martedì, giugno 17, 2025

PROGRAMMA della FESTA del PARCO BORGHETTO - Luogo del Cuore FAI


 

Mentre si fa sesso è grave pensare ad altre persone?

da l'Internazionale del 6 giugno 2025 di Pauline Verduzier, Le Temps, Svizzera

Immaginare di stare con qualcun altro quando si è a letto con il partner può scatenare il senso di colpa. Tuttavia queste fantasie sono molto comuni e aumentano l’eccitazione e il piacere.

Vi è mai capitato di pensare a una persona diversa dal vostro part ner mentre fate l’amore? Che questo pensiero si sia insinuato nella vostra mente o invece lo abbiate rievocato apposta per eccitarvi di più, la cosa potrebbe avervi turbato, o magari vi ha fatto sentire in colpa. Sappiate però che è molto comune e che è facile trovare perso ne che hanno avuto la stessa esperienza. 
 Louise ha 34 anni, conduce podcast e non si sente affatto in colpa per le fantasie che le vengono in mente mentre fa sesso con il suo partner. La prima volta che le è capitato, quest’ultimo le stava praticando un cunnilingus. 
Si è sorpresa a ripensare a un uomo che aveva incontrato a una festa. Avevano parlato e lei si era sentita attratta da lui. Ha quindi ripensato al loro flirt: “Rivedevo il suo sguardo su di me, quel suo modo di sorridere. Non c’era stato niente di fisico, ma una notte l’ho sognato e sono accadute un sacco di cose!”. Quando è successo non ne ha parlato con il compagno per paura di ferirlo, anche se secondo lei questo non mette affatto in discussione la loro relazione o attrazione. “Non posso dire che non fosse strano, perché lo era, ma in fondo credo sia sano che pensieri di questo tipo possano nutrire il mio desiderio”. In seguito Louise ha visualizzato anche il personaggio di Jamie Fraser della serie Outlander, interpretato dall’attore Sam Heughan. 
“È scolpito come un dio greco. All’epoca ero incinta e gli ormoni aumentavano la mia libido”, contestualizza. “Stavo facendo sesso con il mio ragazzo. Ho chiuso gli occhi e l’immagine di quell’attore si è incollata sulla mia retina senza che io potessi fare nulla. Lo vedevo nudo e sostituiva il mio partner che in quel momento si stava occupando di me. È stato davvero eccitante”. Lei e il suo compagno stanno insieme da sette anni, adesso si sente abbastanza a suo agio da parlargliene e ne ridono insieme. Per Louise queste fantasie non sono un problema per la coppia, e non le considera un inganno nella maniera più assoluta. “Penso che si possa essere eccitati da altre persone e non mi sento a disagio nel provare queste sensazioni. Credo che aiutino a esaltare il desiderio, che io poi reindirizzo nella relazione. Anche se so che può sembrare strano fantasticare su un altro uomo mentre faccio sesso”. 

 Lista della spesa 

La neuroscienziata e sessuologa Aurore Malet-Karas spiega che non c’è da preoccuparsi: essere attraversati da pensieri di ogni sorta durante i rapporti sessuali, comprese le fantasie, è frequente e normale. L’autrice di Cerveau, sexe et amour (2024) distingue due tipi di pensieri, quelli “intrusivi” e quelli che si rievocano per la propria eccitazione. Il primo caso, l’irruzione di immagini sessuali esterne, può turbare alcune persone. 

“Per esempio si può ripensare a un ex o una ex perché si sta facendo qualcosa che ce li ricorda. Alcune persone possono innervosirsi o sentirsi in colpa. Però è difficile per il cervello restare concentrato su una cosa sola, è normale passare da un pensiero all’altro. Lo si vede quando si prova a praticare la meditazione”. È proprio a causa di questo flusso per manente di pensieri che durante il sesso può venirci in mente, senza volerlo, la lista della spesa o una pratica amministrativa. E può accadere anche con ricordi o immagini eccitanti. 

Nel secondo caso le persone pensano a qualcun altro per amplificare o mantenere il loro desiderio. La sessuologa osserva che tra i suoi pazienti questo capita in particolare ad alcuni uomini che pensano alla loro partner in altre posizioni o anche ad altre donne, attraverso visualizzazioni mentali che li aiutano a mantenere l’ere zione. “Alcuni mettono in scena un’altra situazione nella loro testa, forse perché hanno paura di perdere l’erezione, o an che solo per eccitarsi”. 

Per Malet-Karas è un buon metodo che può contribuire ad aumentare il piacere, a patto che non avvenga in modo sistematico e non sia asso ciato all’ansia. A Fabio (nome di fantasia), che vive nella cittadina svizzera di Vevey e ha 48 anni, è capitato di pensare a una collega o a un’attrice mentre faceva l’amore con la sua compagna. Per esempio a Juliette Binoche nel film L’insostenibile leggerezza dell’essere oppure a Liv Tyler: “È il tipo di  donna per la quale provo attrazione”, dice.

“Posso anche rivivere nella mente una scena di un film o di un racconto erotico. Questo fa aumentare l’eccitazione e il piacere in modo esponenziale”. Fabio spiega di averlo fatto spesso nei primi anni della sua relazione, quando lui e la sua compagna avevano un ritmo sessuale sostenuto, per mantenere l’erezione e poter avere più rapporti di seguito. 

Oggi capita di meno, perché la loro sessualità si è diradata e la penetrazione è diventata meno centrale: “Ora è meno grave se l’erezione non dura e non è potente come prima”, spiega. “Penso a vivere il momento e presto più attenzione a quello che accade. Ho meno bisogno di altri stimoli. Può bastare lo sguardo della mia compagna, il suo odore, il suo tocco. Ma ciò non toglie che quei pensieri possano tornare, e non penso di dovermi autocensurare”. 

Alcuni studi in ambito neuroscientifico dimostrano che il semplice fatto di pensare a un’azione stimola regioni cerebrali vicine a quelle che si attivano per compie re l’azione stessa. Secondo Malet-Karas la stimolazione di queste regioni amplifica la risposta fisica. “Del resto per molte persone la stimolazione fisica non basta a provocare l’orgasmo”, sottolinea. “Deve essere accompagnata da un’eccitazione psicologica o mentale”. 

