Al Comune di Paderno Dugnano
Settore Pianificazione e Territorio
Via Grandi,15
Paderno Dugnano
e p.c. al
Sindaco del
Comune di Paderno Dugnano
e pc.ai Capigruppo consiliari di
PD, Insieme per Cambiare, Pac, Vivere Paderno
Dugnano, Paderno Futura
Oggetto: Parere sulla proposta di Variante Generale al Piano
di Governo del Territorio ai sensi dell’art.13 comma 3 della L.R.12/2005 e
s.m.i.
Premessa
In seguito agli incontri pubblici
del 4,8,13,15,18 settembre di illustrazione della Variante Generale del Piano
di Governo del Territorio, depositata prima
dell’Adozione ai fini della
consultazione ed acquisizione del parere delle parti economiche e sociali,
ci sembra che dal punto di vista dell’impianto complessivo e della struttura documentale la Variante operi
in continuità con l’impostazione del Piano di Governo del Territorio vigente,
costituendone, di fatto, un aggiornamento seppure di carattere generale.
La Variante, o meglio la revisione, del PGT vigente sembra
spinta da una urgenza, a nostro avviso, non comprensibile, che ha mortificato
la partecipazione pubblica, in particolare per il processo della VAS, non ha
prodotto alcun riscontro oggettivo sulla sostenibilità di un ulteriore
densificazione e ha confermato ancora un
consumo di suolo ingiustificato e anacronistico nel contesto dell’emergenza
climatica in corso e dello stato di impermeabilizzazione del nostro territorio,
seppur affermando una timida riduzione del consumo di suolo.
Riteniamo non affrontati in maniera esaustiva e adeguata le
tematiche relative all’Aria (traffico, trasporti pubblici), all’Acqua (Seveso, Vasche
di laminazione, Parco dell’Acqua) e appunto al Suolo (densificazione, bonifiche
e indici) ma ci soffermiamo oggi sugli aspetti più contraddittori, e
propedeutici di un ulteriore degrado ambientale del nostro territorio, per come
rappresentati negli Ambiti proposti.
Ambiti di
trasformazione, rigenerazione urbana e residenziali di recente formazione
Dai documenti pubblicati emerge la volontà
di ridurre/svuotare gli Ambiti di trasformazione creando i sub ambiti oppure
inserendo le relative aree nel piano delle regole.
Si giustifica questa scelta con la volontà di agevolare gli interventi e
semplificare le procedure. Da queste scelte sembra emergere che la
preoccupazione maggiore sia quella di esercitare l’attività e il potere di
pianificazione urbanistica limitandola alla individuazione in astratto delle
destinazioni delle zone del territorio comunale ed in particolare alla
possibilità e ai limiti edificatori delle stesse connesse al diritto di
proprietà. Al contrario, l’attività urbanistica e il potere di pianificazione
dovrebbero essere ispirate ed esercitate con l’idea che, per mezzo della
disciplina dell’utilizzo delle aree, si realizzano anche finalità economico –
sociali della comunità locale in relazione alle effettive esigenze di
abitazione della comunità ed alle concrete vocazioni dei luoghi, dei valori
ambientali e paesaggistici, alle esigenze di tutela della salute e quindi della
vita salubre della comunità radicata sul territorio attraverso una riflessione
sul proprio futuro con le decisioni dei propri organi elettivi e, prima ancora,
attraverso la partecipazione dei cittadini al procedimento pianificatorio.
In particolare segnaliamo:
Ex AT1, Gallieni Viganò Marazzi
La relazione illustrativa della variante
propone la reinterpretazione della dorsale della Comasina quale boulevard
territoriale, il consolidamento del terminale nord del boulevard, la
riqualificazione diffusa di Palazzolo valorizzando l’elevata accessibilità
offerta dalla tranvia.
