venerdì, novembre 22, 2013
E' in distribuzione la newsletter di novembre 2013
E' in distribuzione on line a soci e simpatizzanti la newsletter di novembre 2013 del Circolo Culturale Restare Umani che annuncia gli eventi e le prossime iniziative in programma e in preparazione. Chi volesse riceverla può richiederla a: restareumani@gmail.com.
sabato, novembre 16, 2013
mercoledì, ottobre 02, 2013
mercoledì, maggio 29, 2013
Bilancio del Circolo Culturale RESTARE UMANI
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Circolo Culturale RESTARE UMANI |
Il circolo
culturale Restare Umani ha svolto l'assemblea ordinaria sabato 18 maggio 2013,
nell'ambito dell'incontro con la mamma di Vittorio Arrigoni in cui è stato
presentato il libro "Il viaggio di Vittorio".
La
precedente assemblea fu svolta poco più di un anno fa, il 12 aprile 2012.
Il bilancio
culturale della nostra attività durante l'anno trascorso possiamo dire che è
stato positivo.
Il bilancio
economico di gestione anno 2012 si chiude sostanzialmente in pareggio con un
piccolo utile di 80 euro.
Il nostro
blog "restareumani.blogspot.it" è attivo dal 12 novembre 2012 e
riporta ogni nostra attività.
La prima
iniziativa svolta è stata la seguente:
19 novembre 2011: 1° reading di poesia con una
partecipazione numerosa di poeti; intervista al poeta Fabiano Braccini
Di seguito
sono elencate brevemente le altre nostre iniziative svolte:
21 aprile
2012: Evento
Assaggi e massaggi - discipline bionaturali - prodotti enogatronomici -agricoltura biologica e commercio
equosolidale.
14 maggio
2012: Conferenza con Lorenzo.Pivanti -
Adolescenti, genitori e scuola nella rete - rischi e potenzialità di internet.
20 giugno
2012: Concerto per i famigliari delle vittime del
lavoro (Tragedia Eureco 4-11-2010) Complessi Whites e Enter 17.
7 novembre
2012: Conferenza sul consumo di suolo a Paderno Dugnano - docufilm 40 passi la verde Brianza e
la città infinita commentato dal docente del Poli Arturo Anzani e presentazione
libro "la malacittà" di Mario De Gaspari.
12-19
gen.2013: Mostra fotografica Occupy
Wall Street con fotografie di Artur Mc Gregor. protesta legata
alle logiche del sistema economico: 1% vs 99%. Intervista al
fotoreporter Giovanni Giovannetti (fotogiornalismo)
21 gen.
2013: Inizio corso di giornalismo
e scrittura giornalistica (24 ore) in collaborazione con il centro studi
FD di Paderno Dugnano - giornale "Paderno è" (3° numero).
26 gennaio
2013: 2° reading di poesia "Storie
di viaggi" - partecipazione numerosa. Intervista allo scrittore e giornalista Gianpaolo Spinato e al giovane
autore Mattia Conti, vincitore del Premio Campiello Giovani 2011.
12 maggio 2013: Visita al parco della villa Dugnani - parchi aperti a Paderno Dugnano
18 maggio 2013: Incontro con l'autore Egidia Beretta Arrigoni. Presentazione del libro "Il viaggio di Vittorio". La signora Egidia è la mamma di Vittorio e sindaco di Bulciago.
giovedì, maggio 23, 2013
Villa Dugnani, un gioiello di parco
Una vera delizia il parco storico di Villa Dugnani che oggi una ventina di cittadini, invitati dal Circolo Culturale Restare Umani e dalla Videoenciclopedia di Paderno Dugnano, hanno potuto visitare per la prima volta.
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Il parco della villa costruita dal Giureconsulto Giuseppe Maria Dugnani, feudatario di Dugnano dopo il 1683, ha una superficie complessiva di 16mila mq e si sviluppa da Nord verso Sud, dietro la costruzione costituita oggi da due corpi di altezze diverse.
