dell'Autore Ferdinando Larizza,
della Sindaca Anna Varisco, 
di Marco Coloretti come moderatore 
 Gianfranco Massetti come conduttore della serata.

LIBRO: "La fuga immobile: Lo strano caso della Generazione Z" di Walter Siti

 
«Ma i teenager della Generazione Z desiderano essere salvati? 
Alcuni, i più esposti, quelli che con le proprie ali fendono l'aria per tutto lo stormo, forse ce lo chiedono con due posture apparentemente contrapposte: 
  • gli uni si mostrano abulici, depressi, si tagliuzzano le braccia e le gambe, trasformano la propria stanza in un bunker; 
  • gli altri, nati perlopiù in quartieri meno comodi, si riuniscono in bande, aggrediscono e vandalizzano, non si sottomettono e costituiscono la disperazione dei professori di periferia. 
Invece quelli che nello stormo si tengono al centro, al riparo, adottano una strategia meno appariscente: si defilano, si appiattiscono, vanno bene a scuola, dissimulano perfino di stare volando. 
Mimetizzano la propria fragilità sotto una innegabile fragilità generale.»

sabato, novembre 29, 2025

INTEGRAZIONE e DIALOGO: Appello del vescovo Derio per l'Imam di Torino Mohamed Shahin

 


L'imam di Torino e cittadino egiziano Mohamed Shahin ha ricevuto un ordine di espulsione dall'Italia verso l'Egitto perché è un presunto fondamentalista antisemita che, secondo il decreto emesso mercoledì dal ministero dell'interno, avrebbe legittimato lo sterminio del popolo israeliano.

Un mese fa, l'Onorevole Augusta Montaruli, di Fratelli d'Italia (FdI), aveva chiesto la sua espulsione con una domanda parlamentare, a seguito di un discorso dell'imam del 7 ottobre.

Il decreto di espulsione per Shahin, l'imam della Moschea San Salvario di Torino, è stato firmato dal Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

Il decreto si basa su una dichiarazione pubblica interpretata come una difesa degli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Il decreto sottolinea che le parole dell'imam hanno ricevuto ampia copertura mediatica e affermano che hanno causato "disagio" anche all'interno della comunità Pro Pal.

Apparentemente, l'unico aspetto penale del caso è una denuncia presentata dalla polizia presso la procura di Torino, ma solo per il reato di ostruzione di una strada: l'incidente risale al 17 maggio ed è avvenuto durante una manifestazione.

L'opposizione di centro-sinistra ha chiesto la sospensione immediata dell'ordine perché Shahin sarebbe in pericolo estremo e rischierebbe persino la vita, essendo noto oppositore del regime del presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi.6

Il decreto afferma che Shahin è un sostenitore di ideologie fondamentaliste e "antisemita", si dice sia in contatto con ambienti legati all'Islam radicale, e che ha "legittimato lo sterminio degli israeliani", ha comunicato ANSA.

Il Partito Democratico (PD) di centro-sinistra, il Movimento a 5 Stelle (M5S) e l'Alleanza Verdi-Sinistra (AVS) hanno presentato un ricorso contro il decreto di espulsione alla Camera mercoledì, affermando che la sicurezza e persino la vita di Shahin sono a rischio se venisse estradato nell’ Egitto di Sisi.

AVS, l'M5S e il PD hanno presentato una domanda scritta al Ministro dell'Interno nella Camera dei Deputati, chiedendo "la sospensione immediata dell'ordine di espulsione contro Mohamed Shanin, cittadino egiziano che vive in Italia da quasi vent'anni ed è un noto oppositore del regime di al-Sisi."

I deputati hanno sottolineato che il ministero gli ha revocato il permesso di soggiorno e ordinato il suo rimpatrio, ignorando il fatto che Shanin aveva presentato una nuova richiesta di asilo, che per legge sospende qualsiasi espulsione. Nonostante ciò, il giudice ha convalidato l'ordine ed è stato trasferito al CPR di Caltanissetta, separato dalla moglie e dai due figli minorenni. Se rimpatriato, rischia l'arresto e la tortura nella stessa prigione dove lo studente italiano Giulio Regeni è stato torturato a morte tra gennaio e febbraio 2016.

Questo è un abuso politico della legge: 
la libertà di espressione viene trattata come un crimine, 
il dissenso come una minaccia.

Chiediamo al ministro di riesaminare urgentemente l'ordine di espulsione
e di garantire il rispetto delle garanzie democratiche

SALUTE: Colesterolo, la rivoluzione dei farmaci che vanno oltre le statine

 
Corriere della Sera di Elena Meli

I farmaci a Rna consentono di tenere sotto controllo il colesterolo in modo efficace e sicuro, segnando la strada per le terapie di domani.

