venerdì, dicembre 13, 2024

Il futuro della sanità in Italia tra qualche anno lo si può immaginare guardando la sanità negli USA oggi

Dal “Corriere della Sera” di Massimo Gaggi da New York

 
«Lo Stato è burocratico, l’impresa privata è efficiente. È una verità, ma nella sanità può accadere il contrario. In America siamo riusciti a creare una sanità privata costosa e burocratica.

Guardi un ospedale-tipo a Boston: 200 posti letto e 700 impiegati.
Guardi un ospedale in Germania: 700 posti letto e 200 impiegati».

Sono passati quasi vent’anni da quel colloquio con un docente della School of Public Heath di Harvard impegnato a disegnare sistemi sanitari sostenibili per decine di Paesi per conto dell’Onu.

Usai quelle parole per il mio primo articolo sulle distorsioni della sanità Usa e mi sembrano ancora la migliore sintesi di quello che è andato storto nel Paese più ricco del mondo, con le tecnologie mediche migliori e la spesa sanitaria più elevata del Pianeta (quasi un quinto del Pil), nel quale non solo i poveri faticano ad avere cure essenziali:
un malato cronico bisognoso di cure costose non è al sicuro nemmeno se è benestante e paga migliaia di dollari al mese per la sua polizza. Prima o poi, anche se la legge lo proibisce, il tuo assicuratore cercherà di non pagare o di liberarsi di te con un cavillo.
 
Negi USA è da sempre così: 
  • chi sta bene, fa pochi controlli standard e ha un datore di lavoro che sottoscrive una buona assicurazione non ha problemi.
  • Quando le cose si complicano per una malattia, cominciano i drammi. Ma sono drammi individuali che restano sottotraccia. 
Finché un gesto come quello di Luigi Mangione diventa detonatore dell’esasperazione di milioni di pazienti che si sentono abbandonati. E un assassino diventa, in rete, il Robin Hood dell’era digitale.

Sintesi di una realtà assai complessa:
  • In America la sanità è privata e la salute è una responsabilità individuale, non un diritto.
  • I sistemi pubblici europei, bollati come socialisti dai conservatori, non piacciono molto nemmeno ai democratici.
Negli USA esistono due sistemi pubblici:
  • Medicare per chi ha più di 65 anni e
  • Medicaid per i più poveri, ma pagano medicinali e alcune cure essenziali in strutture convenzionate. Anche l’anziano che vuole buone cure ha bisogno di una polizza integrativa.
Quella delle assicurazioni è una vera giungla:
  • disorienta il paziente e moltiplica costi comunque elevatissimi visto che negli Usa tutto — medicine, rette ospedaliere, onorari dei medici — è molto dispendioso.
  • Ogni istituto offre diverse polizze con diversi livelli di coperture e diverse franchigie.
  • Ogni anno, quando rinnovi, devi accertarti che i tuoi medici di riferimento accettino la tua polizza.
  • E ogni prestazione deve essere pre-autorizzata.
  • Boom della burocrazia privata, mentre tu finisci per scegliere un medico non perché è bravo ma perché ha una segreteria che sa sfruttare al meglio la tua polizza.
Quanto alle assicurazioni, sono imprese quotate che puntano, come le altre, a massimizzare il profitto riducendo i costi.

Ma nella sanità i costi li riduci negando prestazioni ai pazienti.

E poiché il numero delle prestazioni è infinito (spesso ti arrivano più conti per un solo intervento), tutto viene automatizzato.
Ora, con l’intelligenza artificiale, vengono usati anche gli algoritmi per accettare o respingere una prestazione.

Parlare con qualcuno per contestare una decisione è pressoché impossibile.

Alcune assicurazioni offrono ai pazienti una procedura d’appello, comunque gestita al loro interno. 
In altri casi il rifiuto è definitivo.

Un esempio personale può aiutare a capire meglio:
Colonscopia coperta totalmente — struttura, medico, anestesista — dall’assicurazione.
Dopo un mese, arriva un conto di 1.200 dollari dell’anestesista.
Spiegazione: a causa del sovraccarico di lavoro dell’ospedale la procedura, prevista alle 9, è slittata alle 13 quando l’anestesista coperto dalla mia polizza aveva finito il turno: sostituito da uno «out of network». Che ho dovuto pagare io.
In questo caso ho fatto ricorso e alla fine il ricorso è stato accettato, ma ci sono voluti mesi di impegno mio e di burocrazia loro.

E in ITALIA? La nostra sanità, al confronto, ancora oggi, sembra molto meglio di quella Americana. 

Forse dovremmo farci sentire molto di più perché venga migliorata!

 

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