Originariamente, stando al catasto Teresiano, doveva essere un parco all'italiana o alla francese con viale centrale attraversato perpendicolarmente da un vialetto più piccolo mentre oggi si presenta come un bellissimo parco all'inglese con una vasta area libera da alberature sull'asse mediano a formare il cannocchiale visivo in corrispondenza del salone centrale della villa, in linea con l'ingresso a esedra della facciata che si apre sull'ingresso con una porzione di giardino all'italiana realizzato nell'ottocento a scopo decorativo, protetto da un gigantesco tiglio.
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Il parco che è in ottime condizioni conserva anche alcuni elementi decorativi quali statue e colonnine che gli conferiscono un'atmosfera romantica. Insomma, merita davvero una visita.
Restiamo Umani
I padernesi che oggi pomeriggio hanno partecipato alla presentazione del libro "Il Viaggio di Vittorio" che racconta la vita e la morte di Vittorio Arrigoni, scritto da sua madre, hanno avuto la fortuna di incontrare una persona eccezionale e il privilegio di ascoltarla descrivere la figura di un uomo straordinario.
Solo un ragazzo "che come me amava i Beatles e i Rolling Stones"? Difficile affermarlo sapendo quello che Vittorio Arrigoni ha fatto nella sua breve vita (4 febbraio 1975- 15 aprile 2011) in cui è stato volontario, attivista, pacifista, scrittore, reporter, scudo umano, difensore fino all'estremo limite dei diritti umani della popolazione palestinese e dei più deboli: le donne, i bambini, i contadini, i pescatori, vittime della violenza di una guerra che sembra non avere mai fine. Eppure ripercorrendo il suo viaggio terreno, da Bulciago in Brianza a Gaza in Palestina, raccontato da una mamma che ha scritto con gli occhi non sempre asciutti questo libro come un atto d'amore per "il suo bambino" perduto, non si può non rintracciare e riconoscere in Vittorio Arrigoni qualcosa che tutti noi abbiamo avuto dentro e avremmo voluto essere, perché è vero che egli era uno di noi che voleva restare umano.
La differenza è che mentre noi che abbiamo avuto un sogno un bel giorno abbiamo smesso di sognarlo, egli invece, per vincere la sua battaglia, ha voluto continuare a sognare, come diceva Nelson Mandela, uno dei miti della sua infanzia che aveva imparato ad amare in famiglia.
Il viaggio di Vittorio
di Egidia Beretta Arrigoni
Delai editore - 185 pag. 15 euro
Egidia Beretta Arrigoni non è una donna qualsiasi, come suo figlio Vittorio non era un uomo comune. Nel libro che gli ha dedicato dopo la tragica morte in Palestina, sua madre scrive: "Vittorio non era un eroe né un martire, ma solo un ragazzo che ha voluto riaffermare con una vita speciale che i diritti umani vanno rispettati e difesi ovunque".
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La differenza è che mentre noi che abbiamo avuto un sogno un bel giorno abbiamo smesso di sognarlo, egli invece, per vincere la sua battaglia, ha voluto continuare a sognare, come diceva Nelson Mandela, uno dei miti della sua infanzia che aveva imparato ad amare in famiglia.
Il libro di Egidia Beretta ha la forma narrativa del diario e inizia appunto con l'immagine di Vittorio bambino, descrivendolo attraverso i suoi primi temi, le cose che scriveva sui quaderni delle elementari e medie, prosegue con Vittorio ragazzo, che non amava molto studiare, ma moltissimo leggere in modo onnivoro. "Non era un intellettuale però - ha confermato durante l'incontro all'auditorium Tilane - era più portato ad agire e nell'azienda di suo padre, quando ha iniziato a lavorare dopo il diploma, preferiva guidare il camion che stare in ufficio".
Per questo decise di partire come volontario, prima nei campi profughi in Croazia, poi in Perù con l'Operazione Mato Grosso, poi ancora nell'Est Europa e infine in Africa a costruire nei villaggi scuole per bambini e laboratori per insegnare un lavoro ai giovani: dodici viaggi dal 1997 al 2001. Nel 2002 il primo viaggio in Palestina e a Gerusalemme con la Ong "Youth Action for Peace" cambiò la sua vita. Se in quelli precedenti aveva incontrato la lotta alla povertà materiale, in Palestina incontrò la lotta per la libertà.