La variante propone lo stralcio dell’AT1
dal Documento di Piano e la trasformazione delle aree di proprietà unitaria di
maggiore dimensione in un “ambito soggetto a Permesso di Costruire Convenzionato”
nel Piano delle Regole inquadrato negli ambiti consolidati a funzione
produttiva ad alta trasformabilità al fine di semplificare e agevolare
l’attuazione dell’intervento di riqualificazione, anche a vantaggio delle
attività economiche tutt’ora attive che erano ricomprese nell’originario
perimetro del AT1. Le aree residuali saranno trattate come tessuto consolidato
disciplinato dal Piano delle Regole.
Si tratta di aree in gran parte dismesse
da oltre 30 anni e di proprietà di società immobiliari/finanziarie che non sono
motivate al perseguimento del bene comune ma solo al raggiungimento valori
economici. Spetta invece all’amministrazione bilanciare questi interessi che
qualche volta sono in contrasto fra loro.
Crediamo che al fine di perseguire gli
obiettivi dichiarati dalla proposta di variante, oltre a quelli del risanamento
del degrado ambientale, della bonifica delle aree, alla realizzazione della
città pubblica, sia necessario mantenere l’unitarietà di un progetto di
trasformazione guidato dall’amministrazione. Il frazionamento degli interventi
potrebbe vanificare gli obiettivi di interesse comune dichiarati dalla
relazione.
Proposta
Si propone di mantenere l’ambito di
trasformazione modificando il perimetro per includere le nuove aree dismesse
della porzione di territorio tra la Comasina, il canale Villoresi, via Serrati.
Ex AT3, Metalli Preziosi
La relazione illustrativa della variante
prevede la conferma nel Documento di Piano come Ambito di Trasformazione con un
nuovo perimetro, stralciando la porzione già attuata che sarà disciplinata dal
Piano delle Regole. Al fine garantire maggiore efficacia allo strumento
urbanistico si ritiene opportuno, anche in considerazione della specifica
localizzazione del sito che si interfaccia con il boulevard territoriale e con
le aree centrali di Paderno, prevedere una ampia flessibilità funzionale e una
possibile attuazione per parti dell’AT, consentendo la suddivisione in Unità
Minime di Intervento autonome ma soggette a pianificazione unitaria
preliminare.
Si pensa invece che l’ampia flessibilità che si vuole concedere alla
realizzazione di questo ambito rischia di compromettere gli obiettivi e le
prescrizioni che vengono poste. A dimostrazione di ciò la suddivisione in sub
ambiti e la realizzazione di uno di essi non ha contribuito a nessuno degli
obiettivi che furono indicati nel PGT vigente, bonifiche, connessioni
ambientali ecc., parte degli oneri furono utilizzati per finanziare
realizzazioni pubbliche lontane dal comparto.
Proposta
Si propone di cancellare la previsione
della realizzazione in Unità minime di intervento, o quantomeno condizionare la
realizzazione non solo alla progettazione unitaria ma anche alla realizzazione
degli obiettivi pubblici. Tra questi: si dovrà compensare la rilevante
impermeabilizzazione del suolo avvenuta con la realizzazione del sub-ambito AT3
S2
Ex AT4, Tonolli
La relazione illustrativa della variante
prevede la conferma nel Documento di Piano come Ambito di Trasformazione e
Rigenerazione
Anche per questo ambito si vuole segnalare che una parte rilevante della
superficie che si trova a sud con il confine di Cormano è costituita da aree
piantumate e da aree sulle quali in passato insistevano le case dei dipendenti
della ex Tonolli e quindi probabilmente non interessate da inquinamento
ambientale. Inoltre queste aree per la loro rilevanza quantitativa insieme a
quelle dell’AT5 potrebbero contribuire al risanamento del quartiere.
Proposta
a)
Si propone di
inserire nelle prescrizioni il mantenimento delle aree libere da edificazione;
b)
L’inserimento nel
progetto di funzioni e attività che possano contribuire alla riqualificazione
urbanistica e sociale del Villaggio Ambrosiano.