 Non c’è dunque da stupirsi se le perso ne fanno ricorso a pensieri di questo tipo per provare piacere, come capita a Camilla, una regista di 28 anni. Per lei questo avviene in un miscuglio d’imbarazzo ed estasi. Da qualche tempo pensa spesso agli uomini con cui ha avuto delle avventure mentre fa sesso con il suo compagno. “Stiamo insieme da sei anni e dal punto di vista sessuale le cose vanno benissimo. Ma qualche volta l’ho tradito con uomini con cui avevo un’intesa sessuale e quelle immagini mi restano in testa”, confida. “Mi è capitato di chiudere gli occhi e immaginarne uno al posto del mio ragazzo. Per poco non dicevo il suo nome”. 

Questa situazione la stressa e la fa stare male, ma al tempo stesso le permette di godere tutte le volte. “Queste immagini arrivano nel mio cervello senza che io ne abbia coscienza. Ma poiché mi provocano piacere, finisco per rievocarle, dicendomi al tempo stesso che non dovrei farlo”, racconta. “È inquietante, ma è grazie a questi pensieri che riesco a provare così tanto piacere”.

domenica, giugno 15, 2025

Il Parco Borghetto è UFFICIALMENTE un "Luogo del Cuore" FAI - Festeggiamo Domenica 22 Giugno






 

Gli studenti cinesi sono una risorsa preziosa

da L'Internazionale del 06 giugno 2025 di  Shen Lu, Liyan Qi e Ming Lit, The Wall Street Journal, Stati Uniti

L’amministrazione Trump vuole cancellare i visti a molti cinesi che studiano nelle università statunitensi. Una misura che colpirebbe i bilanci degli atenei e la competitività degli Stati Uniti.

Il 28 maggio l’amministrazione Trump ha detto che adotterà misure “aggressive” per cancellare i visti concessi per motivi di studio ai cine si, una decisione che potrebbe togliere al le università risorse economiche e giovani di talento. 

Giorni prima la Casa Bianca aveva annunciato un provvedimento (in seguito bloccato da un tribunale) per impedire ad Harvard di ammettere studenti stranieri, nell’ultimo atto della guerra scatenata dal presidente contro il più prestigioso ateneo del paese. 

Le università statunitensi hanno cominciato ad accogliere molti cinesi dopo la crisi finanziaria del 2008, che aveva colpito duramente i bilanci. In genere questi studenti pagano l’intera retta, quindi garantiscono una fonte di entrate fonda mentale. 

Negli atenei più prestigiosi rap presentano ormai un grossa parte del corpo studentesco, e dopo la laurea molti ot tengono importanti incarichi nel settore della scienza e della tecnologia. Secondo gli esperti, il calo delle loro iscrizioni potrebbe incidere pesantemente non solo sulle risorse delle università ma anche sul la competitività degli Stati Uniti. 

La pressione nei confronti degli studenti cinesi è aumentata dopo il ritorno di Trump alla Casa Bianca. I parlamentari repubblicani hanno chiesto di non concedere altri visti e di impedire a quelli già nel paese di accedere ai laboratori dei campus per motivi di sicurezza nazionale. 

Molti ragazzi e ragazze hanno già cominciato a valutare le alternative, mentre il ministero degli esteri di Pechino ha criticato Trump accusandolo di discriminare i cinesi per motivi politici. Anche se di recente è stata superata dall’India come principale paese di provenienza degli studenti internazionali, dalla Cina continua ad arrivare il maggior numero d’iscritti ai corsi di laurea, quindi il paese resta il principale acquirente dei servizi legati all’istruzione.

Nel 2023 gli studenti cinesi hanno speso 14,3 miliardi di dollari, il 21 per cento in più rispetto a quelli indiani (11,8 miliardi). Interessati alle scienze Alcune ricerche mostrano che la sospensione dei visti per gli stranieri riduce l’in novazione negli Stati Uniti. 

Negli anni venti del novecento il congresso introdusse un sistema di quote che ridusse l’immigrazione dell’80 per cento. Secondo un’indagine condotta da alcuni professori della New York university, il numero di scienziati stranieri che si trasferivano nel paese diminuì drasticamente, causando un forte calo delle invenzioni. 

Oggi i cinesi che arrivano negli Stati Uniti studiano soprattutto scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (le cosiddette materie stem), e sono guardati con sospetto. A gennaio Jim Risch, senatore repubblicano dell’Idaho, ha dichiarato che ogni studente stem proveniente dalla Cina è “un agente del Partito comunista”. 

Le associazioni studentesche contestano la tesi secondo cui questi giovani tornerebbero subito in Cina dopo la laurea, e sottolineano invece che molti fanno il possibile per rimanere negli Stati Uniti. Nel 2023 l’83 per cento dei cinesi che avevano completato un dottorato in ambito scientifico tra il 2017 e il 2019 viveva ancora nel paese, una percentuale più alta rispetto agli altri studenti internazionali. 

Durante una conferenza online ad aprile, Steven Kivelson, fisico teorico dell’università di Stanford, ha detto che la Cina è la principale fonte di talenti per gli Stati Uniti. “Ma ora questa risorsa è in grande pericolo”, ha aggiunto. 

sabato, giugno 14, 2025

Mostra: DOROTHEA LANGE al Museo Diocesano

Mostra fotografica di DOROTHEA LANGE al Museo Diocesano in Piazza Sant’Eustorgio, 3 Milano. Dal 15-05-2025/ 19-10-2025

DOROTHEA LANGE – Chiostri di Sant’Eustorgio

Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino presenta la mostra Dorothea Lange, a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi, che attraverso 140 di scatti celebra la fotografa americana a 130 anni dalla nascita.

Un percorso che ha inizio tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, quando la Lange si fa testimone cruciale di alcuni degli eventi epocali che avrebbero modificato l’assetto economico e sociale degli Stati Uniti, su tutti il crollo di Wall Street, e che la spingono ad abbandonare il mestiere di ritrattista per documentare l’attualità. Tra questi c’è il viaggio che nel 1935 intraprende con l’economista Paul S. Taylor, che sposa alcuni anni dopo, per raccontare le drammatiche condizioni di vita in cui versano i lavoratori del settore agricolo delle aree centrali del Paese, colpito dal 1931 al 1939 da una dura siccità, il fenomeno delle Dust Bowl, le ripetute tempeste di sabbia raccontate anche da John Steinbeck nel romanzo Furore (1939) e nella sua versione cinematografica di John Ford (1940), ispiratosi proprio alle fotografie scattate da Lange.

