Brescia, Palazzo Martinengo. 25 gennaio –15 giugno 2025
Mostra Belle
Epoque - Dal 25 gennaio al 15 giugno a Brescia
Palazzo Martinengo ospiterà
un’imperdibile mostra dedicata alla Belle Époque che presenterà
al pubblico i capolavori che Boldini, De Nittis, Zandomeneghi,
Corcos e Mancini eseguirono durante gli anni trascorsi a Parigi.
Nella capitale francese questi
pittori italiani si affermarono, conquistando i più raffinati collezionisti
dell’epoca, immortalando le brulicanti piazze parigine, i lunghissimi
boulevard, gli eleganti interni borghesi, gli affollati caffè e i teatri, cogliendo
la figura femminile nella quotidianità e nei momenti privati, divenendo
così i cantori della vita moderna.
La mostra si snoda in un
avvincente percorso espositivo articolato in nove sezioni e ricco di oltre
100 opere, per lo più provenienti da collezioni private – solitamente
inaccessibili – e da importanti istituzioni museali quali le Gallerie degli
Uffizi di Firenze, il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e il Museo Civico di
Palazzo Te di Mantova.
Oltre a celebri dipinti quali:
“Al Café Nouvelle Athènes” di Federico Zandomeneghi,
Sarà possibile immergersi nel
clima artistico e culturale della Belle Époque grazie alla selezione di:
- elegantissimi abiti femminili realizzati nelle Maisons di Haute Couture più raffinate, che divennero luoghi di ritrovo esclusivi dell’alta società;
- coloratissimi manifesti – le cosiddette affiches – che pubblicizzavano i locali alla moda, cabaret, café chantant, spettacoli teatrali e grandi magazzini, disegnati da insigni illustratori come Cappiello, Dudovich e Metlicovitz;
- raffinatissimi vetri artistici dai decori ispirati alla natura, impreziositi da smalti, dorature e incisioni, realizzati da Emile Gallé e dai fratelli Daum per arredare le case della ricca borghesia.
Nel corso del XIX secolo la Francia è il centro propulsore dell’arte contemporanea e costituisce per molti paesi un modello ineguagliato di civiltà.
I pittori italiani sono indotti a
un continuo confronto con l’arte di quella Nazione, complici le Esposizioni
Universali che vi si tengono periodicamente e che ne promuovono l’immagine a
livello internazionale.
Ma il vero e proprio “Mito di
Parigi” è un portato della Belle Époque, sorta di età dell’oro
segnata dal trionfo del modello borghese liberale e laico, dalla grande libertà
di pensiero, da prodigiose scoperte scientifiche, da una decisiva accelerazione
dei mezzi di trasporto, dalla nascita del turismo di massa, dal grande fulgore
dei teatri e dei giornali a stampa.
La Belle Époque indica
dunque il periodo felice in cui i ceti medi giungono a godere di un certo
benessere e Parigi diviene, anche in virtù di questo, un vero laboratorio
letterario e artistico nel quale convivono tendenze molto diverse le une dalle
altre.
Per diversi artisti italiani
della seconda metà dell’800 il soggiorno nella capitale francese diventa quindi
una necessaria appendice alla propria formazione e un’importante occasione di
aggiornamento culturale.
Per alcuni di essi Parigi è un
punto di arrivo, l’obiettivo da raggiungere, il trampolino di lancio per
ottenere guadagni e successo nella capitale mondiale del lusso e dell’eleganza,
che sarà rievocata in mostra attraverso i capolavori senza tempo di Boldini,
De Nittis, Zandomeneghi, Corcos e Mancini, pittori
della vita moderna.
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