Ex AT5, SIMI
La relazione illustrativa della variante
propone lo stralcio di questa previsione dal Documento di Piano eliminando
l’Ambito di Trasformazione, riportando la regolamentazione delle aree
interessate come da tessuto consolidato del Piano delle Regole, in relazione
alle destinazioni funzionali attualmente in essere, in gran parte produttive poste
a cavallo del confine comunale con Cormano e al Piano dei Servizi per la
politica sulle attrezzature urbane che viene confermata.
L’ambito previsto dal PGT vigente,
nonostante sia stato frazionato in sub ambiti, non è stato realizzato. Il suo
perimetro interessa porzioni di aree di una zona più vasta che in parte
maggiore è situata sul territorio del comune di Cormano.
Al fine di raggiungere gli obiettivi
dichiarati, oltre naturalmente agli interventi di bonifica e di risanamento del
degrado ambientale, sarebbe necessario, in dialogo con il comune di Cormano,
mantenere l’unitarietà del progetto urbanistico attraverso l’iniziativa
pubblica. Il frazionamento degli interventi potrebbe vanificare gli obiettivi
di interesse comune.
Proposta
Si propone di mantenere l’ambito di
trasformazione AT5 eliminando i sub ambiti, indicando negli obiettivi:
a)
la progettazione con
il comune di Cormano
b)
L’inserimento nel
progetto di funzioni e attività che possano contribuire alla riqualificazione
urbanistica e sociale del Villaggio Ambrosiano.
Ambito di via 2 giugno
Il “Polo della residenza convenzionata”
(RE6) : va eliminato perché è un’area destinata a servizi per la quale
l’iniziativa pubblica dovrebbe prevedere la trasformazione in Parco a
completamento di un adeguato contesto urbano per la Casa di Comunità prevista
nel Palazzo ex Inam. (vedi anche la viabilità e i parcheggi su via 2 giugno e
un collegamento ciclo pedonale con via Grandi).
ARU 1: Palazzolo - ex La Rosa Manichini
Tutti i vincoli da rispettare (in particolare:
quelli idraulici, stradali e ferroviari) devono essere esplicitati chiaramente
in fase di variante al PGT, per capire il possibile perimetro di un intervento
e la sua natura, escludendo se necessario, anche eventuali ipotesi di
manutenzione ordinaria e / o straordinaria degli immobile esistenti. Anche in
questo caso, la vicinanza della ferrovia suggerisce interventi di edilizia
sociale o per la “Città pubblica”. Inoltre ci sembra in contraddizione l’idea
di un altro sotto passo ciclo-pedonale sulla via M.Sabotino oltre a quello già
esistente e funzionante. Nuovo sottopasso che renderebbe difficile la
sopravvivenza del piccolo comparto commerciale e anche molto problematica
l’accessibilità al comparto Rosa Manichini. E’ altresì da escludere l’ipotesi
di residenza privata sulle aree ed edifici oggi di proprietà pubblica.
Piano
delle regole
La
volontà di mantenere l’indice unico 0,35mq/mq per tutte le zone, non risponde
affatto alla complessità e alle esigenze del nostro territorio, ma assegnare volumetrie
alle aree connesse al diritto di proprietà, invece vanno perseguite le finalità
economiche e sociali della comunità locale in relazione alle effettive esigenze
di abitazione e alle concrete vocazioni dei luoghi, dei valori ambientali e
paesaggistici, alle esigenze di tutela della salute e quindi della vita salubre
della comunità radicata sul territorio.
Proposta
Si
propone di ridurre comunque l’indice unico ritenuto troppo elevato.
Nel
piano delle regole:
* Eliminare il ricorso alla
monetizzazione
* Togliere gli ambiti
destinati alla grande distribuzione
* Valorizzare le aree libere
* Valorizzare le aree di
protezione ambientale
* Nel
contesto della sostenibilità energetica è opportuno incentivare tutte le opere
destinate al risparmio energetico e le
iniziative per agevolare / sostenere le comunità energetiche.
p.Il Circolo Culturale Restare Umani -Il Presidente : Ottorino
Pagani