L’adesione al programma governativo Farm Security Administration, nato con lo scopo di promuovere le politiche del New Deal, consente a Lange di viaggiare per gli Stati Uniti e raccontare i luoghi e i volti della povertà. Dalle piantagioni di piselli della California a quelle di cotone degli Stati del Sud, dove la segregazione razziale genera forme di sfruttamento particolarmente degradanti, Lange realizza migliaia di scatti, raccogliendo storie e racconti riportati nelle dettagliate didascalie che accompagnano le opere. È il contesto in cui nasce Migrant Mother, il ritratto di una giovane madre disperata che vive con i sette figli in un accampamento di tende e auto dismesse, immagine che diventerà poi iconica.

Un altro importante nucleo di scatti di cui si compone la mostra risale agli anni della Seconda Guerra Mondiale, che per gli Stati Uniti inizia nel 1941 con il bombardamento giapponese di Pearl Harbor, ed è dedicato proprio alla popolazione americana di origine giapponese internata in campi di prigionia dal governo americano a seguito dell’entrata in guerra.

Anche in questo caso Lange lavora su incarico del governo, nonostante lei e il marito abbiano espresso pubblicamente il proprio dissenso: i suoi scatti documentano l’assurdità di una legge razziale e discriminatoria e di come questa abbia stravolto la vita di migliaia di persone ben inserite nella società, costringendole ad abbandonare le proprie case e le proprie attività.

Attraverso le sue eccelse qualità di reporter e ritrattista, Lange riesce ad affrontare contesti complessi e drammatici, raccontando le esperienze personali e il vissuto emotivo di ogni persona incontrata lungo il percorso, evidenziando al tempo stesso come le scelte politiche e le condizioni ambientali possano ripercuotersi sulla vita dei singoli e cambiarne drasticamente le esistenze, fornendo ancora oggi spunti di riflessione su temi come la povertà, la crisi climatica, le migrazioni e le discriminazioni.

 

  • Ingresso diurno alla mostra
    Martedì – Domenica, ore 10-18 (da piazza S. Eustorgio, 3)
    La biglietteria chiude alle ore 17.30
    Intero: 9€ / Ridotto: 7€
    E’ possibile acquistare l’ingresso online: CLICCA QUI

 

  • Ingresso serale alla mostra
    Lunedì – Domenica, ore 17.30-22.30 (da Corso di Porta Ticinese, 95)
    Ultimo ingresso in mostra alle ore 22.00
    In orario serale è attiva unicamente la formula 12 € prima consumazione a InChiostro Bistrot e ingresso mostra
    In orario serale non è possibile preacquistare o prenotare l’ingresso alla mostra
    Non sono attive riduzioni e gratuità. Non è possibile accedere con Abbonamento Musei Lombardia

 

venerdì, giugno 13, 2025

Piccolo manuale sessuale per l’uomo femminista

da l’Internazionale del 14/11 2024 di Maïa Mazaurette, Le Monde, Francia

La rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, il processo per gli abusi subiti da Gisèle Pelicot, il verdetto del processo all’attore e regista francese Nicolas Bedos, l’apertura e il rinvio del processo a Gérard Depardieu, l’aumento del 10 per cento del numero di casi di violenza domestica: che dire, gli ultimi giorni non sono stati affatto propizi per la libido femminile. In questi tempi di reazioni violente al femminismo, la sessualità è più che mai una zona di lotta, ma anche potenzialmente uno spazio di riparazione. Ecco, quindi, la mia guida pratica per gli uomini che hanno scelto di restare nostri alleati sotto le coperte.

1. Accettare la seduzione

Prendere in considerazione il punto di vista delle donne è uno dei più grandi progressi femministi degli ultimi anni, quindi partiamo ricordando che la parità a letto comincia, idealmente, nella fase della seduzione. Sì, le donne sono interessate ai corpi degli uomini! Per favorire gli scambi carnali e restituire alle vostre partner quella forma di cortesia che consiste nel farsi belle per l’altro, non esitate a sfoderare il doppio armamentario della seduzione passiva (impegnandovi sul vostro corpo, l’abbigliamento, gli accessori) e di quella attiva (migliorando il comportamento, il linguaggio, la capacità di creare atmosfere favorevoli).

  • Riviste consigliate: per imparare a vestirvi, correte su L’Etiquette, la rivista dell’eleganza maschile. Per migliorare il vostro aspetto, scegliete le pagine di bellezza di GQ Magazine (ci sono anche consigli su fitness e profumi).

2. Rispettare il consenso

Non costringere la partner a fare sesso è ovviamente fondamentale. Il problema dei fondamentali, però, è che tendiamo a non aggiornarli mai (ha detto una certa rubrichista che si ostina a cucinare la carbonara con la panna), e negli ultimi anni le regole sono cambiate molto. Conoscete i cinque principi utili a evitare le costrizioni? Lasciate che vi aiuti: il consenso deve essere libero, informato, specifico, reversibile ed entusiasta.

Oltre a queste semplici regole, vi invito a tenere conto di eventuali tendenze sacrificali della vostra partner: le donne sono spinte fin dall’infanzia ad anteporre i desideri altrui ai propri. Date queste condizioni, è meglio essere attenti e consapevoli per evitare tattiche di pressione: non definite i vostri desideri “bisogni”, non insistete, non usate il ricatto sentimentale e fate caso ai consensi espressi con riluttanza.

  • Sito consigliato: la pagina sul consenso del Crips Ile-de-France approfondisce i principi fondamentali, per iscritto e anche in video.

3. Tenere conto del carico di lavoro mentale

Per evitare tensioni nella relazione che portino a blocchi nell’intimità, può essere utile fare un rapido inventario di chi fa cosa. Questo vale per l’organizzazione pratica del rapporto sessuale (chi controlla che la camera da letto e i corpi siano ragionevolmente accoglienti), per la contraccezione (quale corpo è responsabile, quali sono le conseguenze, chi si occupa della logistica, chi paga), per l’erotismo (chi compra i sex toys e la biancheria sexy), e anche per lo sbocciare del desiderio (chi si occupa della preparazione). Meno lavoro mentale deve fare una donna, più tempo cerebrale ha a disposizione per il piacere.