I farmaci a Rna sono una vera e propria rivoluzione, che cambierà la medicina come e probabilmente più della scoperta degli antibiotici. 

già oggi stanno riscrivendo le terapie contro il colesterolo alto, come hanno raccontato durante un incontro de «Il Tempo della Salute» Alberto Corsini, docente di farmacologia del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università di Milano, e Mario Crisci, cardiologo dell’UOC di Cardiologia e Utic dell’Ospedale Monaldi di Napoli.

La rivoluzione dell' Rna

È servita una pandemia per accendere i riflettori sull’ Rna, ma oggi dopo decenni di ricerche condotte senza troppi clamori queste molecole sono protagoniste di una svolta epocale non solo perché sono state fondamentali nello sviluppo dei vaccini per SARS-CoV-2, ma perché sono e saranno sempre di più la chiave per curare innumerevoli malattie, anche quelle per cui oggi non abbiamo armi efficaci. 


Scegliendo l’Rna ‘giusto’ e utilizzandolo in maniera opportuna si possono infatti far produrre alle cellule le proteine mancanti, per esempio in caso di malattie genetiche, o bloccare al contrario le proteine responsabili di patologie. 

Un approccio rivoluzionario perché, anziché prendere un farmaco che è pur sempre una molecola ‘estranea’, «si sfrutta la biologia dell’organismo per creare ciò di cui abbiamo bisogno o per cambiare alcune funzionalità cellulari a nostro vantaggio», ha spiegato Corsini. 

«Le possibilità di intervento sono sterminate: grazie all’uso di particolari tipi di Rna, gli Rna messaggeri fondamentali per la sintesi delle proteine, è per esempio possibile far produrre all’organismo proteine presenti su germi o cellule tumorali da attaccare ed eliminare, ottenendo vaccini all’avanguardia; oppure, usandoli come stampo, si possono produrre proteine mancanti o carenti».

L'interferenza dell' Rna

Ed è già realtà anche l’impiego della tecnologia dell’ Rna interference, o interferenza dell’Rna: figlia di ricerche «che hanno portato a ben sei premi Nobel per la medicina nel corso degli ultimi decenni, consiste nel creare piccoli Rna di sintesi che vanno a ‘incastrarsi’ con precisione su specifici Rna cellulari silenziandoli, ovvero impedendo che vengano tradotti in proteine». 

Il risultato è lo ‘spegnimento’ di geni che se espressi porterebbero a conseguenze dannose, risolvendo di fatto parecchi guai alla radice perché, anziché affrontare i problemi dovuti a proteine anomale, si impedisce che vengano prodotte. 

Esistono già farmaci che agiscono in questo modo, approvati per alcune malattie rare e soprattutto per controllare in maniera molto efficace il colesterolo alto, una delle maggiori minacce per la salute cardiovascolare. 

«Il colesterolo ‘cattivo’ Ldl elevato non è più considerato un fattore di rischio per infarti e ictus, ma una causa diretta di eventi cardiovascolari», ha spiegato Crisci. 

«Non c’è però un valore soglia valido per tutti, ognuno deve mirare a un obiettivo differente in base al proprio livello di rischio cardiovascolare complessivo: un livello che per una persona sana e senza fattori di rischio è tollerabile può essere pericoloso in chi è ad alto rischio».

Abbassare il colesterolo

Oggi è possibile ridurre il colesterolo Ldl proprio con i farmaci a Rna: uno è già disponibile in clinica e utilizzato ormai per più di 7-8mila persone in tutto il Paese, «è un farmaco molto efficace, perché riduce del 60 per cento il colesterolo dopo le prime tre dosi e porta all’obiettivo oltre l’85 per cento dei pazienti», dice Crisci. 

«Questo lo abbiamo verificato in un grande studio in ‘real life’, che cioè include le persone che seguiamo nei nostri ambulatori e non per le sperimentazioni cliniche; il farmaco viene somministrato attraverso un’iniezione sottocutanea due volte l’anno e questo porta l’aderenza alla terapia a più del 95 per cento. 

In più, è anche un farmaco molto sicuro». 

Una vera rivoluzione insomma, che promette di allargarsi anche ad altre malattie e non deve fare paura perché, come ha concluso Corsini, «con i farmaci a Rna basta conoscere il bersaglio giusto per intervenire con una terapia mirata e sicura, che utilizza i sistemi biologici che ogni cellula utilizza continuamente. 

