Se la felicità non fosse l’ideale
irraggiungibile che ci immaginiamo e la potessimo scorgere in ogni situazione,
anche in quelle che avremmo preferito evitare? E se le cose potessero parlare,
che cosa ci direbbero della felicità?
Per rispondere a queste domande Lucia Todaro, psicopedagogista, da sempre interroga i piccoli oggetti d’uso quotidiano.
Sono proprio le cose “da nulla”, quelle di cui non misuriamo il valore in termini estetici, funzionali o economici, a suggerire la via d’accesso e il percorso più breve verso una felicità possibile.
Svelandone il senso nascosto, metaforico, l’autrice le rende promemoria emotivi, che ci dotano delle competenze vitali per affrontare il nostro personale viaggio verso una vita piena e profonda.
A volte basta saper osservare e ascoltare con attenzione per andare oltre l’apparenza, basta saper scoprire o attribuire valore per poterci stupire. Possiamo allenarci a farlo, cambiando il nostro modo di guardare gli oggetti più banali. Portandoli idealmente in tasca, possiamo trasformarli in opportunità per aprirci alla meraviglia, in indizi di speranza e coraggio; possiamo affinare la nostra abilità di orientarci nelle scelte e nelle relazioni, nutrire la resilienza e la capacità di sognare. Non sono solo oggetti, ma rappresentano concetti e delineano traiettorie verso la felicità che desideriamo.
L’essere felici ha poco a che
fare con il successo dei supereroi, la perfezione o il raggiungimento di
obiettivi imposti dalla società; corrisponde piuttosto al saper dare
significato a tutto ciò che siamo, abbiamo e sperimentiamo.
Lucia Todaro psicopedagogista, promuove il benessere emotivo, relazionale e spirituale delle
persone di ogni età e ruolo.
Dopo la laurea in Filosofia con
indirizzo in Scienze umane ed essersi occupata di selezione e formazione
aziendale, da oltre trent’anni opera come consulente psicopedagogica, di
orientamento e formazione, lavorando in scuole, università della terza età e
associazioni di promozione sociale (Caritas, Aido, Sportello Scuola
Volontariato). Dal 1995 collabora stabilmente con il Centro Sportivo Italiano
come formatrice psicopedagogica in progetti educativi e motivazionali. Si
occupa di progetti, anche pluriennali, dedicati alle competenze umane e alla
relazione d’aiuto sia per le amministrazioni pubbliche, sia in aziende ed enti
privati.
Questo è il suo primo libro.
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