Questo messaggio incoraggia i fedeli a intraprendere un viaggio spirituale verso una maggiore consapevolezza della misericordia divina e a diffondere l'amore e la compassione del mondo.
Papa Francesco ha aperto la Porta sui cui battenti è rappresentata la storia dell’umanità e, per primo, ha varcato la soglia. Dietro, i rappresentanti dei cinque continenti.
Sedici formelle di bronzo. Tra la
prima e l’ultima, modellate a quattro a quattro per dare forma a una delle
Porte più famose del mondo, è scolpita la storia della Redenzione.
Dal male compiuto da Adamo ed
Eva, fino a Cristo Risorto.
Nel mezzo la storia, fatta di
cadute e speranze, dei milioni di uomini e donne che da martedì 24 dicembre e
per tutto l’anno, dopo papa Francesco, inizieranno ad attraversare la Porta
Santa della Basilica di San Pietro, inaugurando nella notte di Natale il
Giubileo 2025 dedicato alla Speranza.
Dietro di lui attraverseranno la
Porta, entrando nella Basilica che sorge sulla tomba dell’apostolo Pietro,
circa cinquanta altri pellegrini, a partire dai cardinali, i vescovi e i
sacerdoti concelebranti, e a seguire alcuni rappresentanti delle altre Chiese
cristiane e dei cinque continenti.
Una processione che rappresenterà
tutti gli uomini e le donne del mondo, a cui questo Giubileo intende dare la
buona notizia della “Speranza che non delude”, in un tempo in cui
oltre trenta Paesi nel mondo sono sconvolti da conflitti armati.
Per volontà del Pontefice il
Giubileo è stato dedicato alla riscoperta del senso della preghiera e, in
particolare, della preghiera per la pace.
Già dalla mattina di Natale
tantissimi pellegrini avranno la possibilità di compiere il proprio
pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro e ottenere così, dopo aver
ricevuto i sacramenti della Confessione e della Comunione, il grande dono
dell’indulgenza plenaria.
Il 26 dicembre, poi, papa
Francesco, con un gesto straordinario, aprirà in un Giubileo ordinario una
Porta Santa nel carcere di Rebibbia, a Roma.
Questo
Giubileo segue un altro importante evento di qualche anno fa, il 2015, l’Enciclica
Laudato SI. L’enciclica si focalizza sulla cura dell’ambiente naturale e
delle persone, nonché su questioni più ampie del rapporto tra Dio, gli esseri
umani e la Terra. Il sottotitolo dell’enciclica, “Sulla cura della nostra casa
comune”, sottolinea questi temi chiave.
La Laudato SI è suddivisa in sei
capitoli:
“Il Capitolo Uno: Quello che
sta accadendo alla nostra casa” riassume la portata dei problemi
attuali legati all’ambiente. Le questioni discusse includono l’inquinamento, il
cambiamento climatico, la scarsità d’acqua, la perdita di biodiversità e la
disuguaglianza mondiale.
“Il Capitolo Due: Il Vangelo
della Creazione” ha la Bibbia come fonte di ispirazione. Le storie
della creazione della Genesi sono interpretate come un incentivo alla
coltivazione responsabile e alla protezione della natura. I tentativi del
passato di giustificare l’assoluto dominio umano sulle altre specie «non sono
una corretta interpretazione della Bibbia». Il mondo naturale è inoltre
rappresentato come un dono, un messaggio e un’eredità comune per tutti.
“Il Capitolo Tre: Le radici
umane della crisi ecologica” esplora gli atteggiamenti della società e
le ideologie che hanno provocato problemi ambientali. Questi includono l’uso
sventato della tecnologia, la tendenza di manipolare e controllare la natura,
una visione degli esseri umani come una specie separata dall’ambiente, teorie
economiche limitate e relativismo morale.
“Il Capitolo Quattro:
Un’ecologia integrale” presenta la soluzione principale dell’enciclica
ai problemi sociali e ambientali attuali. L’ecologia integrale sostiene che gli
esseri umani sono parte di un mondo più ampio e richiede “soluzioni integrali
che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi
sociali”. Mentre lo studio degli ecosistemi è molto conosciuto nella scienza
dell’ecologia, l’ecologia integrale amplia questo paradigma considerando le
dimensioni etiche e spirituali della relazione tra gli esseri umani e il mondo
della natura, attingendo alla cultura, alla famiglia, alla comunità, virtù,
religione e rispetto del bene comune.
“Il Capitolo Cinque:
Alcune linee di orientamento e azione” applica il concetto di ecologia
integrale alla vita politica. Questo richiede accordi internazionali per
proteggere l’ambiente e assistere i paesi a basso reddito, nuove politiche
nazionali e locali, processi decisionali inclusivi e trasparenti e un’economia
ordinata al bene di tutti.