E non bisogna temere ‘modifiche genetiche’, perché non sono farmaci che interferiscono con il genoma».

venerdì, novembre 28, 2025

Un inverno caldo per GAZA: Domenica 30 /11 alle 15.00 - Insieme ai disegni dei nostri bambini che invieremo a Gaza ci sarà una raccolta fondi per l'acquisto di coperte e giacche

 
Domenica 30 Novembre dalle 15.00 presso ARCI 
(via Coti Zelati, 51 Palazzolo Milanese) 
i disegni fatti dai nostri bimbi saranno raccolti e inviati ai bambini di Gaza 
insieme ai fondi raccolti durante l'evento o tramite PayPal / Bonifico.

Sono previsti due laboratori per i bambini:
Seminiamo la Pace"  e "Il Segnalibro dei Diritti" 

E' un' occasione per sensibilizzare i nostri bambini 
ed aiutare concretamente i bambini di GAZA 
inviando coperte e giacche







LIBRO: "Dialogo tra una femminista e un misogino" di Maddalena Melandri

 
Vienna, 1903. Al tavolo di un caffè va in scena un dialogo impossibile tra la pensatrice femminista Lea Melandri e il filosofo misogino e razzista Otto Weininger. 
È l’anno di uscita del suo Sesso e carattere, scritto che avrà ampia risonanza tra pensatori come Wittgenstein, Cioran, Musil, Joyce, Svevo, e che teorizza nero su bianco che la donna è «soltanto materia», «assenza di senso». 
Pochi mesi dopo, Otto Weininger, appena ventitreenne, si sparerà nella stessa stanza d’albergo in cui era morto Beethoven.

In Italia sarà Sibilla Aleramo a leggere tra le prime Sesso e carattere e a diffonderlo, quando, a ridosso della pubblicazione della prima traduzione italiana, nel 1912, scriverà: 
«È un libro che desidero da molto tempo di leggere, perché deve essere ciò che di più intelligente finora è stato scritto contro la donna». 
Più di un secolo dopo, Lea Melandri vede in Weininger l’intellettuale che meglio di tutti aveva dato voce con lucidità visionaria alla Ragione su cui si era retta fino ad allora la civiltà greco-romana e poi cristiana, da Platone a Kant; il primo a rendersi conto che i «valori» in cui aveva creduto si stavano eclissando. 
Nella breve parabola tragica del giovane filosofo viennese, Melandri vede incarnarsi il crepuscolo dell’Illuminismo: il lascito di un intellettuale incapace di sfuggire all’annodamento tra il sessismo, quale fondamento della Ragione classica, e la religione. 
Un immaginario corpo a corpo che è anche un viaggio nel tempo alla scoperta delle radici della cultura patriarcale, e dell’eredità che ancora le sopravvive.

giovedì, novembre 27, 2025

LIBRO: "La voce del padrone" di Francesco Pacifico

 
«Questo monologo non stabilisce se è vero quello che dicono le femministe. Non sta a me e d’altronde non saprei farlo. Dice solo com’è, per me, vivere tra loro. L’ho chiamato La voce del padrone perché non riesco a dimenticare che quando vivi con una femminista non c’è amnistia, non c’è pace sociale. Tu sei stato, sei e rimani il padrone.» 

La donna femminista è un meteorite caduto sul mondo. Ma è dall’apparente distopia di un cumulo di macerie che Francesco Pacifico fa cominciare il tempo della ricostruzione. 
È dalla maniera in cui le femministe fanno esplodere le relazioni con gli uomini che possono svilupparsi rapporti liberi e creativi, ragionando sull’amore fuori dagli standard che ci impone l’industria dell’ordine sociale, costruendo una nuova storia che suona in un altro modo rispetto a quella che ci ha cresciuto. 
Questo è un monologo che finge di avere una teoria ma che è solo una canzone.

mercoledì, novembre 26, 2025

Molto toccante l'incontro con Wael Al-Dahdouh - qui il video completo dell'evento

 
Si è svolto ieri sera, martedì 25 Novembre, l'incontro molto toccante con Wael Al-Dahdouh, giornalista palestinese e caporedattore di Al Jazeera a Gaza City.

Wael Al-Dahdouh ha perso dodici familiari sotto le bombe dell’esercito israeliano dopo il 7 ottobre 2023, tra cui tre figli e la moglie.

È il simbolo del giornalismo, dentro e fuori Gaza, e della resilienza di un popolo.
È stato anche alla Camera dei deputati per testimoniare l’impatto del dolore e della guerra.
E per difendere il mestiere dei reporter, una “professione di morte”.
L'incontro, avvenuto nella Sala Consiliare di Paderno Dugnano, si è svolto in presenza di un centinaio di persone.
E' stata un’occasione significativa per ascoltare, dalla viva voce di un protagonista, il racconto di chi ha vissuto e sofferto all'interno di una delle aree più complesse del mondo contemporaneo e per riflettere insieme sul ruolo dell’informazione nei contesti di crisi e sulla Pace.