  • Libro consigliato: Des corps disponibles della sociologa Cécile Thomé (La Découverte, in libreria da giovedì), in cui l’autrice spiega come le donne si sforzino di mantenere l’illusione della “spontaneità” nei rapporti sessuali.

4. Riportare la reciprocità al centro del gioco

Sembrerebbe scontato, ma partite dal principio che le stesse regole che esistono per gli uomini valgono anche per le donne. Noi non siamo passive né ricettive “per natura”. Sappiamo cosa vogliamo (anche se a volte ci vuole un po’ di coraggio per esprimerlo a parole). Per lo stesso principio, non chiedete alle donne sforzi che voi per primi sareste riluttanti a compiere (in termini di depilazione, aspetto fisico, disponibilità, posizioni, concessioni sulle pratiche, eccetera). L’obiettivo non è quello di creare una simmetria assoluta, ma di fare in modo che nessuno dei due partner “dia” quando l’altro “prende”.

  • Sito consigliato: la pagina di Wikipedia dedicata all’apparato genitale. Scoprirete che, contrariamente a quanto ci è stato detto per tutta la giovinezza, il sesso femminile non è più “interno” (il mio clitoride vi ringrazia) di quanto quello maschile sia “esterno” (la vostra prostata vi ringrazia).

5. Penetrazione opzionale

Non lo si ripeterà mai abbastanza: la penetrazione non è obbligatoria, né particolarmente efficace sul corpo femminile. E se avete dei dubbi, vi rimando alla mia ultima rubrica sull’argomento. Ciò significa che dovete rinunciare alle gioie del coito? No. Il pene vi si ridurrà in polvere? No (se il tuo pene si riduce in polvere, caro Dracula, avresti dovuto anticipare il passaggio all’ora solare).

Se tutto va bene, vi accorgerete abbastanza presto che mettere in discussione l’apparente centralità della penetrazione spalanca le porte (e le finestre) del repertorio sessuale. Dite addio alla routine e apritevi alla varietà del sesso orale, della masturbazione condivisa o non, del bdsm, del frottage, dei massaggi più o meno unti, dei giochi basati su materiali, sapori, odori, sussurri… È anche un’opzione molto rilassante per gli uomini con disfunzioni erettili!

  • Libro consigliato: Oltre la penetrazione, di Martin Page (La Nave di Teseo, 2022).

6. Prendersi il tempo necessario

Viviamo in un’epoca di produttività compulsiva, che razionalizza anche i nostri rapporti più intimi. Tra le agende sovraccariche, la concorrenza dell’intrattenimento digitale, l’ossessione per la quantità dei rapporti sessuali a scapito della qualità, l’urgenza di dimostrarci svelte e pratiche anche a letto e la pornografia che crea la norma di una donna capace di avere otto orgasmi in trenta secondi, siamo nei guai. Avere una sessualità femminista significa anche riconoscere che le richieste del corpo e della fantasia spesso vanno distribuite nel tempo. Il cunnilingus non dura due minuti. Ci si può accarezzare per ore. Si può continuare il rapporto anche dopo l’eiaculazione. Rendere il piacere femminile schiavo dell’orologio è un sabotaggio bello e buono!

7. Non confondere femminismo e puritanesimo

Nel caso vi passi per la mente questa strana idea vi ricordo che né le donne, in generale, né le femministe, in particolare, sono confinate in ruoli da ingenue e indifese. Tutt’altro. Lo dimostrano le preferenze delle donne in fatto di porno (che non sono meno violente di quelle maschili) e l’attuale trionfo del dark romance (che prevede relazioni immorali e illegali, stando a Wikipedia). Quando saprete esattamente quali sono le fantasie della vostra partner, potrete rispolverare le manette, i migliori slip di pelle e i dildo extra-large.

  • Libro consigliato: Kink. Manuel de sexualités créatives, di Axelle de Sade e Meta Shiteya (pubblicato da Anne Carrière, in libreria da venerdì). Volete esplorare il sesso hard in totale sicurezza? Chiedete consiglio alle professioniste! In 350 pagine di consigli ultrapratici imparerete come mummificare il vostro partner, dove trovare una panca da bondage, come curare i lividi dopo una sessione di frustate, come scegliere la vostra gabbia di castità. Bonus: illustrazioni e grafici di Stella Polaris.

8. Comunicare

Sembra un consiglio semplice, ma in realtà si scontra con molti ostacoli: come confessare i propri desideri quando si teme di essere troppo tecnici o volgari? Quando si fatica ad ammettere certe fantasie anche a se stessi? Quando ci si vergogna? Quando si cambia idea su una particolare preferenza dopo anni di stabilità? Quando la vostra partner è così chiusa nel suo ruolo domestico o familiare che diventa strano parlarledi sesso? Un uomo femminista deve essere in grado di aprirsi in tutta la sua vulnerabilità, e di ascoltare quelle dell’altra persona.

  • Gioco consigliato: per iniziare la conversazione, perché non usare un sistema di carte? Ce ne sono diversi in commercio, tra cui uno che potete provare online: il gioco Discultons, creato da Léa, titolare del popolarissimo account Instagram Merci Beaucul. Le regole sono semplici: si estrae una domanda, si risponde (o la si ignora se l’argomento vi turba) e si passa alla successiva. Discultons esiste anche in versione bdsm e per giovani genitori.

9. Ridare linfa all’immaginario femminista

A nessuno sarà sfuggito che viviamo in un mondo progettato dagli uomini e per gli uomini e che, purtroppo, il nostro patrimonio sessuale è tanto parziale, monco e tendenzioso quanto il nostro patrimonio culturale. Fortunatamente siamo nel 2024. Molte donne hanno lavorato e continuano a lavorare per inventare un’erotica femminile (tanto variegata quanto le donne stesse). In libreria, al cinema, in cuffia: avete a disposizione tutte queste voci. Ascoltatele!

  • Piattaforma consigliata: Erika Lust è la regina del porno femminista. Da due decenni è capofila di una pornografia etica, nonché diabolicamente efficace, dato che i suoi consumatori possono eccitarsi senza sentirsi in colpa. Per rallegrarvi la domenica mattina, perché non iniziare con l’esilarante trailer di Household Goods?

(Traduzione di Francesco Graziosi)



giovedì, giugno 12, 2025

Il Parco Borghetto è ora un Luogo del Cuore FAI e si potrà partecipare al Bando con un progetto !


