lunedì, dicembre 30, 2024

Musei di Asti – “ESHER: il genio dell’immaginazione e della percezione”

 

La mostra di Escher ad Asti, allestita a Palazzo Mazzetti è aperta dal 16 Novembre 2024 all'11 Maggio 2025, tutti i giorni, dal Lunedì alla Domenica, dalle 10.00 alle 19.00

ESCHER: IL GENIO DELL’IMMAGINAZIONE E DELLA PERCEZIONE | SoʇʇoSopra Magazine - Musei di Asti

Maurits Cornelis Escher, nato nel 1898 a Leeuwarden, nei Paesi Bassi, è uno degli artisti più affascinanti del XX secolo, capace di trasformare la matematica, la geometria e la logica in opere d’arte che sfidano i confini della percezione.

Il suo talento unico risiede nella capacità di trasportare chi osserva in mondi immaginifici e apparentemente impossibili, grazie a un linguaggio visivo che combina tecniche artigianali e una profonda riflessione filosofica.

In una lettera del 16 novembre 1953, Escher stesso rifletteva sull’essenza della sua arte, evidenziando come l’obiettivo principale non fosse la perfezione tecnica della stampa, ma piuttosto l’effetto che essa poteva avere sulla mente dell’osservatore: L’illusione che l’artista desidera creare è soggettiva e molto più importante dei mezzi fisici oggettivi con cui cerca di crearla. Con queste parole, Escher sottolinea come il vero scopo delle sue opere non fosse semplicemente una riproduzione impeccabile di una realtà fisica, ma la creazione di mondi che sfidano la nostra comprensione dello spazio e del tempo.

Escher sviluppò questo straordinario talento già durante i suoi anni di formazione e, nel corso della sua carriera, continuò a perfezionare le tecniche che impiegava, come la litografia, la xilografia e la mezzatinta, con “instancabile entusiasmo”, nonostante, come lui stesso ammise, non riuscisse mai a padroneggiarle completamente. L’aspetto tecnico della sua arte, per quanto complesso, rappresentava solo un mezzo per raggiungere scopi molto più alti: la rappresentazione di “sogni, idee o problemi” che spingessero chiunque li guardasse a riflettere.

Escher trascorse molti anni in Italia, un periodo decisivo per il suo sviluppo artistico.

I paesaggi italiani, le architetture antiche e le città medievali lo ispirarono profondamente, come testimoniano molte delle sue opere che esplorano l’interazione tra forma e spazio, realtà e illusione.

È in questo periodo che comincia a sviluppare i temi che lo renderanno famoso in tutto il mondo: la manipolazione della prospettiva, gli spazi infiniti e i paradossi visivi.

Le sue opere sono il frutto di un’intuizione acuta e di un interesse profondo per i teoremi geometrici e le riflessioni matematiche, come dimostrano capolavori quali “Relatività” e “Mani che disegnano”, che sfidano le leggi della fisica e la logica ordinaria.

Tuttavia, Escher non si limitò mai alla pura speculazione matematica. Le sue opere sono anche il risultato di una profonda osservazione della realtà quotidiana e dei suoi meccanismi.

I suoi studi sui cicli, i pattern ripetitivi e le trasformazioni graduali di forme e figure si inseriscono in un filone di ricerca artistica che tenta di esplorare l’ordine nascosto dietro il caos apparente della natura.

Nonostante Escher non sia stato immediatamente riconosciuto dalla critica d’arte del suo tempo, il suo lavoro ha avuto un impatto duraturo e ha influenzato diversi campi, tra cui il design, la pubblicità e la cultura pop. Le sue immagini sono state utilizzate per poster, copertine di libri e addirittura album musicali, portando la sua arte a un vasto pubblico. La sua capacità di creare mondi paralleli, dove le leggi della fisica sembrano essere sospese, lo ha reso una figura di culto anche nel mondo contemporaneo.

Ad Asti, la mostra Escher, allestita a Palazzo Mazzetti, offre un’occasione unica per scoprire l’intero percorso artistico del maestro olandese.

Con oltre 100 opere esposte, video, sale immersive e approfondimenti didattici, l’esposizione esplora le tappe fondamentali della carriera di Escher: dagli esordi ai viaggi in Italia, fino all’elaborazione dei temi e delle tecniche che lo hanno reso un artista inimitabile. La mostra non si limita a esporre alcune delle sue opere più famose, ma offre anche uno sguardo dettagliato sui processi creativi che hanno portato alla loro realizzazione.

Escher ha saputo unire, come pochi altri artisti, l’immaginario fantastico e il rigore della scienza, creando opere che sono diventate veri e propri enigmi visivi. La sua arte continua a stupire e a ispirare, sfidando chiunque la osservi a guardare oltre la superficie e a interrogarsi sui meccanismi della realtà e della percezione. Come lui stesso disse, L’illusione è soggettiva, e più importante del mezzo con cui è creata – un principio che ha guidato tutta la sua carriera e che risuona ancora oggi, nella mente di chiunque si trovi di fronte a una sua opera.

Vale una gita ad ASTI !

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Un percorso perfettamente incastonato nella ricchezza di un territorio accogliente e imperdibile, come la sua gente, i suoi sapori e la sua cultura.

PS: con 10 Euro si possono visitare tutti gli 8 siti!


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