La Sindaca Anna Varisco ha annunciato che il Comune di Paderno Dugnano riconoscerà lo Stato di Palestina.


Il Circolo dei Lettori - Presentazione del libro: "Amore: prigione o libertà?" di Pietro Del Soldà - 27 novembre - ore 18:30 - Casa Manzoni a Milano

Circolo dei lettori


Giovedì 27 novembre, alle ore 18:30, a Casa Manzoni,  incontro sul tema Amore: prigione o libertà? Ma può davvero convivere l’amore con la libertà? 


Partendo dal mito platonico della metà perduta, e facendo ricorso a romanzieri contemporanei come Eshkol Nevo e Sally Rooney, Pietro Del Soldà, autore del saggio Amore e libertà. Per una filosofia del desiderio (Feltrinelli, 2025), affronterà questa domanda contemporanea, dai risvolti talora tragici.  

Alberto Riva, giornalista e scrittore, introdurrà il nostro ospite.


L’incontro si terrà in presenza, a ingresso libero fino a esaurimento posti, e sarà trasmesso in diretta streaming sul nostro canale YouTube.




martedì, novembre 25, 2025

L' Associazione NON UNO DI MENO alla Scuola GRAMSCI per il 25 Novembre - Giornata contro la Violenza sulle donne


NON UNO DI MENO alla scuola Gramsci per il 25 Novembre

I volontari di Non Uno Di Meno, che da qualche settimana tengono un Corso di Alfabetizzazione di Italiano alla Scuola Gramsci a supporto dei ragazzi stranieri  arrivati da poco tempo in Italia, sono stati invitati alla rappresentazione organizzata per la Giornata Contro la Violenza sulla Donna

Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

L’obiettivo, da quando l’Onu la istituì nel 1999, è quindi “l’eliminazione”.

L’eliminazione dalle giornate delle donne di tutto il mondo della paura di essere picchiate e uccise, sottomesse e sottovalutate, non rispettate nella propria identità e libertà. 

La violenza è fisica, psicologica, economica: è pervasiva, si infila nel linguaggio, nelle consuetudini, nell’inerzia dei privilegi che diventano “norma”, nelle case e negli uffici, lungo le strade, nei conti in banca.

In una parola, la violenza di genere è strutturale.

Non un’emergenza, non un’onda anomala che passa e magari non torna più.

I dati, anche quelli italiani, ci dicono – ci gridano – che torna. Puntuale e feroce.

Nel nostro Paese diminuiscono gli omicidi, non i femminicidi.

Che cosa possiamo fare allora quando si alza la marea? Molte cose.

Per esempio educare ragazzi e ragazze a comprendere e gestire in modo adeguato il fenomeno…

Uno spettacolo molto bello, in cui ragazze e ragazzi hanno potuto esprimere le loro competenze, cantando, ballando, recitando, suonando, disegnando.

BRAVI DAVVERO!


Inaugurata la mostra "Contro la violenza economica di genere" presso la sede SPI -CGIL di Paderno Dugnano

 
Alla presenza della Sindaca Anna Varisco, si è inaugurata ieri la mostra " Contro la violenza economica di genere" curata dal Coordinamento Donne SPI-CGIL presso la sedere della Camera del Lavoro di Paderno Dugnano, in via Roma 68.
La mostra sarà visitabile sino al 19 dicembre dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.00 alle 17.00

La violenza contro le donne assume diverse forme
alcune più evidenti come la violenza fisica
altre meno evidenti, come la violenza economica.

La violenza fisica può assumere livelli via via più gravi, ne sono stati descritti 30 gradi, fino ad arrivare a quello estremo, il femminicidio. 


Nel 2025, sino all’8 novembre (data in cui NUDM aggiorna mensilmente l’elenco), sono state uccise 91 donne, ma nel frattempo, a questa orribile lista, se ne sono aggiunte altre … e in Lombardia se sono stati commessi circa il 30%....


Ma veniamo alla violenza economica: è il volto nascosto della violenza contro le donne, è difficile da riconoscere, è un fenomeno pervasivo e molto diffuso che si cela dietro comportamenti ancora culturalmente giustificati ed accettati dal fenomeno del patriarcato, e per questo difficile da rappresentare con dati puntuali.

Circa il 30 % delle donne dipendono economicamente dal partner o da un altro familiare.

Per questo la violenza economica si verifica più spesso nella sfera familiare e avviene quando vengono messi in atto comportamenti che impediscono e/o ostacolano la sua indipendenza economica, fino a controllare e a danneggiare la donna.