 

il PARCO BORGHETTO da oggi è UFFICIALMENTE un LUOGO del CUORE FAI !


 Grazie a TUTTE le Associazioni e TUTTI i Cittadini che hanno contribuito a questo risultato!

Ricordo che Domenica 22 Giugno, dalle 14.00 alle 19.00 festeggeremo al Parco BORGHETTO !


A breve un programma più dettagliato!



Parole O_Stili: Parole per parlare di obesità in modo inclusivo – 10_Ambiente obesogenico

Quando si parla di “ambiente obesogenico” ci si riferisce a un contesto che favorisce l’aumento di peso e lo sviluppo dell’obesità tra le persone che lo vivono. 

Questo avviene a causa di una combinazione di fattori che incentivano uno stile di vita sedentario e un’alimentazione poco salutare, contribuendo all’insorgenza di questa condizione. 
Una caratteristica distintiva dell’ambiente obesogenico è proprio la sua capacità di facilitare l’eccesso calorico: da un lato, attraverso la diffusione di cibi altamente calorici e poveri di nutrienti, facilmente accessibili e spesso economici; dall’altro, ostacolando il dispendio calorico. 
Quest’ultimo aspetto è legato alla ridotta attività fisica quotidiana, favorita da una serie di fattori come la diffusione di lavori sedentari e l’urbanizzazione delle città. 
In molte aree urbane, infatti, si promuove l’uso dell’automobile, i lunghi spostamenti sono spesso necessari e le opportunità di camminare o fare esercizio fisico sono limitate. 

Tuttavia, il fenomeno è molto più complesso. 

L’ambiente obesogenico si sviluppa anche in relazione a fattori politici e commerciali, norme sociali legate al peso corporeo e all’immagine, consuetudini culturali nell’ambito alimentare e dinamiche familiari. 
In quest’ultimo contesto, giocano un ruolo fondamentale le conoscenze nutrizionali, i comportamenti alimentari e le condizioni economiche della famiglia. 
L’impatto di questo sistema è profondo e difficile da contrastare. Affrontarlo richiede interventi su più livelli: individuale, comunitario e politico. 

È necessario promuovere politiche alimentari più salutari, creare spazi accessibili per l’attività fisica e rafforzare l’educazione alla salute, così da favorire scelte di vita più sane per tutti.

mercoledì, giugno 11, 2025

CCTS - Convegno “Il nostro Seveso, il nostro futuro”: 13 Giugno, ore 15-18, Sala Consiliare Paderno Dugnano

Convegno CCTS “Il nostro Seveso, il nostro futuro”

Il CCTS, Coordinamento Comitati Torrente Seveso è lieto di invitarvi al suo terzo Convegno 

Il nostro Seveso, il nostro futuro” 

che avrà luogo nella giornata di 
venerdì 13 giugno 2025, dalle ore 15:00 alle ore 18:00, 
presso la Sala Consigliare del Comune di Paderno Dugnano – Via A. Grandi 15.

Questo Convegno fa seguito a quello tenuto il 1/02/23, presso Palazzo Borromeo, nel Comune di Cesano Maderno “Parco Fluviale del Torrente Seveso”, ai tre precedenti tavoli di approfondimento svolti durante il ’22 e al Convegno iniziale del 3/2/2022 “ Il torrente Seveso: da problema a risorsa”, che ha avuto luogo nella Sala Consigliare del Comune di Paderno Dugnano. 

Siamo giunti così a questo terzo Convegno a cui vogliamo dare un significato di necessario aggiornamento di quanto fatto fino ad ora. 

Sarà l’occasione per fare il punto complessivo della situazione attuale e proiettarci in una visione futura di risoluzione delle criticità del torrente in un contesto ambientale migliorato che ha come obiettivo finale la possibile realizzazione del Parco Fluviale del torrente Seveso

Un tema, già oggetto di attenzione in passato, mai tramontato, che passa necessariamente dalla soluzione dell’inquinamento delle sue acque e dal rischio idraulico di esondazione e che si vorrebbe provare a concretizzare con l’aiuto di tutte le parti coinvolte: Istituzioni, Enti, Forze politiche, Associazioni e Cittadinanza del territorio.

Il test di intelligenza più veloce del mondo. SOLUZIONI

 

SOLUZIONI:

Prima domanda: una mazza e una palla da baseball costano in tutto 1,10 dollari. La mazza costa un dollaro più della palla. Quanto costa la palla?

La risposta esatta è 5 cents.

Il costo della palla, infatti, si ottiene togliendo dalla somma del prezzo della palla più quello della mazza (1,10 dollari) la differenza dei due prezzi e dividendo il risultato per due. Esattamente come fin dalla scuola media si impara a fare nei problemi su somma e differenza dei segmenti. Quindi il costo della palla è uguale a (1,10- 1): 2, cioè 0,05 dollari, ovvero 5 cents.

Seconda domanda: Se 5 macchine ci mettono 5 minuti a fabbricare 5 congegni, quanto tempo ci mettono 100 macchine a fabbricarne 100?

La risposta è: 5 minuti

Perché, se 5 macchine fanno 5 congegni in 5 minuti, vuol dire che ciascuna macchina impiega 5 minuti per fare un congegno. 

Terza domanda: In un lago c’è una chiazza di ninfee che ogni giorno diventa il doppio del giorno prima. Se ci vogliono 48 giorni perché la macchia arrivi a occupare tutto il lago, quanto tempo ci vuole perché le ninfee occupino metà lago?

La risposta è 47 giorni, considerato che la macchia impiega un solo giorno per raddoppiare di dimensione.

martedì, giugno 10, 2025

Viale Bagatti in Festa 2025


 

Il test di intelligenza più veloce del mondo. 3 domande. Provatelo

Il test di intelligenza più veloce del mondo compie vent'anni. Solo tre domande. Ed è ancora valido.

Elaborato nel 2005 da un gruppo di ricercatori del Mit di Boston misura la capacità di riflettere di ciascuno di noi prima di rispondere a quesiti complessi

Compie vent'anni il test d'intelligenza più veloce del mondo, messo a punto nel 2005 dagli scienziati dell'MIT di Boston guidati dal professor Shane Frederick: si tratta non di un modo per misurare il quoziente intellettivo (QI), ma la nostra capacità di riflessione. Per farlo bastano tre domande. Non sono ovviamente domande qualsiasi: ognuna di loro nasconde un trabocchetto e per arrivare a quella giusta è necessario pensarci un po’ su.  