Finito il lavoro a Gerusalemme iniziò a viaggiare per la West Bank, e si fermò a Nablus a fare lo "scudo umano" fuori dalle scuole e partecipò alle lotte contro la costruzione del muro che separava i villaggi palestinesi dalle colonie israeliane. Da allora gli israeliani lo inserirono in una "lista nera" di indesiderabili e nel 2005 quando tentò di rientrare in Palestina dalla Giordania lo arrestarono, lo picchiarono duramente e lo espulsero buttandolo giù da un mezzo militare in territorio giordano. Pochi mesi dopo venne ancora arrestato, imprigionato, malmenato, ferito ed espulso, dopo aver cercato di andare in Palestina (dove era stato ufficialmente invitato per un ciclo di conferenze) atterrando all'aeroporto di Tel Aviv.
Finito il lavoro a Gerusalemme iniziò a viaggiare per la West Bank, e si fermò a Nablus a fare lo "scudo umano" fuori dalle scuole e partecipò alle lotte contro la costruzione del muro che separava i villaggi palestinesi dalle colonie israeliane. Da allora gli israeliani lo inserirono in una "lista nera" di indesiderabili e nel 2005 quando tentò di rientrare in Palestina dalla Giordania lo arrestarono, lo picchiarono duramente e lo espulsero buttandolo giù da un mezzo militare in territorio giordano. Pochi mesi dopo venne ancora arrestato, imprigionato, malmenato, ferito ed espulso, dopo aver cercato di andare in Palestina (dove era stato ufficialmente invitato per un ciclo di conferenze) atterrando all'aeroporto di Tel Aviv.
Dopo quella dura esperienza, per due anni Vittorio non cercò più di tornare, andò in Congo come osservatore dell'ONU per le elezioni, poi in Libano a lavorare in un campo profughi, ma nel 2008 progettò insieme ad altri di arrivare a Gaza via mare e ci riuscì. La sua nave, la prima a rompere il blocco delle motovedette israeliane, venne accolta da migliaia di persone festanti. Si stabilì a Gaza e con altri volontari iniziò ad accompagnare i pescatori e i contadini sul loro luogo di lavoro, ancora a fare lo "scudo umano" per proteggerli dalle pallottole israeliane. In mare venne ancora una volta ferito dall'attacco di una motovedetta alla barca da pesca sulla quale si trovava, imprigionato ed espulso, ma se credevano di fermarlo si sbagliavano.
Pochi mesi dopo riuscì a tornare a Gaza via mare. La guerra scatenata da Israele nel dicembre del 2008, nota come "Operazione piombo fuso" venne da lui raccontata, unico cronista occidentale rimasto sul posto, sul suo blog, e le sue cronache, i filmati e le immagini, vennero ripresi da tutti i media internazionali.
Pochi mesi dopo riuscì a tornare a Gaza via mare. La guerra scatenata da Israele nel dicembre del 2008, nota come "Operazione piombo fuso" venne da lui raccontata, unico cronista occidentale rimasto sul posto, sul suo blog, e le sue cronache, i filmati e le immagini, vennero ripresi da tutti i media internazionali.
"Quando tornò a casa nell'autunno del 2009 mi accorsi che Vittorio era molto cambiato. Quella guerra lo aveva segnato profondamente - ha scritto nel libro sua madre -. I suoi sonni erano agitati da incubi terribili popolati dagli orrori che aveva vissuto. Ciò che lo salvò dal dolore insopportabile che gli macerava l'anima fu la possibilità di andare in giro per l'Italia a raccontare quello che aveva visto con i suoi occhi. Nel dicembre 2009 decise di tornare a Gaza entrando dall'Egitto. Rimase al Rafah, vicino al confine fino a quando non gli consentirono di passare nella Striscia nel marzo 2010. Da allora non l'ho più rivisto. Oggi riposa a Bulciago. Nella religione ebraica mettere sassi su una tomba ha un senso particolare di legame e memoria. Sulla sua tomba c'è un cumulo di piccole pietre. Non so chi ha cominciato a deporle, a me piace pensare che sia l'omaggio a un giusto che non deve essere dimenticato".