Ogni donna dovrebbe poter lavorare.

Ogni donna dovrebbe poter gestire i soldi che guadagna, senza chiedere il permesso a nessuno.

Perché gestire in autonomia le finanze è importante per rafforzare l’indipendenza e la sicurezza economica delle donne.

Se le donne non lavorano o sono sottoccupate, sottopagate o finanziariamente sfruttate (gender gap), la dipendenza economica nei confronti del marito o del compagno si può trasformare in una particolare forma di violenza psicologica, più subdola, perché meno visibile della violenza fisica o sessuale:

La violenza economica, che si realizza attraverso forme di controllo finanziario,  raggiunge circa il 30% tra le varie forme di violenza esercitata sulle donne.

Una donna che subisce una violenza economica è impedita od ostacolata all’accesso al reddito e ai conti familiari, alla ricerca e il mantenimento di un lavoro, a disporre di denaro proprio.

Il Report GENDER GLOBAL GAP misura annualmente lo stato attuale e l’evoluzione della parità di genere a livello mondiale, considerando 4 parametri chiave

  • Partecipazione e opportunità economiche,
  • Livello di istruzione,
  • Salute e sopravvivenza,
  • Emancipazione politica

Globalmente, su 147 paesi analizzati, l’Italia risulta al 87° posto !

Le donne sono più laureate e in genere più brave degli uomini, ma nel mondo del lavoro risultano meno pagate, almeno il 10% in meno (e il gap aumenta con inquadramenti più alti).

La violenza economica colpisce circa il 25% delle donne, arrivando persino al 40% in alcune regioni italiane. E’ un abuso meno evidente, che troppe volte passa inosservato e stenta ad essere percepito ma, non per questo, è meno grave degli altri.

Si tratta di una violenza meschina, nascosta, che può sfociare in violenza psicologica e spesso anche fisica.

Nella mostra vengono riportate Le BUONE REGOLE ( 11 ) da seguire per ridurre la DIPENDENZA ECONOMICA e contrastare la VIOLENZA ECONOMICA DI GENERE.

Consiglio a tutte /tutti di leggerle e di farle proprie


E’ necessario sensibilizzare e educare TUTTI ad un comportamento diverso, a un modo diverso di relazionarsi: delle donne, ma soprattutto degli uomini.

Perché questi reati, non dimentichiamolo mai, li compiono gli uomini!







Dizionario di genere

 
Un dizionario tecnico che raccoglie 2417 lemmi per censire i concetti relativi a disparità di genere, orientamenti sessuali, identità e fenomeni politici, culturali, economici e sociali che causano iniquità di genere, e cogliere le relazioni tra essi. 

Pur senza pretesa di esaustività, il volume raccoglie stereotipi e gli svantaggi a carico delle donne e di soggettività marginalizzate e oppresse, incluse culture e popolazioni. 

Contiene: etimologie, definizioni, analisi, dati, citazioni, studi e contributi di voci rappresentative del panorama italiano. 

Pensato per chi opera nelle professioni, docenti di ogni ordine e grado, istituzioni pubbliche, locali o nazionali, aziende, servizi sociosanitari o chiunque abbia interesse al tema.

A cosa servono le conferenze sul clima

 

L'Internazionale del 20 Novemvre, di Michael Jacobs, The Conversation, Australia

Nonostante le tante critiche e la lentezza dei progressi, senza i vertici delle Nazioni Unite la transizione energetica e lo sviluppo delle rinnovabili non sarebbero stati possibili.

È facile essere critici nei confronti delle conferenze delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. 
La Cop30, in corso fino al 21 novembre a Belém, in Brasile, ha suscitato le consuete lamentele: questi vertici sono troppo affollati e burocratici, e non producono abbastanza risultati. Dopo trent’anni di conferenze, le emissioni di gas serra continuano ad aumentare e secondo molti il sistema è inadeguato ad affrontare il problema.
Ma queste critiche non colgono il punto. 
Le emissioni stanno aumentando molto più lentamente di quanto avverrebbe senza le regole dell’Onu. 

Nel 2009 i climatologi avvertivano che se gli stati non avessero fatto niente la temperatura media globale sarebbe salita di sei gradi rispetto al periodo preindustriale. 
Prima dell’accordo di Parigi del 2015, il riscaldamento previsto era sceso a quattro gradi, e oggi le Nazioni Unite calcolano che se non si adotteranno altre misure le temperature saliranno di circa due gradi e mezzo.
Questo calo costante è dovuto al fatto che, contrariamente a quanto si pensa, il mondo sta davvero facendo qualcosa contro la crisi climatica. 
Negli ultimi 15 anni la drastica riduzione del costo delle fonti rinnovabili di energia, soprattutto il solare e l’eolico, ha fatto sì che il loro uso aumentasse in modo straordinario. 
Nel 2025 o nel 2026 le rinnovabili produrranno per la prima volta più elettricità del carbone. 
Una transizione simile sta riguardando i veicoli elettrici, che ormai rappresentano più di un quinto del mercato.

