giovedì, gennaio 09, 2025

LIBRO: Gualberta Alaide Beccari - Itinerario umano e culturale di una giornalista padovana 1842-1906

 

di Carmen Rita Pantano

Ci sono storie di donne che spesso si perdono nel tempo, schiacciate dagli eventi e dalla società che cambia inesorabilmente.

Questa è la vita di Gualberta Alaide Beccari, giornalista, scrittrice, femminista ante litteram, che all’interno della cultura veneta si è perduta nella memoria comune, appartenendo a un passato del quale si sono smarrite le tracce. Per il suo impegno nella lotta per l’affermazione della dignità e dei diritti delle donne si può considerare all’avanguardia rispetto al periodo storico in cui è vissuta.

Il libro non vuole essere un inno alla nascita del femminismo in Italia quanto piuttosto un omaggio alla sensibilità e all’intelligenza di Gualberta che volle intraprendere un cammino nuovo nei confronti di una società che stentava a riconoscere il ruolo della donna nel consorzio umano.

Il testo si sofferma sugli aspetti della sua complessa personalità che, attraverso sofferenze fisiche e psicologiche, intraprese un percorso esistenziale “difficile”, vissuto con estrema lucidità e con grande forza d’animo.

Sullo sfondo del nostro Risorgimento si staglia la figura di Gualberta che, riaffiorata dalle stanze della memoria, rivive quale concreta espressione dell’universo femminile proiettato, da sempre, nel processo evolutivo della storia.

Gualberta Alaide è un nome francamente ridicolo, eppure Gualberta Alaide Beccari, a dispetto del nome, è stata una ragazza a modo suo rivoluzionaria nell'Italia dell'800.

Oggi però è praticamente dimenticata dalle stesse italiane.

Fondò con coraggio a 26 anni una rivista intitolata LA DONNA, che per i tempi era eccezionale: era infatti un quindicinale non solo diretto da una donna, ma in cui tutte le collaboratrici erano donne.

Pubblicavano scritti di argomento vario, che spaziavano un po’ in tutti gli ambiti e generi: dal lavoro femminile alla famiglia, dalla pedagogia alle lettere di viaggio.

Riprendeva e sviluppava per esempio gli scritti dell'inglese Josephine Butler che lottava contro la prostituzione minorile e femminile. Una rivista che portava avanti una visione laica e completa della vita.

Alaide Beccari era il simbolo di quanto una donna possa essere uguale all’uomo in quello che fa, pensa e dice quando dotata di preparazione culturale e forza di volontà.

Certo, una rivista notevole per il 1868. E quando nella rivista si accenna alle ragazze degli anni ‘60, è del 1860 che si parla!

“Volevamo tutte liberarci dai ruoli che tanti definivano ‘naturali’: maritarsi, procreare, badare alla famiglia, al massimo dedicarsi ad attività caritatevoli. Un nuovo tipo di donna stava emergendo, che lavorava per raggiungere l’autonomia."

Impensabile allora che una donna si potesse occupare di questioni serie. E lei come giornalista fece il possibile per cambiare questo pregiudizio.

Morì a Bologna, malata e sola nel 1906 ed è sepolta nella Certosa. La sua rivista le sopravvisse ma successe qualcosa di poco bello. Entrarono dei giornalisti e capi redattori uomini, che lentamente virarono la rivista su temi di moda e mondanità. La Beccari si stava rivoltando nella tomba. Non durò a lungo, il periodico chiuse i battenti nel 1933.

La memoria di Gualberta è fioca ma ha resistito, se l'emancipazione femminile -sempre osteggiata- esiste in Italia a lei deve molto.

Gualberta Alaide Beccari: Indice, Prefazione, Introduzione

AUTRICE:

Carmen Rita Pantano, siciliana d’origine, laureata in Filosofia, vive e lavora a Padova.

Da sempre interessata alle problematiche femminili, ha pubblicato articoli di critica letteraria sul quotidiano «La Sicilia» e per alcuni anni ha collaborato con la rivista culturale «Leggere Donna». Con il racconto Ritorno alle radici ha vinto il secondo premio del Concorso letterario “Città di Noto”, prima edizione 1990/1991. Nel 2008 è stata finalista al Concorso “Marguerite Yourcenar”, sezione narrativa, con il racconto breve Incontro con la vita.

Pubblicazioni: Storia di un gentiluomo d’altri tempi (Siracusa, 2007), Parole allo specchio (Ferrara, 2007), Adelia. Una donna nell’arte e nella vita (Siracusa, 2011), Il Grand Tour al femminile. Emma Mahul. Viaggiatrice oubliée in Sicilia (Siracusa, 2016).

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