Il viaggio di Vittorio
di Egidia Beretta Arrigoni
Delai editore - 185 pag. 15 euro
martedì, maggio 14, 2013
martedì, maggio 07, 2013
martedì, aprile 30, 2013
Social and Music Party: rimandato al 2 giugno causa pioggia
Gli organizzatori dell'evento Social and Music Party in programma domani 1° maggio al Parco Toti ci informano che a causa delle cattive previsioni meteo l'evento al quale partecipa anche il Circolo Culturale Restare Umani è stato spostato al 2 giugno.
giovedì, aprile 25, 2013
"Storie di viaggi": Il sogno di un viaggio e Il tempo
di Angela Delle Cave
Con il passar degli anni, non si
fa altro che viaggiare, con la mente,
con la fantasia , con il pensier.
Chissà se un doman qualche bel
viaggio potrò far.
La mia malattia è un viaggio senza
ritorno, ma per la mia guarigione spero
tanto di poter far quel viaggio che tanto
ho sognato.
Ma se riuscirò,
il viaggio farò, e so,
che guarito ritornerò.
IL TEMPO
Ascolto in silenzio
il rumore del tempo che passa.
Non si può portarlo indietro
e nemmeno fermarlo,
bisogna stare al passo
con lui,
non si deve perderlo,
non si deve sprecarlo,
perché indietro non torna più.
Il mattino , si dice
ha l'oro in bocca,
consumalo bene il tuo tempo,
perché, tic,tac,tic,tac,..
passa in fretta.
martedì, aprile 23, 2013
Restare Umani: tre eventi nel mese di maggio
E in diffusione la newsletter del Circolo Culturale Restare Umani. Da segnalare una modifica all'evento in programma relativo alla visita del Parco di Villa Dugnani che per motivi organizzativi slitta da domenica 5 a domenica 12 maggio.
sabato, aprile 20, 2013
"Storie di viaggi": Viaggio
di Pierino Favrin
VIAGGIO
Strada lunga
strada
Par che vada tutta intorno
Piena piena
fino in fondo
Delle cose
del mondo e
Me car amis parent e cunuscent
Mi ve
ringrasi de ves chi inscì present
A fam un po’
de festa pe i me an
A stam visin
anca per cunsulam
Perché a l’è
un bel dì ch’in minga tanti
Pecà ch’in
tuc dedrè minga davanti
Tuc i me an
che urmai me sun magnà
Che se ghe
pensi me vegn de caragnà
Allora torno
alla mia prima età
E mi rivedo
piccol birichino
Innocente e
sereno
Alla materna
sopra un lungo treno
La superiora
dice vai coraggio
E da
l’inizio al mio terreno viaggio
Un viaggio
non di luoghi
Ma di sentimenti
Di gioie e
avvenimenti
Di studi e
apprendimenti
Di lenti
accrescimenti
Di affetti
ricevuti
E di affetti
dovuti
Poi lungo il
mio percorso
La donna del
destino
Salita è sul
mio treno
quella che a
me vicino
È stata la
cometa
Guida amorosa
verso la nostra meta.
Poi in breve
successione
Una
benedizione
Due gioiosi
bambini
Un dono del
mio Dio
Gli eredi
del mio io.
Poi intenso
lavorare
E un gran
darmi da fare
Per lasciare
una traccia
Del mio
breve passare
In questa
breve vita
Che pur di
me
Si avesse a
poter dire
Scusate
l’ardire
Quel che il
poeta scrisse:
a egregie
cose l’urne
dei forti
l’animo accende,
ma ciò non
mi è concesso
che mi è negato
eccelso l’intelletto.
Così mi
accontenta l’affetto
per quelli
cui in futuro
Sarò l’ avo
Finchè dura
il ricordo
Di queste
poche carte
Così Povere
d’arte.
