Restare Umani
Circolo Culturale di Paderno Dugnano
mercoledì, novembre 26, 2025
Molto toccante l'incontro con Wael Al-Dahdouh - qui il video completo dell'evento
Il Circolo dei Lettori - Presentazione del libro: "Amore: prigione o libertà?" di Pietro Del Soldà - 27 novembre - ore 18:30 - Casa Manzoni a Milano
Giovedì 27 novembre, alle ore 18:30, a Casa Manzoni, incontro sul tema Amore: prigione o libertà? Ma può davvero convivere l’amore con la libertà?
Partendo dal mito platonico della metà perduta, e facendo ricorso a romanzieri contemporanei come Eshkol Nevo e Sally Rooney, Pietro Del Soldà, autore del saggio Amore e libertà. Per una filosofia del desiderio (Feltrinelli, 2025), affronterà questa domanda contemporanea, dai risvolti talora tragici.
Alberto Riva, giornalista e scrittore, introdurrà il nostro ospite.
L’incontro si terrà in presenza, a ingresso libero fino a esaurimento posti, e sarà trasmesso in diretta streaming sul nostro canale YouTube.
martedì, novembre 25, 2025
L' Associazione NON UNO DI MENO alla Scuola GRAMSCI per il 25 Novembre - Giornata contro la Violenza sulle donne
I volontari di Non Uno Di Meno, che da qualche settimana tengono un Corso di Alfabetizzazione di Italiano alla Scuola Gramsci a supporto dei ragazzi stranieri arrivati da poco tempo in Italia, sono stati invitati alla rappresentazione organizzata per la Giornata Contro la Violenza sulla Donna
Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
L’obiettivo, da quando l’Onu la
istituì nel 1999, è quindi “l’eliminazione”.
L’eliminazione dalle giornate
delle donne di tutto il mondo della paura di essere picchiate e uccise,
sottomesse e sottovalutate, non rispettate nella propria identità e
libertà.
La violenza è fisica,
psicologica, economica: è pervasiva, si infila nel linguaggio, nelle
consuetudini, nell’inerzia dei privilegi che diventano “norma”, nelle case e
negli uffici, lungo le strade, nei conti in banca.
In una parola, la
violenza di genere è strutturale.
Non un’emergenza, non un’onda
anomala che passa e magari non torna più.
I dati, anche quelli italiani, ci
dicono – ci gridano – che torna. Puntuale e feroce.
Nel nostro Paese diminuiscono gli
omicidi, non i femminicidi.
Che cosa possiamo fare allora quando si alza la marea? Molte cose.
Per esempio educare ragazzi e
ragazze a comprendere e gestire in modo adeguato il fenomeno…
Uno spettacolo molto bello, in
cui ragazze e ragazzi hanno potuto esprimere le loro competenze, cantando,
ballando, recitando, suonando, disegnando.
BRAVI DAVVERO!
Inaugurata la mostra "Contro la violenza economica di genere" presso la sede SPI -CGIL di Paderno Dugnano
La violenza fisica può assumere
livelli via via più gravi, ne sono stati descritti 30 gradi, fino ad arrivare a
quello estremo, il femminicidio.
Nel 2025, sino all’8 novembre (data in cui NUDM aggiorna mensilmente l’elenco), sono state uccise 91 donne, ma nel frattempo, a questa orribile lista, se ne sono aggiunte altre … e in Lombardia se sono stati commessi circa il 30%....
Ma veniamo alla violenza economica: è il volto nascosto della violenza contro le donne, è difficile da riconoscere, è un fenomeno pervasivo e molto diffuso che si cela dietro comportamenti ancora culturalmente giustificati ed accettati dal fenomeno del patriarcato, e per questo difficile da rappresentare con dati puntuali.
Circa il 30 % delle donne
dipendono economicamente dal partner o da un altro familiare.
Per questo la violenza economica
si verifica più spesso nella sfera familiare e avviene quando vengono messi
in atto comportamenti che impediscono e/o ostacolano la sua indipendenza
economica, fino a controllare e a danneggiare la donna.
Ogni donna dovrebbe poter
lavorare.
Ogni donna dovrebbe
poter gestire i soldi che guadagna, senza chiedere il permesso a
nessuno.
Perché gestire in autonomia le
finanze è importante per rafforzare l’indipendenza e la sicurezza
economica delle donne.
Se le donne non lavorano o sono
sottoccupate, sottopagate o finanziariamente sfruttate (gender gap), la
dipendenza economica nei confronti del marito o del compagno si può trasformare
in una particolare forma di violenza psicologica, più subdola, perché meno
visibile della violenza fisica o sessuale:
La violenza economica,
che si realizza attraverso forme di controllo finanziario, raggiunge circa
il 30% tra le varie forme di violenza esercitata sulle donne.
Una donna che subisce una
violenza economica è impedita od ostacolata all’accesso al reddito e ai conti
familiari, alla ricerca e il mantenimento di un lavoro, a disporre di denaro
proprio.
Il Report GENDER GLOBAL GAP misura annualmente lo stato attuale e l’evoluzione della parità di genere a livello mondiale, considerando 4 parametri chiave
- Partecipazione e opportunità economiche,
- Livello di istruzione,
- Salute e sopravvivenza,
- Emancipazione politica
Globalmente, su 147 paesi
analizzati, l’Italia risulta al 87° posto !
Le donne sono più laureate e in genere più
brave degli uomini, ma nel mondo del lavoro risultano meno pagate, almeno il
10% in meno (e il gap aumenta con inquadramenti più alti).
La violenza economica colpisce
circa il 25% delle donne, arrivando persino al 40% in alcune regioni
italiane. E’ un abuso meno evidente, che troppe volte passa inosservato e
stenta ad essere percepito ma, non per questo, è meno grave degli altri.
Si tratta di una violenza
meschina, nascosta, che può sfociare in violenza psicologica e spesso anche
fisica.
Nella mostra vengono riportate Le
BUONE REGOLE ( 11 ) da seguire per ridurre la DIPENDENZA ECONOMICA e
contrastare la VIOLENZA ECONOMICA DI GENERE.
Consiglio a tutte /tutti di
leggerle e di farle proprie
E’ necessario sensibilizzare e educare TUTTI ad un comportamento diverso, a un modo diverso di relazionarsi: delle donne, ma soprattutto degli uomini.
Perché questi reati, non
dimentichiamolo mai, li compiono gli uomini!