Da tempo il test spopola in rete, ma, per dare un'idea della difficoltà reale dietro la semplicità apparente, va detto che dei 3.000 partecipanti all’esperimento originale (soggetti di varia estrazione socio-culturale, fra i quali anche studenti di Yale e Harvard), pochissimi lo hanno passato: solo il 17 per cento. 
Se volete mettervi alla prova, ecco le tre domande. 

Prima domanda: una mazza e una palla da baseball costano in tutto 1,10 dollari. La mazza costa un dollaro più della palla. Quanto costa la palla?

Seconda domanda: Se 5 macchine ci mettono 5 minuti a fabbricare 5 congegni, quanto tempo ci mettono 100 macchine a fabbricarne 100?

Terza domanda: In un lago c’è una chiazza di ninfee che ogni giorno diventa il doppio del giorno prima. Se ci vogliono 48 giorni perché la macchia arrivi a occupare tutto il lago, quanto tempo ci vuole perché le ninfee occupino metà lago? 

Domani le risposte.

 

lunedì, giugno 09, 2025

Parole O_Stili: Digital Detox Festival

 

Spegni tutto. Riaccendi ciò che conta.
SAURIS (UDINE)  - 20-22 Giugno 2025
Digital Detox Festival - Disconnettersi per ritrovare se stessi
 
TALK & PRESENTAZIONI: Oltre 40 speaker – tra filosofi, scienziati e monaci
ESPERIENZE IMMERSIVE: Camminate, rituali, laboratori e silenzi rigeneranti nella natura.
SERATE UNPLUGGED: Musica, parole e incontri autentici sotto le stelle.
 
Viviamo sempre connessi. Ma non sempre presenti.
Ogni giorno trascorriamo in media 6 ore e 40 minuti davanti a uno schermo.
In un anno, sono più di 2.400 ore sottratte alla vita vera.
È come se vivessimo solo 9 mesi l’anno. Gli altri 3 mesi?  Li regaliamo agli schermi.
55% delle coppie litiga per colpa dello smartphone
80% dei bambini tra i 3 e i 5 anni usa dispositivi digitali
70% degli italiani usa il telefono durante le cene romantiche
È tempo di una pausa consapevole.
 
Viviamo in un tempo in cui siamo sempre connessi, ma non sempre presenti.
Notifiche, schermi, richieste continue: la tecnologia è ovunque. 
Ma… a quale prezzo? Stress. Ansia. Distrazione. Isolamento. 
Relazioni interrotte nel bel mezzo di una frase.
Corpi stanchi. Menti in allerta. Cuori scollegati. Emozioni che attendono, mentre controlliamo l’ennesima notifica.
Il Digital Detox Festival nasce da una domanda semplice, ma potente: 
E se ci concedessimo una vera pausa? Una pausa autentica.
Senza schermi. Senza urgenze. Senza “mi piace”.
Solo silenzio, respiro, contatto.

domenica, giugno 08, 2025

LIBRO: Autobiografia della scuola

 

«Cercando e ricomponendo i viaggi in Italia di cui è rimasta traccia, riaffiora una storia di diverse generazioni di maestri e professori. Una storia molecolare d'Italia che si delinea, tra dinamiche soggettive e reti precostituite, attraverso le vite e le relazioni degli insegnanti, le amicizie che si creano, i riflessi delle memorie»

Giovani maestri e insegnanti di prima nomina sono andati per generazioni a imparare e professare il mestiere lontano da casa, nella propria regione o anche, spesso, più lontano, da Nord a Sud e da Sud a Nord.

A partire dai diari, dai documenti ufficiali, dai romanzi e dalle lettere, Mario Isnenghi ricostruisce queste vicende di docenti con la valigia, esploratori e testimoni d'epoca.

Ne scaturisce la storia di formazione dell'Italia e degli italiani - dall'Unità agli anni Sessanta del Novecento - intrecciata alle vite e alle relazioni degli insegnanti, alle amicizie nate lungo il cammino e ai riflessi delle memorie condivise.

Le aule diventano luogo universale e individuale, di autoaffermazione, di rivalsa ma anche di emarginazione e di sconfitta.

La dichiarazione d'amore per la scuola di un grande storico che non ha mai smesso d'essere un insegnante.


sabato, giugno 07, 2025

Parole O_Stili: SEXALESCENZA

"Sexalescenza" è un neologismo non ancora molto usato ma che circola da qualche mese online.

Una parola che racconta un cambiamento sociale profondo: quello delle donne e degli uomini tra i 60 e i 70 anni che non si riconoscono nella parola "vecchiaia".

Anzi, la riscrivono. E lo fanno con energia e consapevolezza.

Proprio come nel secolo scorso l’adolescenza ha definito una nuova fase della vita, oggi la sexalescenza descrive una generazione inedita: tecnologica, curiosa, attiva, ancora desiderosa di imparare, viaggiare e mettersi in gioco.

Non si tratta di rincorrere la giovinezza perduta, ma di scegliere di vivere con meno stereotipi.
Non è una moda, ovviamente, ma un’evoluzione culturale.

Hai più di 60 anni e vuoi scoprire se stai vivendo anche tu la tua “sexalescenza”? 

Se ti riconosci nelle prossime affermazioni, allora sì, la stai vivendo anche tu!

  • non smetti di fare progetti, anche a sessant’anni
  • guardi al futuro con lucidità e desiderio
  • riconosci il valore dell’esperienza, senza nostalgia
  • ti senti parte della contemporaneità, senza farti schiacciare dai luoghi comuni.

Tra le caratteristiche riconoscibili negli individui di questa nuova frangia sociale, ritroviamo la capacità di non sentirsi limitati dall’età, di saper stare al passo con i tempi, usando il computer come se l’avessero fatto per tutta la vita.

Mantengono il contatto con i figli che sono lontani, si dimenticano il vecchio telefono e comunicano con gli amici attraverso e-mail o whatsapp.

Se un tempo in quella fascia d’età si era considerati vecchi, ora ci si trova di fronte a persone nel pieno della forza fisica ed intellettuale, che ripensano alla propria giovinezza senza nostalgie, riconoscendola come un’epoca non scevra di cadute e difficoltà.

