domenica, maggio 18, 2025

LIBRO: Il lato oscuro dei social network: : Come la rete ci controlla e ci manipola

«All'origine di Internet c'era un'idea, o forse un'illusione: creare un ambiente sempre più ampio in cui gli utenti potessero comunicare tra loro, svolgendo un ruolo attivo nella produzione e nel consumo di contenuti [...] ogni piccolo progresso aveva lo scopo di fornire uno spazio di discussione sempre più ampio e stratificato.»
Con la nascita dei social network, che hanno trasformato la visibilità in una competizione continua, il confine tra pubblico e privato si è assottigliato, e siamo finiti in un sistema che premia il contenuto più estremo, amplifica le emozioni più forti e ci spinge a condividere sempre di più, sempre più in fretta.
Dietro quegli schermi luminosi che catturano la nostra attenzione si nasconde un fondale oscuro, ansioso di inghiottirci.
Non è informazione, ma manipolazione.
Non è libertà, ma seduzione e assoggettamento.
 
Questo libro è la confessione di Serena Mazzini, una professionista della comunicazione digitale che ha visto da vicino come funziona il gioco, e vuole svelarne i meccanismi nascosti.
È anche un viaggio nella cruda realtà dei social network per ripensare il nostro rapporto con essi, per immaginare insieme un futuro in cui la tecnologia sia al servizio delle persone e non del marketing o di interessi inconfessabili. 
  • Casi esemplari mostrano con chiarezza la distorsione di questo sistema: 
  • dalla sovraesposizione mediatica dei bambini Ferragnez a 
  • Ruby Franke, star dei family vlogging condannata per maltrattamenti sui suoi bambini, 
  • fino a MrBeast, un mercante di emozioni diventato miliardario grazie a un intrattenimento costruito sulla beneficenza. 
  • E poi ci sono genitori che trasformano i figli in star per trarne popolarità e profitto, 
  • i malati che tramutano la sofferenza in trend, 
  • i pedopornografi che sfruttano immagini nate per tutt'altri scopi, e 
  • i tecnocrati capaci di influenzare le decisioni politiche globali con il loro potere digitale. 
Se non ci opponiamo, non siamo solo vittime, ma complici. 
È ora di costruire, insieme, la lotta per la liberazione dai social.

 

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