Articolo di Ottorino Pagani
Bandiera bianca per la PACE.
Con la metafora della “bandiera bianca” il Papa voleva parlare di negoziati, utilizzando il simbolo usato per segnalare di “venire in pace”, disarmati, e trattare davvero la fine di una guerra.
È la stessa impervia “strada” che
Primo Levi ci ha indicato nella poesia il “Canto dei morti invano” del
14 gennaio 1985:
A
vostra voglia, vecchie volpi argentate.
Vi
mureremo in un palazzo splendido
Con
cibo, vino, buoni letti e buon fuoco
Perché
trattiate e contrattiate
Le
vite dei nostri figli e le vostre.
Che
tutta la sapienza del creato
Converga
a benedire le vostre menti
E
vi guidi nel labirinto.
Ma
fuori al freddo vi aspetteremo noi,
L’esercito dei morti invano,
Noi
della Marna e di Montecassino,
Di
Treblinka, di Dresda e di Hiroshima;
E
saranno con noi
I
lebbrosi e i tracomatosi,
Gli
scomparsi di Buenos Aires,
I
morti di Cambogia e i morituri d’Etiopia,
I
patteggiati di Praga,
Gli
esangui di Calcutta,
Gl’ innocenti straziati a Bologna.
Guai
a voi se uscirete discordi:
Sarete
stretti dal nostro abbraccio.
Siamo
invincibili perché siamo i vinti.
Invulnerabili
perché già spenti:
Noi
ridiamo dei vostri missili.
Sedete
e contrattate
Finché
la lingua vi si secchi:
Se
dureranno il danno e la vergogna
Vi
annegheremo nella nostra putredine.”
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