Su suggerimento
di Elisabetta Varisco Rigolin volentieri pubblichiamo il seguente articolo
Scopri la sua straordinaria
storia nella mostra "Cristina Roccati. La donna che osò studiare
fisica" a Palazzo Roncale, Rovigo, dal 6 dicembre 2024 al 21 aprile 2025.
Palazzo Roncale – Mostra Crisitina Roccati
Cristina Roccati rappresenta
un esempio straordinario di emancipazione culturale e intellettuale. La sua
vicenda personale e accademica è un viaggio affascinante attraverso le lotte e
le conquiste delle donne del Settecento.
La mostra è un tributo alla sua
eredità, un invito a riflettere sulle barriere che ha infranto e un’opportunità
per esplorare l’impatto profondo che la sua figura ha lasciato nella storia
della cultura e della scienza italiana.
Cristina Roccati, nota
anche con lo pseudonimo di Aganice Aretusiana (Rovigo, 24 ottobre 1732 –
Rovigo, 16 marzo 1797), è stata una fisica e poetessa italiana; il suo
talento la portò, nel 1751, a diventare la terza donna laureata al mondo all’Università
di Bologna, aprendo la strada a generazioni di scienziate.
Oggi, il suo nome continua a
brillare tra le stelle: l'ESA (European Space Agency) ha deciso di
intitolarle uno dei telescopi del progetto PLATO, che ha l’obiettivo di cercare
pianeti simili alla Terra.
Cristina Roccati nacque da Giovan
Battista e Antonia Campo, che appartenevano a una famiglia benestante di
Rovigo.
Roccati studiò lettere classiche
con Pietro Bertaglia di Arquà, poi rettore del seminario di Rovigo, e all'età
di 15 anni ricevette i primi riconoscimenti dall'Accademia dei Concordi per le
sue poesie.
Nel 1747 i genitori le concessero
il permesso di studiare Filosofia naturale all'Università di Bologna sotto la
tutela del Bertaglia e in quello stesso anno vi venne ammessa come prima
studentessa non bolognese.
Studiò letteratura, logica,
metafisica, moralità, meteorologia e astronomia, ma concentrò gran parte dei
suoi sforzi sulla fisica e sulle scienze naturali.
A Bologna fu premiata per le sue
poesie e i suoi sonetti, così come era successo a Rovigo.
Divenne membro dell'Accademia dei
Concordi di Rovigo (1749), dell'Accademia degli Apatisti di Firenze e
dell'Accademia letteraria di Pistoia nel 1750, dell'Accademia nell'Arcadia di
Roma, con lo pseudonimo di Aganice Aretusiana, dell'Accademia degli Ardenti di
Bologna e dei Ricovrati a Padova nel 1753, e nel 1754, in quella degli Agiati
di Rovereto.
Il 5 maggio 1751, in un periodo
in cui le opportunità di istruzione superiore venivano spesso negate alle
donne, Cristina Roccati, considerata un prodigio, si laureò in Filosofia
diventando, secondo Wertheim, "la terza donna in assoluto a ottenere un
titolo accademico".
Proseguì gli studi presso
l'Università di Padova concentrandosi sulla fisica newtoniana, sul greco e
sull'ebraico, pur continuando a coltivare i suoi interessi letterari e comporre
nuovi versi.
A partire dal 1751, fu insegnante
di Fisica presso l'Accademia dei Concordi di Rovigo (dove insegnò almeno fino
al 1777).
Nel 1752, la sua famiglia cadde
in rovina finanziaria costringendola a interrompere gli studi a Padova.
All'Accademia dei Concordi di Rovigo, di cui fu eletta presidente nel 1754, Roccati tenne corsi serali di fisica newtoniana per altri membri.
Cristina Roccati morì a Rovigo il
16 marzo 1797.
Dalla lettura delle sue lezioni, di cui solo 51 sono state ritrovate, emerge una passione per la divulgazione e la ricerca.
Affiora inoltre un quadro
piuttosto definito della sua propensione: rifiuta l’aristotelismo, si esprime
in termini decisamente copernicani e galileiani.
I cardini fondamentali della sua preparazione e delle sue convinzioni si radicano nell’opera newtoniana e nella produzione scientifica del tempo. Ben trattate risultano le nozioni naturalistiche, in particolare quelle chimiche e geodetiche.
Roccati Cristina
— Scienza a due voci
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