mercoledì, settembre 03, 2025

Greta Thunberg partecipa all' iniziativa di flottiglia civile denominata Global Sumud Flotilla

Ecco una sintesi del pensiero di Greta esposto qualche giorno fa su "Il Manifesto".
“Quello che stiamo facendo con questa iniziativa della flottiglia umanitaria è usare i nostri corpi, i nostri nomi, i nostri privilegi per fare qualcosa di concreto e porre fine alla nostra complicità in questo genocidio.
E se possiamo fare qualsiasi cosa per spingere la gente a parlare di più di Gaza, per mandare il messaggio che il mondo non ha dimenticato la Palestina o Gaza, allora dobbiamo farlo.
Qualunque siano i rischi che affrontiamo, non sono nulla rispetto a quelli che i palestinesi vivono quotidianamente. Il rischio che corrono per il semplice fatto di esistere, o usare la propria voce per diffondere le loro storie. Quello che stiamo facendo noi è il minimo indispensabile.”
“Nell’organizzare questa missione stiamo ascoltando e rispondendo agli appelli dei palestinesi, che chiedono ai popoli del mondo libero di agire, di interrompere la loro complicità e di farsi avanti quando i nostri governi non lo fanno.
Ma bisogna anche ricordare che non si tratta soltanto di consegnare cibo, latte in polvere o altri aiuti. Serve un approccio sistemico. Serve la fine dell’occupazione, la fine dello stato di apartheid. Serve che tutti in Palestina possano vivere, che tutti possano vivere liberi e con giustizia dal fiume al mare. E serve decolonizzare il mondo.”
Molti mi chiedono perché mi importi della Palestina se sono un’attivista per il clima. Io davvero non capisco come non si possa vedere il legame.
Agiamo sempre in coerenza con gli stessi valori: giustizia, libertà, sostenibilità, benessere umano e planetario. È lo stesso sistema che provoca genocidi, che distrugge gli ecosistemi, la biosfera, l’atmosfera, destabilizzandola.
E se restiamo uniti, siamo molto più forti e molto più capaci di abbattere quei sistemi.
Per me è la stessa lotta. Non possiamo avere giustizia climatica senza una Palestina libera, perché non possiamo avere giustizia climatica senza giustizia sociale.”
Infine, alla domanda se non provi un po’ di paura, Greta risponde:
“Ho terrore del silenzio del mondo. Ho terrore del fatto che sembriamo aver perso il senso della nostra umanità. Che le persone possano andare avanti con la propria vita quotidiana facendo finta che non stia succedendo nulla, mentre assistiamo in diretta a un genocidio trasmesso in streaming. È questo che mi terrorizza.”

Tanto di cappello a Greta...

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