venerdì, agosto 22, 2025

LIBRO: "Il suicidio di Israele" di Anna Foa

 
Israele stava già attraversando un periodo di crisi drammatica prima del criminale attacco del 7 ottobre 2023. Grandi manifestazioni chiedevano a gran voce le dimissioni di Netanyahu e del suo governo e il paese era praticamente bloccato. 
La risposta al gesto terroristico di Hamas con la guerra di Gaza rischia però di essere un vero e proprio suicidio per Israele. 
Da un lato, infatti, abbiamo l’involuzione del sionismo, o meglio dei sionismi: da quello originario della fine del XIX secolo, passando per quello liberale e favorevole alla pace con gli arabi, fino alla crescita del movimento oltranzista dei coloni e all’assassinio di Rabin. 
Dall’altro, il resto del mondo ebraico – la diaspora americana e quella europea – si confronta oggi con un crescente antisemitismo che, contrariamente alla propaganda di Netanyahu, non è la stessa cosa dell’antisionismo, ma che certo dalle vicende della guerra di Gaza trae spunto e alimento. 
Per salvare Israele è necessario contrapporre al suprematismo ebraico, proprio dell’attuale governo Netanyahu, l’idea che lo Stato di Israele deve esercitare l’uguaglianza dei diritti verso tutti i suoi cittadini e deve porre fine all’occupazione favorendo la creazione di uno Stato palestinese. 
Qualunque sostegno ai diritti di Israele – esistenza, sicurezza – non può prescindere da quello dei diritti dei palestinesi. 
Senza una diversa politica verso i palestinesi Hamas non potrà essere sconfitta ma continuerà a risorgere dalle sue ceneri. Non saranno le armi a sconfiggere Hamas, ma la politica.

Anna Foa

Anna Foa  è una storica italiana, autrice di numerosi studi di storia culturale della prima età moderna e di opere sulla storia degli ebrei in Italia e più in generale in Europa.

È da sempre impegnata sul fronte della memoria, della didattica della storia e della sensibilizzazione delle giovani generazioni alla conoscenza storica dei fatti riguardanti la Shoah e la deportazione nei campi di concentramento e di sterminio.

Anna Foa è nata a Torino il 23 dicembre 1944, primogenita di Vittorio Foa (1910-2008), politico, sindacalista, storico, uno dei padri fondatori della Repubblica, e di Lisa Giua (1923-2005), ex partigiana, collaboratrice di Palmiro Togliatti, storica e saggista.

Alla nascita, ad Anna venne attribuito un falso nome: Annalisa Rizzini. Solo dopo la Liberazione, e grazie all'insistenza dell'amica di famiglia Ada Gobetti, divenuta vicesindaco di Torino, i genitori avrebbero regolarizzato la loro unione, permettendo di legalizzare la figlia all'anagrafe con il suo vero nome. Per farlo, Anna dovette essere prima dichiarata "figlia di N.N.", e poi essere riconosciuta da entrambi.

La formazione di Anna Foa si compie all'interno di un contesto familiare e sociale di tradizione antifascista, connotato da un forte impegno intellettuale, etico e politico. 

Come lei stessa scriverà, in famiglia «l'eroismo costituiva una modalità ovvia dell'essere [...] comprendeva anche regole quotidiane di comportamento: non lamentarsi di ogni piccolo dolore, camminare senza fare storie, non piangere, tenere la testa alta, vivere una dimensione politica e non solo privata».

I Foa, di origine francese e di religione ebraica, si erano stanziati in Piemonte nei primi decenni del Quattrocento. Il bisnonno paterno di Anna,

  • Nel libro " La famiglia", Anna Foa ricostruisce la storia e la biografia della famiglia paterna dei Foa e di quella materna dei Giua, a loro volta intrecciate con legami matrimoniali, di sangue e di amicizia con altre famiglie rappresentative della tradizione ebraica e antifascista torinese (i Della Torre, i Luzzati, i Levi), offrendo uno spaccato dei principali eventi degli ultimi cento anni di storia politica, intellettuale e sociale del nostro paese (fascismo, Resistenza, Shoah, dopoguerra, il 1968). 

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