E alla fine
del viaggio,
Non temo la
signora
Dalla
mantella nera
Nera come la
notte
La
misteriosa morte
ma ho gran
curiosità
Di quello
che m’aspetta
In quello
così detto l’aldilà
venerdì, aprile 12, 2013
SHUKRAN VIK
Come non commuoversi leggendo "Il viaggio di Vittorio"?
Dietro
Vittorio c'è una grande famiglia e una grande mamma.
Il libro
della mamma Egidia spiega con semplicità e umiltà l'amore di Vittorio per i
deboli e gli indifesi.
Vittorio è
un figlio che ogni famiglia vorrebbe avere per restare vivi, solidali, umani.
sabato, aprile 06, 2013
La seconda ed ultima poesia non letta al reading
Viaggio per mari
Tra la folla
fresca mi
saluti.
Sleghi gli
ormeggi
e un sorriso
mi mandi
sulla nave
che parte
per mari
conosciuti
solo alle stelle.
Lo stesso
vento
che muove i
tuoi capelli
gonfierà le
vele
ed ad ogni
marinaio
ricorderà
colori d'occhi diversi.
L'acqua ad
ogni orizzonte
volgerà la
mente
a scrutare
dimensioni
mai percorse.
Tornerò da
te
se
aspettarmi vorrai
e ti
racconterò
che là c'eri
anche tu.
sabato, marzo 23, 2013
Poesia non letta al reading
Vi propongo ora una mia poesia non letta al reading
Il viaggio della
rondine
Spara il cacciatore
e mentre in alto voli
rapida la morte giunge.
Corpo cader non vuole
all'anima appeso
bloccate le rosse ali
lento al mare punta
tal che la fedele
fiera
recuperar non possa.
Ricorda il cielo
il perduto amico
al giunger suono
di libere onde
da tempo non più settime.
Nota:
Ho pensato
ad una rondine nel suo "viaggio" verso climi migliori e alla sua
morte in volo colpita dai pallettoni di un fucile.
L'anima pura
di questo uccello ha una tale forza che mantiene le ali insanguinate aperte
e permette al volatile di giungere al
mare senza che possa essere raggiunto dai cani del cacciatore.
La rondine
ha per amico il cielo che l'ha sempre ospitata libera e così preferisce
ricordarla anche adesso che giunge al mare.
Le onde del
mare non le possono ridare la vita e la libertà come hanno fatto con Papillon.
venerdì, marzo 22, 2013
"Storie di viaggi": Il viaggio verso dove tutto è cominciato
IL VIAGGIO VERSO DOVE TUTTO È COMINCIATO
(il viaggio verso il luogo dove sono nata)
Largo
Ferrandina, 1 80100 Napoli. “Caserma della cavalleria secolo XVIII, già villa
di Don Garcia di Toledo”. La casa dove sono nata è monumento nazionale, ma tra
i due fatti non c’è nessun nesso causa-effetto.
Lì
tutto è cominciato, dietro la penultima finestra a destra, ultimo piano, con
tre dolori forti, nel liquido amniotico e nel sangue, sono uscita dal corpo di
mia madre. Dietro l’ultima finestra a destra, ultimo piano, qualche giorno
prima, ha cacciato l’ultimo respiro mio nonno che, così, non ho mai conosciuto.
Da quei vetri sottili e vibranti al sole, alla pioggia e al vento, la sua anima
è uscita e la mia è arrivata.
Napoli
è città solare solo nel suo paravento esterno, prospiciente il grande mare e il
respiro vulcanico del Vesuvio, ma la sua vera essenza è oscura e sotterranea. E’
la realtà delle strade che, anche quando qua le consideriamo larghe, sono
strette e il cielo è compresso in alto sopra le vecchie case che, per guardarlo,
ti viene il torcicollo.
Tornare
a Napoli, per me, è calarmi nelle grotte di tufo che stanno sotto l’impiantito,
lucido alla pioggia e secco all’aria, delle strade. In quel sotterraneo c’è il
mio Centauro personale (chi non ha letto
Caduto fuori dal tempo di David Grossman lo faccia subito, per favore!)
che, mezzo uomo e mezzo cattedra, sta scrivendo la mia storia.
