Referendum 2. Più tutele per le lavoratrici e i
lavoratori delle piccole imprese
Quesito: «Volete voi l’abrogazione dell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, recante “Norme sui licenziamenti individuali”, come sostituito dall’art. 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n. 108, limitatamente alle parole: “compreso tra un”, alle parole “ed un massimo di 6” e alle parole “La misura massima della predetta indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro che occupa più di quindici prestatori di lavoro.”?»
Il SECONDO quesito riguarda la cancellazione del tetto
all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. In quelle con meno di 16
dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un
lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora
una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una
condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e
700mila) in uno stato di forte soggezione. Obiettivo è innalzare le tutele di
chi lavora, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in
caso di licenziamento ingiustificato affinché sia la/il giudice a determinare
il giusto risarcimento senza alcun limite.
Nessun commento:
Posta un commento