mercoledì, dicembre 11, 2024

LIBRO: "Storia internazionale della Resistenza italiana" di Chiara Colombini - Carlo Greppi

 

La Resistenza in Italia è stata anche una guerra civile tra italiani, ma lo è stata all’interno di una guerra europea e mondiale.

Ed è per questo che tra i partigiani troviamo combattenti di moltissimi paesi diversi che lottarono assieme contro il nazismo e il fascismo. Una storia a lungo trascurata e che oggi, a ottant’anni dalla Liberazione, possiamo finalmente riscoprire.

Nella Resistenza italiana, hanno combattuto migliaia di persone – non meno di 15-20.000 – che italiane non erano, ma che sono stati parte integrante di un conflitto globale che ha travolto confini nazionali e sparso vite e destini ai quattro angoli del pianeta.

Le nazionalità sono decine: statunitensi e britannici, neozelandesi e sudafricani, jugoslavi e francesi, libici, etiopi, eritrei e somali, e poi tedeschi, sovietici, polacchi, cecoslovacchi, ebrei stranieri.

Sono spinti alla lotta da una pluralità di motivazioni e da una molteplicità di percorsi individuali, che vanno dall’internazionalismo consapevole – di chi, ad esempio, ha alle spalle la guerra di Spagna e una lunga militanza politica – alla semplice ricerca di una via di salvezza individuale.

Ma si trovano coinvolti nello stesso spicchio di guerra mondiale e nello stesso periodo, e sullo stesso lato della barricata, saldando le loro traiettorie con quelle degli italiani e di comunità tradizionalmente perseguitate come quelle di Rom e Sinti.

Perché, se il nazifascismo ha avuto un’indubbia efficacia di saper compattare le file di chi gli si è opposto, è però stato sconfitto proprio perché hanno combattuto, fianco a fianco, più generazioni di uomini e donne, di ogni credo politico, religioso e ceto sociale di ogni nazione.


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