Olivo
Barbieri: trent’anni di sguardi sulla Cina
TORINO – C’è un tempo lungo
trent’anni che separa le prime immagini della Cina catturate da Olivo
Barbieri e quelle più recenti. Un tempo in cui il fotografo
italiano ha osservato, registrato e reinterpretato l’evoluzione di un Paese che
si è trasformato con una rapidità vertiginosa.
Dal 20 febbraio al 7
settembre 2025, le Gallerie d’Italia – Torino accolgono la
mostra Olivo Barbieri. Spazi Altri, curata da Corrado
Benigni. Un progetto che porta il visitatore in un viaggio attraverso lo
sguardo di Barbieri, con oltre 150 opere tra trittici,
polittici e quadrerie che raccontano un’Asia in continua metamorfosi. Non è
un’esposizione documentaristica, non è un atlante urbano: è il racconto
di una visione, un’indagine sulla percezione della realtà e sui suoi possibili
slittamenti.
La Cina di Barbieri: oltre il
visibile
Era il 1989 quando
Olivo Barbieri atterrò per la prima volta in Cina, un anno cruciale segnato
dalle proteste di Piazza Tiananmen. Quel viaggio divenne per lui l’inizio
di un percorso fotografico che, nell’arco di tre decenni, lo avrebbe portato a
osservare la metamorfosi accelerata del Paese.
Città che crescono come organismi inarrestabili, grattacieli che svettano come simboli di un progresso incessante, ma anche luoghi sospesi, fragili, che sembrano esistere fuori dal tempo.
Le immagini di Barbieri oscillano tra il reale e la sua
rappresentazione, tra il concreto e il simulato. Il suo sguardo trasforma
il paesaggio urbano in una dimensione quasi onirica: la tecnica del fuoco
selettivo, le riprese aeree, le lunghe esposizioni, l’uso dei colori saturi
creano una sensazione di artificio, come se la realtà fosse un plastico in
scala, un modello progettuale ancora in costruzione.
Visioni urbane e mutamenti
sociali
Questa mostra rappresenta un
ulteriore capitolo del progetto La Grande Fotografia Italiana,
ideato da Roberto Koch per celebrare i maestri della
fotografia del Novecento. Dopo Lisetta Carmi, Mimmo Jodice e Antonio
Biasiucci, il percorso continua con Olivo Barbieri, il cui lavoro si
inserisce in una riflessione più ampia sul cambiamento delle metropoli globali
e sul loro impatto culturale, sociale ed economico.
Gli spazi della mostra sono
concepiti come una sequenza di stanze immersive, in cui il visitatore si muove
tra contrasti estremi: vuoti e pieni, luce naturale e artificiale, caos
e silenzio. Le immagini di Barbieri non si limitano a documentare, ma ci
costringono a interrogarci su cosa significhi davvero vedere la
realtà. Il paesaggio urbano diventa un palcoscenico, un’illusione costruita con
materiali e luci che sembrano provenire da un’altra dimensione.
Oltre la mostra: eventi e
incontri
Il percorso espositivo sarà
inoltre arricchito da contenuti audio scaricabili
attraverso l’app delle Gallerie d’Italia, per offrire al pubblico
una chiave di lettura più approfondita sulle opere in mostra.
Olivo Barbieri. Spazi Altri rappresenta
una nuova tappa nel progetto museale delle Gallerie d’Italia, che da Torino a
Milano, da Napoli a Vicenza, si confermano come luoghi di eccellenza per la
fotografia contemporanea.
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