Dal “Corriere della Sera” di Massimo Gaggi da New York
Guardi un ospedale-tipo a Boston: 200 posti letto e 700 impiegati.
Guardi un ospedale in Germania: 700 posti letto e 200 impiegati».
Sono passati quasi vent’anni da quel colloquio con un docente della School of Public Heath di Harvard impegnato a disegnare sistemi sanitari sostenibili per decine di Paesi per conto dell’Onu.
Usai quelle parole per il mio primo articolo sulle distorsioni della sanità Usa e mi sembrano ancora la migliore sintesi di quello che è andato storto nel Paese più ricco del mondo, con le tecnologie mediche migliori e la spesa sanitaria più elevata del Pianeta (quasi un quinto del Pil), nel quale non solo i poveri faticano ad avere cure essenziali:
un malato cronico bisognoso di cure costose non è al sicuro nemmeno se è benestante e paga migliaia di dollari al mese per la sua polizza. Prima o poi, anche se la legge lo proibisce, il tuo assicuratore cercherà di non pagare o di liberarsi di te con un cavillo.
- chi sta bene, fa pochi controlli standard e ha un datore di lavoro che sottoscrive una buona assicurazione non ha problemi.
- Quando le cose si complicano per una malattia, cominciano i drammi. Ma sono drammi individuali che restano sottotraccia.
Sintesi di una realtà assai complessa:
- In America la sanità è privata e la salute è una responsabilità individuale, non un diritto.
- I sistemi pubblici europei, bollati come socialisti dai conservatori, non piacciono molto nemmeno ai democratici.
- Medicare per chi ha più di 65 anni e
- Medicaid per i più poveri, ma pagano medicinali e alcune cure essenziali in strutture convenzionate. Anche l’anziano che vuole buone cure ha bisogno di una polizza integrativa.
- disorienta il paziente e moltiplica costi comunque elevatissimi visto che negli Usa tutto — medicine, rette ospedaliere, onorari dei medici — è molto dispendioso.
- Ogni istituto offre diverse polizze con diversi livelli di coperture e diverse franchigie.
- Ogni anno, quando rinnovi, devi accertarti che i tuoi medici di riferimento accettino la tua polizza.
- E ogni prestazione deve essere pre-autorizzata.
- Boom della burocrazia privata, mentre tu finisci per scegliere un medico non perché è bravo ma perché ha una segreteria che sa sfruttare al meglio la tua polizza.
Ma nella sanità i costi li riduci negando prestazioni ai pazienti.
E poiché il numero delle prestazioni è infinito (spesso ti arrivano più
conti per un solo intervento), tutto viene automatizzato.
Ora, con l’intelligenza artificiale, vengono usati anche gli algoritmi per accettare o respingere una prestazione.
Ora, con l’intelligenza artificiale, vengono usati anche gli algoritmi per accettare o respingere una prestazione.
Parlare con qualcuno per contestare una decisione è pressoché
impossibile.
Alcune assicurazioni offrono ai pazienti una procedura d’appello,
comunque gestita al loro interno.
In altri casi il rifiuto è definitivo.
Un esempio personale può aiutare a capire meglio:
Colonscopia coperta totalmente — struttura, medico, anestesista — dall’assicurazione.Dopo un mese, arriva un conto di 1.200 dollari dell’anestesista.Spiegazione: a causa del sovraccarico di lavoro dell’ospedale la procedura, prevista alle 9, è slittata alle 13 quando l’anestesista coperto dalla mia polizza aveva finito il turno: sostituito da uno «out of network». Che ho dovuto pagare io.
In questo caso ho fatto ricorso e alla fine il ricorso è stato accettato, ma ci sono voluti mesi di impegno mio e di burocrazia loro.
E in ITALIA? La nostra sanità, al confronto, ancora oggi, sembra molto meglio di quella Americana.
Forse dovremmo farci sentire molto di più perché venga migliorata!
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