Secondo gli scettici questo è merito dell’innovazione tecnologica e non delle conferenze delle Nazioni Unite. Ma l’innovazione non avviene da sé: è guidata dalle misure che la rendono redditizia. 

Negli ultimi vent’anni i governi di tutto il mondo hanno introdotto standard di efficienza energetica, obiettivi per le rinnovabili e sovvenzioni che hanno stimolato le aziende a migliorare le tecnologie. 
Con il calo dei costi – soprattutto dagli anni dieci, quando la Cina ha avviato la produzione di massa delle tecnologie verdi – è stato possibile adottare obiettivi più ambiziosi, facendo calare ulteriormente i costi. È stato un circolo virtuoso: le politiche hanno stimolato l’innovazione e viceversa.

È per questo che i negoziati dell’Onu sono importanti
L’accordo di Parigi vincola ogni stato a presentare obiettivi e piani sempre più ambiziosi ogni cinque anni. Senza un coordinamento internazionale sarebbe stato molto improbabile che così tanti paesi si muovessero insieme nella stessa direzione. È questo impegno globale a indirizzare la crescita dei mercati a bassa emissione di carbonio.
Secondo i critici, però, i piani nazionali non sono sufficienti. Due gradi e mezzo di riscaldamento saranno anche meglio di sei, ma le conseguenze saranno comunque catastrofiche.

È vero che l’accordo di Parigi ha un difetto fondamentale: stabilisce un obiettivo per la temperatura globale, ma lascia a ogni stato la libertà di decidere come raggiungerlo. 
I nuovi piani nazionali presentati prima della Cop30 non sono ancora sufficienti a raggiungere l’obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5-2 gradi. Questo “divario delle emissioni” sembra dar ragione ai critici.
Ma sarebbe una conclusione troppo affrettata. 
I piani nazionali, noti come Contributi determinati a livello nazionale (Ndc), non sono previsioni. 
Gli stati preferiscono evitare di fissare obiettivi che potrebbero essere compromessi da eventi imprevisti. Ma molti considerano gli Ndc un obiettivo minimo, non massimo. 
I nuovi Ndc cinesi ne sono un esempio. Diversi commentatori li hanno giudicati deludenti. 
Ma nell’annunciarli il presidente Xi Jinping ha detto che il paese cercherà di superarli. I dati degli ultimi 15 anni suggeriscono che sarà così.

Soluzioni informali
Un altro motivo di ottimismo è che i paesi più poveri non sanno ancora quanto sostegno finanziario riceveranno, ma questo nei prossimi cinque anni diventerà più chiaro. 
Alla Cop30 il Brasile e l’Azerbaigian, che ha ospitato il vertice precedente, hanno presentato la Roadmap BakuBelém, un piano per raccogliere 1.300 miliardi di dollari di finanziamenti entro il 2035. 

Anche se si arrivasse solo a una parte di questa somma, molte economie emergenti saranno in grado di ridurre le emissioni più in fretta di quanto suggeriscano i loro piani attuali.

Infine bisogna ricordare che le iniziative sul clima nascono sempre di più al di fuori delle trattative formali. I progressi, ora, dipendono meno dalla negoziazione di nuove norme e più dalla loro attuazione.

A Belém sono state annunciate iniziative importanti per la tutela delle foreste pluviali tropicali, i combustibili sostenibili, l’agricoltura rigenerativa, i crediti di carbonio, le emissioni di metano, la lotta 
agli incendi, l’infrastruttura pubblica digitale, le tasse sui biglietti aerei e le risorse finanziarie per l’adattamento. 
Chi critica il grande numero di partecipanti alle conferenze spesso ignora che molti di loro hanno un interesse diretto in queste e in altre soluzioni alla crisi climatica.
Il Brasile e altri paesi sperano che in futuro questi vertici riguarderanno più iniziative settoriali e finanziarie che negoziati di regole più dettagliate. 
L’azione sul clima sta entrando in una nuova era. Ed è proprio questo il senso delle regole internazionali: una cornice per incoraggiare ambizioni, coordinamento e responsabilità crescenti. 

