La Società Umanitaria è una delle istituzioni storiche di Milano.
Ente morale, è stata fondata nel 1893 grazie al lascito testamentario di
Prospero Moisè Loria, mecenate di origine mantovana, che dava all’aggettivo
“umanitaria” non il senso di semplice beneficenza elemosiniera, ma il valore di
un’assistenza concreta, mediante lo studio, l’istruzione, il lavoro.
Oggi l’Umanitaria prosegue la sua opera per l’elevazione intellettuale e morale dei cittadini, con una intensa attività sociale e culturale: con progetti
- contro la dispersione scolastica (il Programma Méntore) e
- contro l’isolamento di giovani e anziani (Corsi Humaniter),
- con i corsi universitari (Scuola Superiore per Mediatori Linguistici) e i
- corsi di formazione professionale (moda e design, trucco, panificazione, aree verdi),
- insieme ad una ricca programmazione culturale.
Passato il traguardo dei 125 anni, il radicamento sul territorio e la validità dei progetti in corso è la riprova che la Società Umanitaria abbia saputo “rilevarsi da sé medesima” e ritrovare il suo ruolo nella società contemporanea: un impegno serio e duraturo verso gli altri, per una cultura della convivenza, della civiltà, della solidarietà.
La Società Umanitaria ha luogo
nel centro di Milano, alle spalle del Palazzo di Giustizia, in un ex convento
francescano del ‘400, suddiviso in quattro chiostri rinascimentali ed un ex
refettorio – il Salone degli Affreschi –, le cui pareti affrescate sono un’eredità senza
prezzo.
Da qui, la Società Umanitaria
coordina e promuove le attività di tutte le sedi decentrate.
La MUSICA
Nel campo musicale la Società Umanitaria si pone certamente tra le realtà più considerevoli del panorama nazionale con una storia iniziata oltre un secolo fa all’insegna del Teatro del Popolo. L’obiettivo era quello di diffondere le migliori rappresentazioni artistiche fra i ceti popolari.
Fu così che, dal 1911 al 1967,
sul suo palcoscenico si avvicendarono i grandi nomi del concertismo
internazionale (da Rubinstein a de Sabata, da Stravinskij a Benedetto
Michelangeli, da Prokofiev a Toscanini), offrendo cultura di alto profilo
accessibile a tutti.
Con la ripresa delle attività
musicali dell’Ente, avvenuta nel 1985, pur mantenendo una forte predisposizione
verso l’educazione musicale del pubblico, si è deciso, considerate le mutate
circostanze storiche, di offrire un concreto sostegno ai giovani talenti
musicali italiani e stranieri.
Ecco perché le stagioni
concertistiche della Società Umanitaria sono, ormai da vent’anni,
studiate per la promozione della carriera professionale dei giovani artisti,
scoperti e selezionati attraverso il Concorso di esecuzione musicale
della Società Umanitaria, nato nel 1989 con una forma unica nel suo genere:
la competizione è infatti aperta a tutti gli allievi senza distinzione alcuna
di età, di corso o di strumento.
"I Concerti
dell'Umanitaria"
Nel celebrare la quarantesima
edizione de "I Concerti dell'Umanitaria", ci soffermiamo a riflettere
su un lungo percorso fatto di evoluzione e sperimentazione.
La storia della musica classica è, infatti, un racconto di innovazioni che, a partire dal Settecento fino ai giorni nostri, hanno trasformato e arricchito questa arte sublime.
Ogni epoca ha contribuito con
idee e tecniche rivoluzionarie, plasmandone il volto e le sonorità.
- Nel XVIII secolo, l’evoluzione dal Barocco al Classicismo introdusse forme più strutturate e armonie più chiare, gettando le basi per un nuovo modo di intendere la musica.
- Il Romanticismo, con figure come Beethoven, portò l’espressività personale al centro della composizione, trasformando la musica in un potente veicolo di emozioni.
- Il Novecento segnò un ulteriore cambiamento, con l'emergere di avanguardie come l'atonalità e il serialismo di Schoenberg, che ridefinirono i confini dell'armonia e del ritmo.
- Negli ultimi decenni, l'integrazione delle tecnologie digitali ed elettroniche ha aperto nuovi orizzonti, ampliando ulteriormente le possibilità espressive della musica classica e portandola verso territori inesplorati.
La stagione che celebriamo
oggi è il frutto di questo costante dialogo tra passato e futuro, un
laboratorio di sperimentazione continua che rende la musica classica sempre
viva, capace di rinnovarsi pur mantenendo la sua essenza.
Se la Stagione Concertistica
2024/2025 rappresenta, sotto il profilo tematico, un'opportunità preziosa
per esplorare nuove connessioni tra il patrimonio musicale classico e le ardite
sfide dell'innovazione contemporanea, dal punto di vista istituzionale essa
assume una valenza ancora più profonda. È infatti l'occasione per volgere lo
sguardo al nostro passato, ripercorrendo l’appassionato cammino intrapreso
esattamente quarant'anni fa, quando l'Ente decise di ridare vita alle sue
attività musicali, infondendo nuova linfa a una tradizione che oggi si rinnova
e si rafforza.
In un gioco di parole che ben si
presta all'importanza della ricorrenza, l'acronimo "XL" non
rappresenta solo la quarantesima edizione, ma diventa il simbolo del nostro
orgoglio: il privilegio di aver accompagnato, fin dagli esordi, giovani
musicisti che, esibendosi sul palco del nostro storico Salone degli Affreschi,
sono oggi protagonisti del concertismo nazionale e internazionale.
Con consapevolezza e determinazione, continuiamo a seminare per il futuro,
certi che i frutti del nostro lavoro fioriranno rigogliosamente.
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