I “sexalescenti” sono in grado di celebrare ogni mattina il sorgere del sole, di fare progetti per la propria vita e non per quella altrui e di sorridere a sé stessi per qualche segreto motivo che forse, sanno e sapranno soltanto loro.

 

venerdì, giugno 06, 2025

LIBRO: “Donald. Storia molto più che leggendaria di un Golden Man” di Stefano Massini

Sembra che l’esistenza di ogni essere umano si giochi su un totale di dieci minuti, la somma di quei fatidici istanti in cui nelle nostre vite succede qualcosa di decisivo. 

Questo libro è la storia dei dieci minuti di un uomo che da quando ha avuto coscienza di sé ha sempre desiderato una cosa soltanto: il dominio. 

Una biografia dunque? Semmai una ballata, vorticosa e trascinante, picaresca, onirica, graffiante eppure terribile. 
Narrata dalla voce inconfondibile di Stefano Massini, che con “Lehman Trilogy” ha portato per la prima volta un italiano al trionfo negli Stati Uniti, ecco l’odissea inesorabile di un bambino che diventa ragazzo d’oro e poi imprenditore senza scrupoli, fino all’attimo esatto in cui decide di indossare la maschera che tutti, oggi, conosciamo come Donald J. Trump. 

Si può narrare l’uomo più potente della terra come lo farebbe un cantastorie dei secoli passati, intrecciando la storia e la leggenda, la cronaca e il mito, l’orrore e la parodia? 

Nel raccontare la vita del suo ingombrantissimo, esagerato, predestinato protagonista, Stefano Massini parte dal principio: una famiglia di origini tedesche, un vialetto curato che attraversa un prato tagliato perfettamente, una casa immersa nella quiete idilliaca del Queens. 
Per stemperare la leggenda nell’umorismo e sabotare la mitologia con il sarcasmo, la parola incantatrice di Massini scende nei dettagli infinitesimali e li annoda alla traiettoria di un’esistenza affollata di personaggi: i genitori, il preside, l’autista, la Golden Wife. 
E poi l’avvocato, colui che di Donald annusa il potenziale e per primo ne percepisce il fluido, che gli insegna il disincanto e l’utilitarismo. Che lo spinge verso il successo, fino alla conquista di New York, fino alla torre più alta di tutte che porta il suo nome. 
Nel mondo, intanto, la storia continua a scorrere: i discorsi incendiari di Malcolm X, Lee Oswald che esce di casa armato di fucile, Elvis Presley e Frank Sinatra, Muhammad Ali che vola come una farfalla... 
Ma mentre accade tutto questo, i nostri occhi sono rivolti esclusivamente alle avventure di quel ragazzo con la pelle arrossata e i capelli biondi che velocemente diventa uomo, si fa chiamare «Golden Boy», seduce le ragazze e non rispetta l’autorità degli altri. 
Accarezziamo l’erba dei campi da baseball dove gioca, lo vediamo indossare il primo vestito elegante e salire su una Cadillac, lo scortiamo lungo la sua scalata trionfale del mercato immobiliare… 
Finché vediamo prendere forma l’ultima grandiosa idea: la politica come “exit strategy”. Al disastro finanziario, all’inattualità, alla vecchiaia, forse alla morte. 

Stefano Massini ha scritto la “chanson de geste” di un personaggio opaco, inafferrabile, che fa della menzogna un’arte e del successo un’ossessione. Ecco a voi la storia dei dieci minuti cruciali e delle fatalità che hanno reso Donald J. Trump l’antieroe del secolo scorso e il grande terrore del millennio appena iniziato.

 

giovedì, giugno 05, 2025

Domenica 22 Giugno: FESTA del PARCO BORGHETTO


Durante la "FESTA del PARCO BORGHETTO" che si terrà Domenica 22 Giugno dalle 14.00 alle 19.00, verrà comunicata la classifica ufficiale FAI della raccolta voti/firme per il "PARCO BORGHETTO - Luogo del Cuore FAI"

Il programma della Festa è il seguente:




mercoledì, giugno 04, 2025

Parole O_Stili: Parole per parlare di obesità in modo inclusivo – 09_Mantenimento del peso


Il mantenimento del peso si verifica quando l’energia introdotta attraverso l’alimentazione è in equilibrio con l’energia spesa dall’organismo. 

Questo equilibrio, in condizioni di buona salute, permette al peso corporeo di rimanere stabile nel tempo, consentendo all’organismo di svolgere al meglio tutte le sue funzioni vitali. 
Tuttavia, il mantenimento del peso può essere compromesso da una serie di fattori fisiologici, psicologici e ambientali. 
Dopo una significativa perdita ponderale, ad esempio, può essere l’organismo a mettere in atto meccanismi di adattamento per risparmiare energia, tra cui la riduzione del metabolismo basale – un fenomeno noto come "adattamento metabolico". 
Inoltre, le cellule adipose sembrano conservare una "memoria" epigenetica che le predispone a riaccumulare grasso, aumentando così il rischio di recuperare il peso perso. 
Per le persone con obesità, la perdita di peso rappresenta una sfida ulteriore, spesso ostacolata da fattori genetici, epigenetici, ambientali e comportamentali. 
Anche la predisposizione genetica e l’ambiente obesogenico (approfondito al nr. 10) contribuiscono significativamente alle difficoltà di dimagrimento. 
Sia che si tratti di mantenere il peso dopo una significativa perdita, sia che ci si confronti con le difficoltà nel perderne, è essenziale adottare un cambiamento dello stile di vita a lungo termine. 
La prevenzione delle ricadute e un sostegno costante nel tempo rappresentano pilastri fondamentali per garantire risultati duraturi. 

Tra le strategie più efficaci si annoverano l’educazione alimentare, l’attività fisica regolare, il supporto psicologico e le terapie farmacologiche.

martedì, giugno 03, 2025

LIBRO: “The Game” di Alessandro Baricco

 

Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un'insurrezione mentale. 

Chi l'ha innescata - dai pionieri di Internet all'inventore dell'iPhone - non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento. 
Niente più confini, niente più élite, niente più caste sacerdotali, politiche, intellettuali. 
Uno dei concetti più cari all'uomo analogico, la verità, diventa improvvisamente sfocato, mobile, instabile. 
I problemi sono tradotti in partite da vincere in un gioco per adulti-bambini. 
Perché questo è The Game.

