La terza - L’utilizzo
distorto del digitale
Giulia Cecchettin è diventata
anche protagonista di un’inquietante simulazione: alcuni utenti hanno
creato chatbot che imitano la sua identità, permettendo di interagire
tramite testo e voce.
Questo è avvenuto tramite
Character AI, una piattaforma di chatbot che genera risposte testuali
simili a quelle umane, personalizzate dagli utenti stessi.
Nonostante le linee guida
della piattaforma vietino l’uso di nomi e voci di persone reali, l'assenza
di controlli ha permesso la creazione di profili basati su persone reali,
incluse vittime di cronaca come Giulia Cecchettin, Filippo Turetta, Yara
Gambirasio ed Emanuela Orlandi.
Come riportato in
un'inchiesta di Sky Tg24, queste chatbot rispondono con dichiarazioni che
minimizzano o giustificano la violenza subita.
Ad esempio, uno degli avatar
di Giulia Cecchettin afferma di essere “innamorata di Filippo Turetta”
e di averlo “già perdonato”, arrivando a descrivere la gelosia come
un gesto d’amore.
L'uso distorto di questi
strumenti digitali solleva gravi preoccupazioni per il rischio di
disinformazione e diffamazione. A seguito delle segnalazioni di Sky TG24, i
profili in questione sono stati rimossi dalla piattaforma.
Prima di chiudere lasciamo un
paio di contenuti di approfondimento:
- Podcast. “Se domani non torno”, in cinque
puntate prodotte da Will Media, attraverso interviste, dati e narrazioni,
la giornalista Silvia Boccardi esplora le radici culturali, sociali,
giuridiche e politiche del femminicidio, dando voce a chi, ogni giorno,
lotta per porvi fine.
- Libro. “Cose che ai maschi nessuno dice” di
Alberto Pellai. Il cromosoma Y impone regole precise alle quali si
deve obbedire. Ma perché agli uomini non è permesso piangere, anche quando
sono sopraffatti dal dolore? Perché non possono mostrarsi sensibili ed
emotivi? Perché ai ragazzi viene insegnato che non devono chiedere aiuto?
In un dialogo appassionato, Alberto Pellai parla agli adolescenti dei temi
a loro più vicini come l’amicizia, il sesso, i videogiochi, i social e le
dipendenze, e propone un nuovo pensiero “declinato al maschile” ma lontano
dagli stereotipi che impongono ai giovani maschi di conquistare la propria
identità di genere ispirandosi al mito dell’uomo che non deve chiedere mai
né far trapelare le proprie emozioni.
Ricordo che Alberto Pellai è
stato recentemente ospite a Paderno Dugnano, nell’ambito degli incontri “Genitori
in Ascolto” organizzati dal Comune. In particolare, Martedì 29 Ottobre si è
tenuto l’evento “Preadolescenza e Adolescenza”.
È possibile rivedere l’evento
in streaming al seguente link GENITORI IN ASCOLTO -
Preadolescenza e adolescenza (youtube.com)
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