Infine, “il Capitolo Sei: Educazione e spiritualità ecologica” conclude l’enciclica con indicazioni pratiche per la vita personale. Raccomanda uno stile di vita meno incentrato sul consumismo e più su valori al di là del tempo e durevoli. Questo richiede educazione ambientale, gioia per l’ambiente, amore civico, partecipazione ai sacramenti e una “conversione ecologica” in cui l’incontro con Gesù porti a una comunione più profonda con Dio, gli altri e il mondo della natura. Sintesi dell'Enciclica Laudato SI
Cosa dice la Laudato Si’
del cambiamento climatico?
Il cambiamento climatico è uno
degli argomenti più importanti della Laudato Si’, sia perché l’enciclica parla
in dettaglio dell’imperativo morale di affrontarlo, sia perché la minaccia
della crisi climatica è cresciuta in modo significativo dalla pubblicazione
dell’enciclica.
La Laudato Si’ evidenzia il
“consenso scientifico molto consistente” sul fatto che il cambiamento climatico
si stia verificando, nonché afferma che l’attività umana è il motore principale
di questo riscaldamento. Il cambiamento climatico è “una delle principali
sfide che l’umanità deve affrontare ai nostri giorni” .
Questo perché “molti di coloro
che detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi
soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi”.
Cosa dice la Laudato Si’
dei poveri?
Un tema chiave della Laudato
Si’ è che gli sforzi per ridurre i cambiamenti climatici e aiutare le persone
in condizioni di povertà non dovrebbero essere messi uno contro l’altro,
ma invece perseguiti come un progetto unitario.
Sarebbe sbagliato ridurre le
emissioni in modo da danneggiare gli emarginati nella società o
costituendo un onere ingestibile per i paesi molto poveri. Come afferma
l’enciclica: “Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra
sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per
la soluzione richiedono un approccio integrato per combattere la povertà, per
restituire dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della
natura”.
Si prevede che i paesi a basso
reddito subiscano gli effetti peggiori del cambiamento climatico e abbiano
bisogno di assistenza finanziaria per passare a pratiche sostenibili. Di
conseguenza, è doveroso da parte dei paesi ricchi assumere un ruolo guida nella
riduzione delle proprie emissioni e nel fornire fondi ai paesi in via di
sviluppo che cercano di fare lo stesso. La Laudato Si’ rileva inoltre come il
cambiamento climatico provocherà un aumento del numero di migranti che
lasceranno le case devastate dagli effetti del degrado ambientale e invita le
persone ad accogliere e sostenere questi rifugiati ambientali.
Che cosa chiede di fare la
Laudato Si’?
Il Capitolo Sei della Laudato Si’
delinea i passi che ognuno può intraprendere nel processo di conversione
ecologica.
Nella Laudato Si’ si sottolinea che
molti problemi ambientali si estendono dagli individui ai più ampi sistemi
economici e politici. Anche se ciascun lettore dell’enciclica si impegnasse a
livello ambientale nel proprio stile di vita, ciò non basterebbe a fermare
problemi come la crisi climatica e l’inquinamento. Le principali decisioni che
incidono sulla disponibilità di energia rinnovabile e sulle pratiche
sostenibili non vengono prese da individui, ma da governi e grandi aziende.
E’ quindi importante che le persone di fede siano
coinvolte in politica e lavorino strategicamente per un cambiamento positivo, attraverso
gruppi di difesa non governativi, come il Movimento Laudato SI.
Inoltre, l’enciclica invita i
cattolici a entrare nell’arena della politica nazionale e internazionale, per
respingere la tendenza dei leader mondiali di dare priorità ai guadagni a breve
termine sostenendo invece politiche che supportino gli svantaggiati e
promuovano il bene comune a lungo termine.
Cosa prevede per il futuro
la Laudato Si’?
L’enciclica offre delle
speranze, sia nelle politiche specifiche che raccomanda sia nella sua
promessa di un’ecologia integrale, una visione nuova e più appagante della
politica, dell’economia e della vita quotidiana.
Come afferma l’enciclica: “non
tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi fino
all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e
rigenerarsi, al di là di qualsiasi condizionamento psicologico e sociale che
venga loro imposto”.
Per questo, “Si può dire che, mentre l’umanità del periodo post-industriale sarà forse ricordata come una delle più irresponsabili della storia, c’è da augurarsi che l’umanità degli inizi del XXI secolo possa essere ricordata per aver assunto con generosità le proprie gravi responsabilità”.
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