Ovviamente non bisogna ignorare i problemi. Dopo il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, il presidente Donald Trump continua la sua campagna per favorire i combustibili fossili e ostacolare le energie rinnovabili. La politica sul clima è diventata uno scontro tra visioni alternative del futuro energetico e industriale, che si combatte non solo durante i negoziati dell’Onu, ma anche nei governi 
e nei consigli di amministrazione.
Non c’è dubbio che la transizione energetica è in corso. 
Ma il suo ritmo dipende dalla fiducia delle aziende nella sua prosecuzione. E per questo occorre il costante impegno dei governi a raggiungere gli obiettivi climatici, affinché gli investimenti e l’innovazione restino redditizi. 

Definire inutili le conferenze sul clima rischia di minare questa fiducia. 
I critici delle Cop amano considerarsi paladini della verità. Ma potrebbero finire per diventare i complici involontari di Trump.

lunedì, novembre 24, 2025

LIBRO: "Amiche" di Di Caro Eliana, Cristiana Di San Marzano, Elisa Dossi, & altri 6

 
Dacia Maraini: «C'è un filo rosso che unisce tutte queste storie. Non è solo il genere. È la forza della relazione tra donne come spazio di libertà e verità. Non sempre pacificata, spesso dolorosa, ma sempre viva.» 

Nel corso di un secolo, dal 1926 a oggi, l'amicizia tra donne in Italia ha attraversato le trasformazioni di un Paese in cambiamento. Si sono intrecciate storie di Resistenza, di lotta, di scoperte e di sogni condivisi. 

In questo libro, ogni coppia di amiche è un capitolo di questa evoluzione: dalle prime battaglie femministe alle voci che hanno scosso la cultura e la politica, dal mondo dell'arte alla letteratura, dallo spettacolo all'editoria. 

Grazia Deledda e Biancofiore, Maria Montessori e Annie Besant, Ada Gobetti e Bianca Guidetti Serra, Carla Lonzi e Carla Accardi, Elvira Sellerio e Luisa Adorno, Dacia Maraini e Piera degli Esposti ma anche Fausta Cialente e Sibilla Aleramo, Rossana Rossanda e Luciana Castellina, Gae Aulenti e Rosellina Archinto, Raffaella Carrà e Alessandra De Stefano, Chiara Valerio e Michela Murgia... 

Ogni legame ci racconta come le donne si ritrovano sempre nell'intreccio dell'amicizia che, con silenziosa e tenace determinazione, costruisce la storia.

domenica, novembre 23, 2025

MUPA: il Museo del Patriarcato

 
Mupa. Il Museo del Patriarcato | ActionAid

Immagina di camminare in un museo del futuro, in un tempo in cui il patriarcato è ormai solo una pagina di storia. 

È da qui che nasce il MUPA: un’esposizione che, come un archivio speculativo, mette in scena il 2025 come se fosse un’epoca lontana. Attraverso opere, reperti e testimonianze, la mostra ci invita a osservare con sguardo critico i comportamenti, le abitudini e le narrazioni che ancora oggi alimentano la violenza maschile sulle donne e sulle soggettività marginalizzate per la propria identità di genere.

Il MUPA ci spinge a interrogarci sul ruolo che giochiamo nel mantenere, trasformare o sfidare le strutture di potere che ci circondano. Guardare il presente come se fosse già passato diventa così un gesto politico e poetico insieme: un modo per immaginare un futuro in cui la violenza di genere e il patriarcato siano davvero solo un ricordo del passato.

Buste paga di colori diversi per uomini e donne (vedi foto sopra), ante segnate da pugni, specchi che restituiscono frasi di uomini paternalistici mentre spiegano alle donne cosa possono o non posso fare.

Sono alcune delle opere esposte al Mupa - Museo del Patriarcato, inaugurato a Roma (in via Flaminia 122) in anteprima mondiale da ActionAid in vista della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Ad accompagnare l'apertura ufficiale l'attrice Violante Placido: "Il patriarcato ha tante sfaccettature, certo nel tempo alcuni aspetti sono stati superati ma non ancora del tutto, qualunque negazione della sua esistenza è frutto della paura di nuovi equilibri. La libertà della donna nella società al pari di un uomo fa sì che certi privilegi a cui l'uomo è abituato vengano meno, ma al tempo stesso si può costruire insieme un cammino più vero e sono certa anche più complice".

Da qui prenderà il via il viaggio immersivo del Mupa che proietta i visitatori nel 2148, anno in cui - secondo l'ultimo Global Gender Gap Report - sarà finalmente raggiunta l'uguaglianza di genere. 

In questo futuro desiderabile, il pubblico è chiamato a interrogarsi su credenze, comportamenti e stereotipi che nel XX e XXI secolo hanno alimentato la disparità e la violenza di genere esplorando alcune delle più emblematiche "reliquie" di un mondo che non c'è più. Il museo nasce dalla consapevolezza che il patriarcato, invece, appartiene ancora al presente.