Sta
lì, scrive e mi aspetta. Se voglio sapere come va a finire, devo avere il
coraggio di avvicinarmi a lui, mettere la mia testa accanto alla sua,
spaventosa, e chinarmi a leggere la riga dopo.
(8 dicembre 2012)
Letto
da: Daniela Camorali
sabato, marzo 09, 2013
"Storie di viaggi": Crescere, Hai scritto ti amo sul fondo del mare e Il treno del tempo
di Dalila Festosi
CRESCERE
Ascolto silenziosa
gli echi stanchi
del mio passato
la lotta infinita
tra cuore e ragione
che lacerò
la mia anima.
Ascolto in silenzio
i resti esanimi
di parole,
di attimi,
di sogni infranti
e percorro la mia strada,
il continuo viaggio
verso me stessa.
HAI SCRITTO TI AMO SUL FONDO DEL
MARE
C'era il sole caldo
quel giorno
e il mare col suo ritmo
incessante
a farmi compagnia.
Il futuro un'incognita,
i sogni una necessità.
Tu leggesti nei miei occhi
la foschia dei dubbi
così hai scritto
un pegno d'amore
in fondo al mare
regalandomi una certezza,
un posto nel mondo
dove iniziare il nostro viaggio.
IL TRENO DEL TEMPO
Ci sono giorni che non aspettano,
Corrono
Inafferrabili
Come un treno diretto.
Aspetti inutilmente di salire
Corri
Mentre il fumo
Offusca i pensieri
La paura
Fischio senza fine,
Riecheggia nel cuore
Eco di ciò che non avrai.
Speri in un altra fermata
Un treno
Fantasma del tempo che hai perduto.
martedì, marzo 05, 2013
"Storie di viaggi": Penelope
PENELOPE
di Stefania Peverati
Scende
la tenebra ancora e – ancora sola, disfo la tela.
Mi
muovo piano, compio gesti accorti, con gli occhi socchiusi nella penombra.
Mi
sento così stanca questa notte, sebbene in apparenza non ne abbia ragione.
Non
ho solcato onde tumultuose, non ho valicato aspre alture,
non
ho consumato le mie suole lungo strade desolate di pietre sconosciute.
Non
mi sono allontanata dal mio telaio, dalla mia stanza a picco sul mare, dalla
mia finestra aperta sull’oscurità,
da
cui posso ascoltare laggiù, le onde infrangersi sulla scogliera,
e
in alto nel cielo ammirare la luna, rotonda come una madre benevola.
Eppure
sono andata così lontano, in questo mio viaggio invisibile e lungo, lungo e
lento, lento e profondo.
Profondo
- quanto è profonda la mia solitudine.
A
me non è occorso recarmi altrove, per sostenere grandi sfide.
A
me non è occorso andare a cercare orribili creature da affrontare su isole remote,
perché
ho potuto incontrarne negli abissi del mio cuore, negli antri bui della mia
mente.
Non
mi sono sfuggiti, né io ho potuto negarmi a loro.
Qui,
tra le quattro mura di questa stanza, siamo stati soli - io e i miei mostri.
Notte
dopo notte, li ho guardati diritto negli occhi, li ho affrontati a mani nude,
con
movimenti precisi, puliti e ripetuti.
Mentre
disfacevo la mia tela, uno a uno li ho debellati.
Uno
a uno, meticolosamente, di loro mi sono liberata.
Ogni
fibra che ho sciolto da questa tela è un vincolo allentato intorno al mio
cuore,
ogni
nodo districato è un soffio di vento che porta profumi di zagare e di mare e
gonfia le vele dell’anima mia,
ed
ora, in piedi sul davanzale di questa finestra spalancata, la sento – la brezza
che mi sfiora la pelle,
e
la vedo – quella carezza di luce laggiù all’orizzonte, è proprio in
quell’immensità che voglio andare a riposare.
Mancava
un ultimo nodo, un passo nel nulla soltanto – ora sono pronta a salpare.
