«Con un cognome come Pappano non farai mai carriera». Questo si sentì dire agli esordi colui che è oggi tra i direttori d'orchestra più noti e celebrati al mondo.
Della determinazione a
migliorarsi appresa dai genitori, emigrati italiani a Londra da un piccolo
paese della Campania, Antonio Pappano ha fatto una regola di vita che lo ha
portato a dirigere nei maggiori teatri, da Oslo a Bruxelles, da Parigi a New
York.
In questa toccante testimonianza
sul potere della musica di trasformare l'esistenza, si volta indietro per
tracciare un primo bilancio del cammino fatto finora, tra successi e delusioni,
amicizie e collaborazioni, scommesse folli e colpi di fortuna.
Assecondando i movimenti dei
ricordi, come in una sinfonia, racconta dell'infanzia e dell'emozione della
prima opera diretta, del dialogo costante con le note di Wagner, Verdi, Mozart,
Rossini fino ai compositori contemporanei, svelando i segreti e le lezioni
sempre nuove che riesce a trarre da ogni esecuzione e dalla conoscenza
minuziosa delle opere e della loro storia.
Apre squarci illuminanti sul
«dietro le quinte», le prove e i contrasti prima di ogni spettacolo, in una
coinvolgente incursione nella memoria che colpisce per la vitalità con cui
ritrae le figure di sommi interpreti, come Plácido Domingo, e direttori del
calibro di Daniel Barenboim.
L'esito di questo meraviglioso
viaggio di scoperta è la voglia di restituire almeno in parte quanto ricevuto,
insegnando ai giovani, affinché attraverso la musica possano apprendere la
collaborazione, l'ascolto, la capacità di intonarsi agli altri.
Dalle pagine emerge immutata la stessa passione di quel bambino che accompagnava il padre al pianoforte e che ha ancora tanto da imparare,
perché scrive l'autore «non importa quante
volte ti chiameranno "maestro", non devi mai smettere di crescere»
Antonio Pappato
Figlio di genitori italiani
originari di Castelfranco in Miscano, (un piccolo borgo in provincia
di Benevento), emigrati a Londra come inservienti di un ristorante,
Antonio Pappano si appassiona alla musica sin da ragazzo grazie all'aiuto del
padre, un appassionato di musica operistica italiana che suonava per diletto il
pianoforte. Trasmessa al figlio la passione (in particolare per Puccini),
Antonio rivela buone doti di esecutore già a 12 anni, quando è in grado di
accompagnare al pianoforte alcuni giovani studenti inglesi di canto. Nel 1973 si
trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti, dove prosegue privatamente
gli studi di pianoforte, di composizione e di direzione d'orchestra.
Pur avendo studiato musica sin
dall'età di sei anni, Antonio Pappano si è formato al di fuori delle
istituzioni musicali e non ha conseguito alcun diploma, neppure in pianoforte,
a dispetto della perfetta padronanza che ne ha. Comincia ad essere conosciuto
nell'ambiente degli accompagnatori al pianoforte per i cantanti ed ottiene un
incarico per lavorare come assistente di alcuni direttori ospiti all'Opera di
Chicago.
Nel 1981 inizia a
collaborare con la New York City Opera.
Molto religioso e sensibile al
problema della divulgazione della cultura musicale, nel 1990 Pappano diventa il
direttore più giovane delle orchestre della Royal Opera House di Londra.
Nel 1992 Pappano
diventa direttore musicale del teatro La Monnaie/De Munt di
Bruxelles, in Belgio, fino al 2002.
Dal 2005 Pappano ricopre
l'incarico di Direttore Musicale dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di
Santa Cecilia di Roma.
Dal 2008 è commendatore
dell'Ordine al merito della Repubblica italiana e dal 2012 è
promosso cavaliere di gran croce.
Nel 2012 riceve la nomina a
cavaliere (Knight Bachelor) da parte della regina Elisabetta II.
Dal settembre 2023, Pappano diventa
direttore principale della London Symphony Orchestra.
Nessun commento:
Posta un commento