Il libro

Prima scena.
Calciobalilla, flipper, videogioco. Prendetevi mezz’ora e passate dall’uno all’altro, in quest’ordine. Pensavate di giocare, invece avete attraversato lo spazio che separa una civiltà, quella analogica, da un’altra, quella digitale. Siete migrati in un mondo nuovo: leggero, veloce, immateriale.

Seconda scena.
Prendete l’icona che per secoli ha racchiuso in sé il senso della nostra civiltà: uomo-spada-cavallo. Confrontatela con questa: uomo-tastiera-schermo. E avrete di fronte agli occhi la mutazione in atto. Un sisma che ha ridisegnato la postura di noi umani in modo spettacolare.
«Qualsiasi cosa si pensi del Game, è un pensiero inutile se non parte dalla premessa che il Game è la nostra assicurazione contro l’incubo del Novecento. La sua strategia ha funzionato, oggi le condizioni perché una tragedia come quella si ripeta sono state smantellate. Ormai ci siamo abituati, ma non va mai dimenticato che c’è stato un tempo in cui, per un risultato del genere, avremmo dato qualsiasi cosa. Oggi, se ci chiedono in cambio di lasciare la nostra mail ci innervosiamo».
 

lunedì, giugno 02, 2025

Parole O_Stili: Anche il PAPA si è occupato di Intelligenza Artificiale

 

C’è una frase che Papa Francesco ha ripetuto più volte, anche al G7 del 2024: L’algoritmo deve essere al servizio dell’uomo, non il contrario.

Un impegno, quello della Chiesa Cattolica sul tema dell’IA, che inizia nel 2020 con il Rome Call for AI Ethicsuna dichiarazione per promuovere trasparenza, responsabilità, imparzialità, inclusione, sicurezza e privacy nell’uso dell’IA, firmata anche da colossi come IBM e Microsoft.
Non un noioso documento per addetti ai lavori, ma un invito a:- non trattare gli algoritmi come dèi;- non scambiare l’efficienza per giustizia;- non sostituire la coscienza con una riga di codice.
Nel 2023 la Call ha assunto una dimensione interreligiosa, con la firma anche di rappresentanti delle fedi ebraica e musulmana. Per dare concretezza a queste intenzioni, la Chiesa ha anche promosso iniziative concrete per favorire un’IA “umana”: è nato, ad esempio, un Osservatorio permanente sull’IA e la dignità umana, che non si limita a pubblicare rapporti ma si occupa di formazione nelle università cattoliche di mezzo mondo.
Non ultimo a gennaio di quest’anno il Vaticano ha redatto due documenti:
“Antiqua et nova” (2025), la nota sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, e
“Le Linee guida vaticane per un uso dell’IA” centrato sull’essere umano, che vietano pratiche che aumentano le disuguaglianze o minacciano i diritti.

A sorpresa Papa Leone XIV, in un discorso ai cardinali in cui spiegava le motivazioni della scelta del suo nome, ha detto: «Diverse sono le ragioni, però principalmente perché il Papa Leone XIII con la storica Enciclica Rerum Novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; e oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro».

La formazione scientifica di Papa Leone XIV (Robert Francis Prevost), laureato in matematica, influenzerà il suo approccio all’intelligenza artificiale in modo significativo, combinando rigore analitico, attenzione all’etica e una visione sociale radicata nella dottrina della Chiesa.

Qual è la linea sul tema dell’IA:

1. Difesa della dignità umana. L’obiettivo prioritario è garantire che lo sviluppo e l’uso dell’IA non compromettano la dignità della persona umana, ma la pongano sempre al centro di ogni processo tecnologico e decisionale.
2. Giustizia sociale e lavoro. Il Papa sottolinea che l’IA avrà un impatto sul mercato del lavoro pari o superiore a quello della rivoluzione industriale.
3. Responsabilità e discernimento. Leone XIV richiama la necessità di una riflessione etica profonda sull’IA. Ha posto l'accento sul rischio di una dipendenza eccessiva dai mezzi dell'intelligenza artificiale, affinché si possa “orientare gli strumenti al bene di tutti così che possano produrre il benefici per l’umanità”.

Con Papa Leone XIV, la Chiesa entra nel tempo dell’intelligenza artificiale

Il nuovo Pontefice ha scelto di accendere una luce sul futuro: quello in cui la tecnologia non è più solo uno strumento, ma uno spazio che abitiamo ogni giorno — a scuola, sul lavoro, nelle relazioni.
In questo nuovo incontro tra fede e algoritmo, c’è una sfida grande e concreta: costruire un’innovazione che non dimentichi mai l’umano.
E magari, chissà, anche le grandi istituzioni del nostro tempo — quelle che chiamiamo poteri, sistemi, imperi — sapranno riconoscere in questa rivoluzione una possibilità per cambiare forma senza perdere anima.

Approfondimento: Parole O_Stili ha parlato di IA e umanesimo durante l’ultima edizione del Festival della comunicazione non ostile con Pierluigi Dal Pino, Senior Regional Director Government Affairs Western Europe di Microsoft. GUARDA IL PANEL

domenica, giugno 01, 2025

LIBRO: La lingua verde. Dubbi, risposte e consigli per un italiano impeccabile

Sbagliare capita a tutti, e non sempre è una questione di ignoranza: spesso dipende dalla complessità della nostra lingua magnifica e sempre in evoluzione

Questo libro è il compagno perfetto per tutti coloro che, almeno una volta nella vita, hanno avuto un dubbio linguistico. 
Sapientemente ordinato in sequenza alfabetica, è un volume ricchissimo nel contenuto e pronto a risolvere ogni dubbio relativo ad accenti, apostrofi, coniugazioni, neologismi, sintassi e a tutte le piccole e grandi insidie dell'italiano. 
Non solo: questa piccola guida, davvero utile a tutti, offre anche una preziosa riflessione sulla bellezza del rinnovamento continuo della nostra lingua e su come spesso la si consideri erroneamente polverosa o desueta. 

La lingua italiana è più viva che mai, e Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, fuoriclasse in materia, ci aiutano a riscoprirla, a impararne le vecchie e nuove sfumature e a innamorarcene attraverso risposte immediate e giochi divertenti per sentirci più sicuri nel suo utilizzo.