Corso di giornalismo: Restare Umani presenta PADERNO è
Il corso di giornalismo e scrittura giornalistica, organizzato dal Circolo Culturale Restare Umani, si è praticamente concluso con la realizzazione del periodico “PADERNO é”, un tabloid a 4 pagine ideato e scritto dalla redazione costituita dai partecipanti al corso.
Il tabloid è in fase di chiusura e contiene numerosi articoli e interviste su temi quali, l'associazionismo sportivo, la musica autoprodotta a Paderno, la creazione di nuove imprese locali, il cinema tra grande distribuzione e cineforum, storie urbane e nuove tendenze di consumo.
Quando sarà finalmente chiuso, "PADERNO è", verrà stampato in poche copie su carta e diffuso invece in centinaia di copie in formato digitale tramite la posta elettronica. Ma non si tratterà solo di un saggio di fine corso, destinato a restare numero unico. L'idea della redazione è far seguire al numero uno il numero due e via via tutti gli altri che verranno realizzati e distribuiti ogni mese. Paderno Dugnano si arricchità così di una nuova voce.
Hanno partecipato alla redazione: Beatrice Feudale, Claudia Romanò, Franco Grigioni, Ruggiero Molinari, Ilaria Cardellicchio, Lucia Genco
Hanno partecipato alla redazione: Beatrice Feudale, Claudia Romanò, Franco Grigioni, Ruggiero Molinari, Ilaria Cardellicchio, Lucia Genco
domenica, marzo 03, 2013
"Storie di Viaggi": L'amore infinito
L'AMORE INFINITO
di Simona Rossi (8 anni)
Tu mi guardi io ti guardo
Tu con gli occhi di smeraldo
Tu lassù
Io quaggiù.
Cosi' lontani i sentimenti si formano
Ti starei vicino come un fiore che sboccia su un ramo
E ora ho l'unico pensiero di dirti ti amo.
giovedì, febbraio 28, 2013
"Storie di viaggi": Viaggiare e Lo Spazio
di Vezio Ugo Mari
Nello spirito dell’uomo
v’è la voglia
d’avventura
di sentir un altro suono
e scoprir l’estrema dura.
C’è chi viaggia per piacere
c’è chi viaggia per lavoro
per chi vuole poi tenere
un ricordo, un ninnol d’oro.
C’è chi pensa alla scoperta
di trovare cose nuove
con la mente molto aperta
riportando delle prove.
Ma chi viaggia perché
costretto
dal bisogno del lavoro
si sacrifica poveretto
per trovar il suo coro.
Poi esiste l’avventura
che nel viaggio si ritrova
di aver anche paura
o per mettersi alla
prova.
Imbarcatevi ragazzi
siate forti e coraggiosi
su, viaggiate come pazzi
per paesi favolosi.
Questo mondo vi aspetta
per scoprire altri paesi
o da soli, o con navetta
voi sarete sempre attesi.
LO SPAZIO
Nelle sere in Estate
si rimira tante stelle
cono tutte illuminate
sono grandi e belle.
C’è la stella più brillante
e la piccola lontana
una immagine eclatante
una storia molto arcana.
Ci poniamo una domanda
che sappiamo delle stelle
una incognita umana
noi vediam che sono belle.
Chi può dire con certezza
quanti mondi ha lo spazio
noi vediamo la bellezza
come fosse un Topazio.
Il mistero nello spazio
è profondo e segreto
sembra quasi un miraggio
una storia di Amleto.
La scoperta dei pianeti
sarà dunque il futuro
noi sapremo i segreti
dello spazio tanto scuro.
Tanti uomini e donne
se ne andran nella galassia
astronavi senza gomme
messaggeri di ambascia.
Con la Luna e anche Marte
noi abbiamo conoscenza
è con Giove che si parte
è il nuovo della scienza.
Nello spazio è l’imprevisto
che gli uomini affronteranno
mai nessuno ancora ha visto
i pericoli e il danno.
L’uomo ama l’avventura
anche per necessità
e la vita sarà dura
in tanta immensità.
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