Giovanni
Fattori: la luce e l’ombra del vero a XNL Piacenza
Piacenza, presso XNL (Palazzo Ex-Enel), ospiterà per il
bicentenario una grande mostra dedicata a Giovanni Fattori, uno dei più
importanti esponenti del movimento dei Macchiaioli e protagonista della
pittura italiana dell’Ottocento.
L’esposizione, organizzata dalla Fondazione
di Piacenza e Vigevano in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna
Ricci Oddi, celebra i 200 anni dalla nascita dell’artista livornese
e offre un nuovo sguardo sulla sua produzione pittorica e grafica.
Curata da Fernando Mazzocca,
Giorgio Marini ed Elisabetta Matteucci, la mostra intende restituire al
pubblico una visione completa dell’opera di Fattori, sottolineandone
l’evoluzione stilistica e l’influenza sulla cultura artistica del Novecento.
L’esposizione presenta un’ampia
selezione di opere che ripercorrono il percorso artistico di Fattori,
dall’adesione alla tecnica della "macchia" fino agli sviluppi più
tardi della sua produzione. Oltre ai celebri dipinti a olio, il percorso
espositivo dedica particolare attenzione alla produzione grafica
dell’artista, mettendo in evidenza il suo utilizzo innovativo delle acqueforti.
Grazie alla collaborazione con l’Istituto
Centrale per la Grafica di Roma, saranno esposti numerosi disegni e
incisioni, alcuni dei quali inediti, che testimoniano l’impatto di Fattori
sulla grafica italiana del Novecento. La mostra si avvale inoltre del
contributo dell’Istituto Matteucci di Viareggio e Milano, che mette a
disposizione opere fondamentali per comprendere la complessità della sua
ricerca artistica.
Fattori e il dialogo con il
Novecento
L’importanza di Fattori non si
esaurisce nell’ambito dell’Ottocento italiano, ma prosegue nel XX
secolo, come dimostrano le influenze della sua opera su artisti e
intellettuali successivi. Tra questi, critici d’arte come Ugo Ojetti ed
Emilio Cecchi, nonché artisti del calibro di Giorgio de Chirico,
hanno riconosciuto il valore della sua ricerca stilistica.
L’esposizione evidenzia inoltre
il legame tra l’arte di Fattori e il cinema italiano, in particolare nel
lavoro di Luchino Visconti, che si ispirò alle sue atmosfere pittoriche
per film come Senso (1954) e Il Gattopardo (1963).
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