"Con il Mupa vogliamo offrire uno spazio di riflessione e di azione collettiva, per immaginare insieme un futuro in cui la parità non sia più un obiettivo, ma una realtà". 

Il Mupa sarà aperto dal 20 al 25 novembre, con l'unica eccezione di sabato 22, giornata di chiusura per sostenere la partecipazione collettiva alla manifestazione nazionale di Non Una di Meno

Oltre all'esposizione, il programma propone talk, workshop, laboratori e performance dal vivo, in collaborazione con centri antiviolenza, reti e realtà femministe di tutta Italia. 

L'ingresso all'esposizione e agli eventi è gratuito, il programma si trova al link: Mupa. Il Museo del Patriarcato | ActionAid

In particolare il programma del  25 Novembre è il seguente:

10:00 – 11:30 
PODCAST LIVE | SCANNER al MUPA: media, parole, potere e responsabilità 
Con: Valerio NicolosiGiulia PaganelliSimonetta SciandivasciNatascia Grbic 
Una puntata speciale – registrata negli spazi del MUPA e aperta al pubblico – di Scanner, il podcast quotidiano di Valerio Nicolosi per Fanpage.it, da anni una finestra sul mondo per capire cosa accade davvero. 
In occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, Valerio Nicolosi insieme alle ospiti Giulia Paganelli, Simonetta Sciandivasci e Natascia Grbic, analizzeranno come i media italiani raccontano la violenza maschile contro le donne. Un momento di riflessione condivisa sul ruolo dei media: strumenti che possono contribuire a perpetuare stereotipi e distorsioni culturali, oppure diventare alleati nel contrasto alla violenza, promuovendo una comunicazione responsabile e una cultura del rispetto. 
Per partecipare registrarsi su eventbrite
 
15:00 – 18:00 
LABORATORIO | IL CERCHIO DELLA NARRAZIONE 
Con: Federica Scrollini, operatrice antiviolenza e vicepresidente BeFree Cop Soc 
Un laboratorio esperienziale che intreccia movimento, ascolto e racconto personale. Attraverso semplici pratiche corporee e momenti di condivisione, il gruppo costruisce una narrazione collettiva a partire da esperienze individuali. Un percorso che favorisce l’ascolto reciproco, la consapevolezza e la trasformazione delle emozioni. Per poter costruire uno spazio sicuro per le partecipanti, il laboratorio è riservato a femmine, lesbiche, intersessuali, non binarie, trans e agender.
N.B.: si consiglia abbigliamento comodo. Il laboratorio sarà uno spazio protetto.
Per partecipare registrarsi su eventbrite
 
18:30 – 20:00 
TALK | NORMALIZZARE LA VIOLENZA: media, cultura, responsabilità 
Con: Cecilia D’EliaGiulia Blasi, Karen Ricci di Caraseimaschilista, Modera: Natascia Grbic
Dalle molestie sul lavoro al controllo economico, dalla violenza verbale e psicologica ai commenti che circolano sotto le notizie di un femminicidio: ogni giorno la cultura patriarcale trova nuovi modi per legittimare la violenza e renderla “normale”. 
Con Cecilia D’Elia, Giulia Blasi, Karen Ricci (Caraseimaschilista) e la moderazione di Natascia Grbic, il MUPA propone una riflessione collettiva su come linguaggio, media, politica e relazioni sociali contribuiscano a costruire e giustificare la violenza maschile contro le donne. 
Un talk per riconoscere i meccanismi culturali che la alimentano e ribaltare la narrazione, trasformando la consapevolezza in azione politica e sociale.
Per partecipare registrarsi su eventbrite
 
21:30 – 23:30 
CLUB ARCILIUTO – Piazza di Montevecchio, 5, 00186 Roma RM (zona piazza Navona) 
MUSICA LIVE | VOCI LIBERE: cantautrici per MUPA 
Serata in collaborazione con il format “Per chi suona la campana” e club Arciliuto.
Per la sua serata conclusiva, il MUPA, Museo del Patriarcato di ActionAid approda nella cornice intima e affascinante del Teatro Arciliuto.  
Valentina Polinori, Elisa Benetti, Cecilia Baliva, Alessandra Rugger (dal collettivo artistico femminile Lunatika), Alessandra Nazzaro, Alice Caronna uniscono le loro voci per trasformare la loro musica in un atto di libertà, con la conduzione di Camilla Puja (attrice e presentatrice).
La serata, prende il via dal format “Per chi suona la campana”, e porta sul palco parole e musica per la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne.
Accesso libero con registrazione su eventbrite