giovedì, ottobre 02, 2025

Trump vuole sabotare l’Onu?


Le Monde, Francia

Il 23 settembre, a New York, Donald Trump ha approfittato dell’assemblea generale delle Nazioni Unite per esprimere tutto il suo disprezzo nei confronti di questa istituzione, simbolo di un multilateralismo attualmente alle prese con varie crisi. 

Il presidente statunitense ha aggiunto una nuova accusa, affermando che l’Onu alimenta un’immigrazione incontrollata. Si è poi accanito in modo particolare contro i paesi europei, accusandoli di passività di fronte ai migranti e di alimentare la sfiducia nei confronti delle energie fossili. 

Nessuno può contestare che l’Onu vive una fase di crisi, come dimostrano l’emarginazione e l’impotenza dell’organizzazione nel contesto delle guerre attuali. La frustrazione dei paesi del sud nei confronti di un’istituzione giudicata incapace di riformarsi è reale. Trump ha sottolineato il malfunzionamento di una scala mobile e del suggeritore automatico, segnale, secondo lui, dello stato di abbandono dell’istituzione. Tuttavia il presidente avrebbe anche dovuto precisare che, fin dal suo ritorno alla Casa Bianca, Washington ha sospeso il versamento all’Onu della propria quota di finanziamento.

L’attacco di Trump – sconnesso e infarcito delle sue immancabili ossessioni – segue una guerra commerciale scatenata unilateralmente da Washington contro buona parte del pianeta e la soppressione impietosa dei programmi di aiuto internazionali. Il suo ultimo voltafaccia sull’Ucraina (che ora ritiene in grado di recuperare tutti i territori occupati dalla Russia) contribuisce alla confusione generale. 

Tornato alla presidenza, Trump ha dato l’impressione imbarazzante di un passeggero arrabbiato che sbraita per la deriva di una barca dopo averne sabotato il timone e strappato le vele.

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